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Ischia, l’isola del golfo di Napoli a cui sono più affezionati i campani, è un luogo sorprendente come pochi altri. Viverla per un weekend, una o due settimane, magari ogni numero indefinito di anni, non permette di conoscerla quanto in realtà meriterebbe. Nemmeno chi può essere tranquillamente definito un habituè può dire di conoscere tutto di lei. Avrà sempre una visione più o meno ristretta alle frequentazioni di lidi, ristoranti o locali.

Uno degli elementi più caratterizzanti di Ischia è dato proprio dalla popolazione isolana. Il semplice fatto che sia composta da 6 comuni (dai 3000 ai 15000 abitanti l’uno), contenenti circa 13 ulteriori frazioni, lascia immaginare quante comunità sono da sempre presenti sull’isola e quante storie parallele hanno da narrare.

Ischia è straripante di storia e le sue tradizioni ne sono una testimonianza vivida. In particolar modo le festività religiose. Il legame con la fede cattolica si mostra nei festeggiamenti dei propri patroni e non sono pochi. Quasi ognuna delle frazioni ha il suo santo più affezionato da celebrare.

CELEBRAZIONE DEL SANTO PATRONO

Il Santo Patrono del comune di Ischia è San Giovan Giuseppe della Croce, canonizzato dopo circa un secolo dalla sua morte nel 1839 da Papa Gregorio XVI. Detto “Frate cento pezze” per via di un suo caratteristico saio, gli sono attribuiti nel corso della sua vita numerosi prodigi, tra cui levitazione, profezia, apparizioni della trinità.

Essendo nato ad Ischia Ponte le celebrazioni in suo onore vengono svolte lì, nel più antico borgo dell’isola, all’ombra del Castello Aragonese, nella prima domenica di ogni settembre, con cortei di barche di pescatori, processioni e trasporto delle reliquie lungo le strade di questa frazione.

FESTA DI SANT’ANNA

Di grande tradizione è anche la festa di Sant’Anna, attualmente la ricorrenza più in dell’isola. Dal 1932, sempre ad Ischia Ponte, nato quasi per caso da un gruppo di amici che si sfidò a stabilire la barca più bella, è una sorta di palio dalle sembianze di sfilata di grandi zattere adornate con tanta passione e grandissimo senso estetico da ragazze e ragazzi di ogni frazione dell’isola, nei pressi della minuta e folcloristica quanto incantevole cappella di Sant’Anna. Il richiamo è alla processione in onore della Madre della Madonna che secoli orsono ogni 26 luglio svolgevano le isolane incinta, seguite da imbarcazioni nella baia di Cartaromana, dove sorge la chiesetta.  

Scatto di Dario Romaniello, incendio simulato del castello Aragonese

Oggi i festeggiamenti, molto apprezzati dai turisti in piena estate, possono durare anche qualche giorno con vari eventi organizzati dal comune e dai privati. La serata conclusiva, il giorno della festività il 26 luglio, che culmina con la gara ed i consueti fuochi insieme al celebre incendio simulato del Castello Aragonese, è diventata un manifesto di Ischia.

FESTA DI SAN VITO

Il Santo Patrono del comune di Forio, il più esteso dell’isola e secondo più popoloso, è San Vito e si celebra in quattro giorni tra il 14 ed il 17 giugno. La festività si apre il primo giorno con le messe e la rappresentazione storica della vita del santo. Di seguito avvengono le processioni, dalle radici storiche medievali, con il corteo e la statua d’argento di San Vito.

Una leggenda narra che i Foriani, abilissimi viticoltori, un tempo soffrirono di una peronospora che attaccò le loro vigne provocando una inusuale scarsità di vendemmie. Un fanciullo, identificato dalla popolazione come il santo, curò le viti inviando in soccorso dei Foriani una nave contenente un carico di zolfo, che risollevò in modo miracoloso le colture. 

Dagli anni sessanta la celebrazione religiosa si è contornata anche di festeggiamenti pubblici nelle strade di Forio come mercatini, giostre e vari spettacoli di intrattenimento.

