Ci troviamo nella magnifica costiera amalfitana e la visione che si offriva a chi approdava nell’insenatura di Minori circa 2000 anni fa, era quella di un edificio con una facciata delimitata da due alae, scandita da semicolonne che inquadravano un grande arco in laterizio a cui faceva riscontro, al di là del virididarium ed in asse con la vasca, un altro arco che creava una visione prospettica con la vasca triclinare.

Ecco la Villa Marittima di Minori, e questa è la storia di una grande domus, un tempo meta privilegiata per la villeggiatura dai ceti agiati della società romana.

La costruzione della Villa Marittima di Minori

Costruita affacciata sul mare probabilmente all’epoca di Tiberio (14-37 d.C.), era quasi certamente dotata di un approdo riparato. L’ approvvigionamento idrico era garantito, mediante cisterne, dal torrente Reginna Minor sulla cui sponda destra la Villa Marittima di Minori si estendeva. In questa direzione, nel vestibolo inferiore ai piedi della scala ovest, un tompagno fa ipotizzare la presenza di altri ambienti, oramai perduti. Si conosce infatti solo una parte della villa, quella residenziale, destinata all’otium ed alla villeggiatura, ma non è improbabile che essa avesse anche una parte rustica, attrezzata con tutto il necessario per sfruttare le risorse del fondaco di pertinenza della villa, come sembrerebbe dimostrare il rinvenimento di grandi dolii. Dell’edificio che doveva essere, quindi, molto vasto, si conserva attualmente il corpo centrale, articolato su due piani, collegati sui lati Est ed Ovest delle scale.

Il piano inferiore è diviso in due nuclei simmetrici da un ampio ambiente centrale, con funzioni di scala triclinare, che si apre su un vasto spazio scoperto, coltivato a giardino e circondato da un triportico. Il pianterreno probabilmente destinato al soggiorno estivo, è diviso in due nuclei. Quello occidentale è costituito da un insieme di sale piuttosto vaste, con funzioni di rappresentanza.

Una importante fase di ristrutturazione della Villa Marittima di Minori è riferibile all’ età dei Severi.

Una piccola curiosità sulla “panificazione“ romana

Come ulteriore testimonianza della costruzione in età romana della Villa Marittima di Minori, ritroviamo una macina posta nel giardino antistante.

I Romani che vivevano nelle zone costiere salavano il pane con l’acqua di mare e talvolta lo ungevano con l’uovo, per farvi aderire sostanze aromatiche: cumino, finocchio e sedano. usavano cuocere il pane anche sotto la cenere. Raccontano gli storici che nelle case dei ricchi il pane veniva presentato in diverse forme, secondo il tipo di pranzo ed ospiti. Pensate un po’ che i ricchi mangiavano il pane bianco mentre i poveri il pane misto!

Se vi trovate in Costiera Amalfitana, magari prima di intraprendere il bellissimo sentiero che conduce a Ravello, fermatevi ad ammirare i resti della straordinaria Villa Marittima di Minori.

Anna Barone

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