Piazza Dante, conosciuta un tempo come Foro Carolino o Largo Mercatello, nasconde un segreto, nato non da torbide passioni o da oscuri passati, ma da un’arte che si diffuse nel corso dei secoli fino a diventare oggi la base di qualsiasi nostra azione: la scienza. Nello specifico, parliamo dell’Equazione del Tempo.

Per capire di che parliamo, posizioniamoci davanti all’ingresso del Convitto Vittorio Emanuele: sormontato da un torrino con due orologi. Perchè due?

Ebbene, è qui che nasce il segreto, custodito in un piccolo orologio realizzato nel 1853. Il marchingegno, così piccolo rispetto al compagno che lo sovrasta e che all’apparenza potrebbe sembrare che segni l’ora sbagliata, è invece unico in Italia. Esiste un altro esemplare, di dimensioni e forma diversa, in Francia.

L’orologino vanta di essere l’unico strumento, nel giro di chilometri e chilometri, in grado di segnare l’Equazione del tempo.

Scopriamo l’equazione del tempo di Piazza Dante

Questa teoria che andrebbe spiegata attraverso complessi ragionamenti e analisi sull’inclinazione dell’asse terrestre, può essere riassunta in una semplice constatazione: quello che è chiamato mezzogiorno, l’esatto istante in cui le due lancette di qualsiasi orologio si sovrappongono, l’istante in cui lo stomaco di molti comincia a brontolare per la fame, è in realtà un mezzogiorno convenzionale. Convenzionale, poiché ogni giorno solare non ha la stessa durata di quello precedente, e stando a questi cambiamenti l’istante mezzogiorno sarebbe sempre diverso: una differenza di pochi secondi, ma se calcolata nell’arco di mesi, può arrivare anche a 15 minuti. Per chiarire: la differenza tra il mezzogiorno solare e il mezzogiorno convenzionale su Marte raggiunge anche 50 minuti.

Equazione del tempo
Per gli appassionati di scienza, l’equazione del tempo

L’orologio del Convitto Vittorio Emanuele

L’equazione del tempo racchiude appunto questa differenza: nata dall’azione combinata tra l’inclinazione dell’asse e l’eccentricità dell’orbita della Terra. Per anni il prezioso oggetto che la adopera è rimasto fermo, ma un giorno una docente del Convitto decise di studiare a fondo la vicenda, riportando in funzione questo magnifico manufatto che rende Piazza Dante l’unico luogo in cui si può conoscere l’ora esatta.

Roberta Montesano

-Foto di Federico Quagliuolo

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