I segreti del crocifisso nel Borgo degli Orefici
Il Borgo Degli Orefici, vanta di una tradizione secolare di artigianato, sin dall’era medievale orafi e artigiani creano e vendono manufatti di alta qualità e dalla lavorazione ricercata.
Ma tra i suoi gioielli in oro e metalli pregiati va annoverato anche il crocifisso ligneo al centro di piazzetta orefici. Difficile non notarlo, ma al contempo immaginare la sua storia.
Secondo la leggenda a portarlo nella piazza fu Francesco di Ruberto, un commerciante di pietre preziose che aveva un fratello asmatico. Il pover’uomo spesso soffriva di violenti attacchi d’asma che gli toglievano il fiato.
Un giorno, mentre passeggiavano per le campagne di Afragola, si imbatterono in un crocifisso che si ergeva in un viottolo solitario. Il fratello di Francesco sembrò improvvisamente guarito, il suo respiro tornò regolare e di Ruberto per devozione decise di portare il crocifisso nella piazza.
La leggenda è, però, avvolta nel mistero, nessuno sa come e perché il crocifisso sia stato effettivamente portato in piazza. Quel che è certo è che fu costruito dopo l’epidemia di peste a Napoli.
Una sua particolarità è che si può guardare da entrambi i lati nello stesso modo. Al di sotto sono riportati i simboli della passione di Cristo e quelli della corporazione degli orefici. Fu restaurato dagli eredi nel 1877 ma due familiari non vollero pagare e i familiari ci tennero a sottolinearlo in una targa. Infatti sulla base in pietra si legge “Restaurato dagli eredi di Ruberto meno Luisa e Carmela anno 1877”.
La leggenda è viva ancora oggi poiché si crede che il crocifisso protegga dai problemi respiratori.
Laura d’Avossa
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