Tra il 12 e 13 agosto 1944, in una Napoli profondamente segnata dalla guerra, ormai giunta nelle sue fasi finiali, avvenne un incontro segreto tra due dei leader più simbolici e cruciali del secondo conflitto mondiale, il primo ministro britannico Winston Churchill e il maresciallo Josip Broz Tito, presso una villa a Posillipo, requisita dagli Alleati.
L’incontro segreto di Churchill e Tito
Tanta segretezza era dovuta ad un accordo di spartizione territoriale tra le truppe alleate e la Jugoslavia. L’esatto contenuto delle loro conversazioni resta ad oggi ignoto, così come non è noto con precisione il luogo dove sarebbe avvenuto l’ incontro: una possibile ipotesi è villa Rosenberg, alla presenza del generale Alexander, ma l’ ipotesi più accreditata è la suggestiva e tutt’ oggi esistente, seppur rimodernata, villa Rivalta, precedentemente di proprietà del famoso pasticciere di via Toledo Caflish, usata come base dal generale Wilson ed in cui Churchill sarebbe stato ospite più di una volta, prima e durante la guerra.
Gli aneddoti su quei due giorni di trattative arrivano da uno dei soldati che Churchill aveva portato con sè, Fitzroy Maclean, che parla di un Tito estremamente sospettoso e costantemente scortato da due imponenti guardie del corpo armate di tutto punto, Boško e Prlja, accompagnato da un interprete, da suo figlio Zarko e dal suo cane. Il dittatore jugoslavo si presentò con una sfarzosa uniforme blu con decorazioni in oro, confezionata per lui a Mosca, nonostante il caldo di agosto. Churchill non tardò a fargli notare quanto il suo abito in lino fosse decisamente più consono al clima napoletano. E, sempre a causa del suo ben noto humour, racconta Maclean, avrebbe fatto uno scherzo a Tito che stava per sfociare in un incidente diplomatico: in un momento di distrazione del maresciallo, Churchill estrasse un sigaro dalla tasca, per poi puntarlo alla pancia di Tito.
Quest’ultimo sobbalzò improvvisamente, temendo si trattasse di un’arma. Boško e Prlja, credendo che la vita del loro maresciallo fosse in pericolo, con riflessi fulminei, avrebbero messo mano ai propri fucili, puntandoli al primo ministro britannico.
Si arrestarono di colpo quando Tito scoppiò a ridere e, al suo seguito, Churchill fece lo stesso, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti i presenti.
Sembra che l’ incontro, concluso con successo, abbia portato a stabilire il confine dei territori italiani a Gorizia e l’ assegnazione della Dalmazia alla Jugoslavia, proprio come poi confermato negli accordi stipulati al termine della guerra.
Winston Churchill, che non smentiva mai il proprio carattere irriverente, sarebbe andato a fare una lunga escursione in barca poco dopo l’ incontro, nelle acque oramai pacifiche del golfo di Napoli, mettendo da parte, per un po’, il suo cruciale ruolo ed i suoi importantissimi impegni diplomatici e cogliendo l’ occasione per rilassarsi.
-Leonardo Quagliuolo
Riferimenti:
“Tito and the Rise and Fall of Yugoslavia” di Richard West
“Flashpoint Trieste: the first battle of the Cold War”, di Christian Jennings
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