“Signora, siete quasi vedova e lo sarete veramente se non portate stasera stessa, al pozzo dei rospi, 5 milioni in contanti. Niente scherzi! Appena arrivate bendatevi la faccia che meno vi si vede e meglio è. Ignazio detto Il Torchio”
Così scrive Antonio all’avara moglie in “ Totò, Peppino e i fuorilegge”, in una finta lettera minatoria con la speranza di ottenere un riscatto.
Le parole intimidatorie sono dipinte in bella vista a Via Porta Carrese Monte Calvario.
Dalla Sanità a Rione Alto, Napoli, seppur priva di un museo interamente dedicatogli, ha omaggiato Antonio De Curtis con statue, targhe e persino un enorme graffito in una stazione della circumvesuviana.
Per la prima volta, però, la memoria di Totò conquista anche il cuore dei Quartieri Spagnoli.
Nasce il Vico Totò
Tra la fine di agosto e l’inizio settembre 2019 oltre venti artisti hanno realizzato graffiti e istallazioni per rendere omaggio al Principe della Risata.
Ognuno con il proprio stile ha dato un contributo per creare vere e proprie opere d’arte a cielo aperto.
Le parole della lettera, infatti, non costituiscono dell’unica opera dedicata al Principe: l’intera via è adornata di street art che raffigurato Totò nei suoi film, dal gigantesco ritratto in bianco e nero di Totò Donna in Totòtruffa 62 e una riproduzione della famosa tipografia del film Totò peppino e la banda degli onesti.
Tra i richiami dei film anni ’50 si mescolano opere con identità completamente nuove di artisti che hanno voglia di sperimentare.
Da Totò astronauta per omaggiare i 50 anni dallo sbarco sulla luna a Totò Superman, opera di Luca Carnevale che ha poi rappresentato altri noti protagonisti dello spettacolo napoletani nelle vesti di supereroi.
Grazie a questa iniziativa oggi il vicolo ha preso il nome di Vico Totò, ma il progetto non termina qui. Probabilmente si estenderà per ricordare artisti senza tempo e dare nuova luce al quartiere.
– Laura d’Avossa
video di Chiara Sarracino
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