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Al Palazzo delle Arti di Napoli in Via dei Mille è esposta l’iconica Citroén “Méhari” di Giancarlo Siani. Un’auto impressa nella memoria di tutti, con quel suo color verde acceso e quel design riconoscibile. Ma più che per la sua bellezza estetica, essa è simbolo di una storia d’indomabile coraggio ma dal finale tragico. Una ferita ancora aperta che mai verrà rimarginata. Perché è proprio all’interno di quest’auto che la sera del 23 settembre 1985 il giornalista di 26 anni Giancarlo Siani fu assassinato a colpi di pistola a pochi passi da casa sua, nel quartiere Vomero.

Fa quindi rabbrividire pensare che il volante di quest’auto sia stata l’ultima cosa che le mani dell’eroico reporter del “Mattino” abbiano toccato. E sembra quasi che la struttura del veicolo (spoglio, senza tetto) simboleggi lo scontro insostenibilmente disequilibrato che Siani ha sostenuto contro i membri dei clan camorristici.

La Mèhari
La Mèhari

La Mèhari: simbolo della lotta alla criminalità

Ed è per questo che “La Méhari” (come è oramai da tutti chiamata) è diventata uno dei simboli della lotta alla criminalità organizzata. Una lotta che non si ferma e che accende gli animi di chi ama la propria città. Il motore di quest’auto (riacceso 28 anni dopo quella tragica notte) continuerà a roboare nella mente e nel cuore dei coraggiosi, di coloro i quali non chinano il capo, proprio come Siani.

Il 23 settembre del 2013 ha sfilato lungo le strade della città di Napoli fermandosi presso luoghi simbolo come la sede del “Mattino” in via Chiatamone. È stata poi esposta in tanti edifici dall’alto valore simbolico e istituzionale: Duomo di Napoli, Camera dei Deputati, Senato della Repubblica, Parlamento Europeo a Bruxelles, Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Celebre poi il suo utilizzo nel film “Fortapàsc” del 2009 diretto da Marco Risi.

Quattro ruote che non si sono mai realmente fermate perché alimentate, più che dalla benzina, dai sogni di tanti giovani come Giancarlo Siani che desiderano costruire il proprio futuro.

Il viaggio della Méhari insomma non si conclude qui. E se desiderate fare una tappa a contemplare questa icona moderna di legalità, non vi basterà che fare visitare il piano terra del Palazzo delle Arti di Napoli. Qui, al centro di un “martyrium” moderno consacrato alle vittime della mafia, vi aspetterà lei: scintillante, orgogliosa, inamovibile. “La Méhari” di Giancarlo Siani, eterno simbolo di un popolo che non si arrende!

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