PARATA DI SANT’ALESSANDRO

Nel piccolo borgo di Sant’Alessandro nei pressi di Ischia Porto dal 1981 ogni 26 agosto si conclude un corteo che parte dalle pendici del Castello Aragonese ad Ischia Ponte ed attraversa tutto il comune con una sfilata di abiti d’epoca che rievoca tutta la storia dell’isola.

Dagli antichi primi coloni greci di Pithecusa, ai latini di Aenaria, alle dominazioni spagnole, contornate dalle figure tipiche di Ischia. Il pescatore, il viticoltore, i mercanti. Stand con cibo e vini locali, musica ed allegria accompagnano l’intera sfilata fino alla chiesetta dedicata al santo, che assomiglia tanto ad un presepe di San Gregorio Armeno.

FESTIVITA’ DELLA SANTA RESTITUTA

Protettrice di Lacco Ameno, ma riconosciuta come matrona in tutta l’isola, è Santa Restituta. Durante le persecuzioni cristiane sotto l’impero di Diocleziano, la giovanissima santa, originaria di Cartagine, venne torturata brutalmente perché non rinnegava la propria fede con delle punizioni spietate. Durante il suo martirio venne bruciata viva su di un’imbarcazione. L’incendio uccise tutti gli occupanti della nave, tranne lei che ne rimase illesa. Il suo corpo venne custodito da un angelo che la traghettò fino alle coste italiane, giungendo sino alla baia di San Montano, nel comune di Lacco Ameno, per venire poi seppellita.

Ed è proprio in questa baia, sicuramente la più suggestiva soprattutto al tramonto, che dall’8 al 18 maggio si celebra la festività con la drammatizzazione del martirio e l’approdo nell’isola.

Scatto di Simona Iovine, Sant’Angelo

FESTA DI SAN MICHELE

All’inizio dell’autunno ischitano, con temperature ancora calde, il 29 e 30 settembre, è il turno di San Michele Arcangelo nella cornice-bomboniera del borgo di Sant’Angelo, frazione di Serrara Fontana. Anche in questo caso la processione è duplice, essendo sia via terra che via mare. Ma la seconda, in questo caso, predomina con una fila variopinta di imbarcazioni decorate. L’effige del Santo viene, quindi, posta su di un peschereccio più grande di dimensione rispetto alle tante altre piccole barche che lo seguono da Punta Chiarito, la collina che sormonta la baia di Sorgeto, fino alla baia dei Maronti, con il suggestivo omaggio pirotecnico proposto dagli albergatori, ristoratori ed altri privati della zona.

Scatto di Simona Iovine, tramonto sera di San Michele

IL FALO’ DI SANT’ANTUONO

Nella omonima frazione di Sant’Antuono nel comune d’Ischia ma anche nel comune di Forio è presente un profondo culto per Sant’Antonio Abate. In pieno inverno, il 17 gennaio, la chiesa dedicata al santo protettore degli animali organizza riti religiosi insieme all’accensione di un grande falò.

Un rituale tradizionale che prevede anche che gli animali degli isolani, che siano domestici, quali cani, gatti, uccellini e pesci rossi, ma anche di fattoria come maiali, galline e cavalli, vengono radunati intorno al fuoco per farsi benedire.

Queste sono le ricorrenze probabilmente più sentite dalla tradizione ischitana e dai tanti turisti che popolano durante l’anno l’isola. Ma non sono tutte. Il legame con la cristianità è molto più consistente (basti pensare alla Madonna di Zaro e alle sue apparizioni dal 1994 ad oggi nel bosco tra Lacco Ameno e Forio) e ci sono zone di Ischia come Barano, Casamicciola, Serrara Fontana e rispettive frazioni che hanno varie altre storie, festività e commemorazioni.

Dario Romaniello

Fonti:

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90659

https://www.ischia.it/feste-popolari/sant-anna

http://www.ischia-hotel.info/tradizioni-e-folclore/feste/feste-religiose-ischia.php

https://www.ischia.it/san-vito-tra-legenda,-storia-e-tradizione

https://www.ischia.it/festa-di-sant-alessandro

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