La storia d’amore di Vesuvio e Capri,raccontata da Matilde Serao in “Leggende Napoletane”, è una tragedia dal tono Shakespeariano che ricorda molto da vicino l’amore sfortunato di due giovani,nobili e nemici, Romeo e Giulietta.
Vi era infatti un giovane nobile,Vesuvio,membro di uno dei primi Seggi della Città, che si innamorò perdutamente di una fanciulla bellissima,Capri, dai lineamenti delicati e gli occhi marini.
Così che l’amore tra i due, nato da uno sguardo fugace, crebbe, e nel segreto di sussurri e bisbigli, si giurarono eterno amore. Ma l’idillio non poté durare a lungo, ben presto le rispettive famiglie furono messe al corrente e gli antichi asti fra le casate non furono deposti. Un amore sbagliato per motivi di cui non si aveva più alcuna memoria, eppure abbastanza potenti da impedirne la fioritura, e invano la fanciulla pregò la famiglia di acconsentire al matrimonio.
Fu intimato ai due giovani amanti di rinunciare alla passione che li aveva vinti,ma il profondo amore che li legava non vacillò.
Ma un giorno la famiglia Capri decise, per poter porre fine al loro amore, di imbarcare la fanciulla su una feluca e mandarla lontano.
Allontanata dal proprio amore, in preda alla disperazione, la ragazza decise di lanciarsi nel mare, e dopo aver recitato una breve preghiera, si scagliò tra le onde.
La leggenda narra che dal fondale nacque un’isola azzurra e verdeggiante: la bellissima Isola di Capri.
Ma ciò non bastò a placare la collera del nobile,il cui nome era Vesuvio, egli infatti cominciò a gittar caldi sospiri e lagrime di fuoco,e l’ardente ira lo trasformò in quel monte eterno, nelle cui viscere fiammeggia il fuoco d’amore per la sua bella Capri.
Così egli è, ancora oggi,dirimpetto alla sua amata, non può raggiungerla e freme d’amore. Ma nel silenzio delle mattine i loro sguardi s’intrecciano e s’amano da lontano, eternamente. Vesuvio lampeggia e s’incorna di fumo, mentre la terra trema, perché non può attenuare la distanza che li divide.
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