Rotary Action For Depression vuole raccontare la depressione, sdoganare quella fitta, impenetrabile, pesantissima cortina che pesa sulla testa di tutte le persone che, in questa pandemia, si sono trovate a combattere da soli un mostro fra le pareti di casa, perché spesso ammettere di essere depressi significa scontrarsi con paure e pregiudizi.
Questo è il senso dell’iniziativa nata dall’iniziativa di Vincenzo Barretta, presidente del Rotary Club Castel dell’Ovo, e sostenuta da tutti gli altri altri club napoletani e da 5 delegazioni campane.
L’idea è tanto semplice quanto efficace: un gruppo di Facebook che ospita diretta a settimana, ogni venerdì alle 18, per sconfiggere la depressione parlandone con ospiti eccezionali: dall’attrice Veronica Mazza all’atleta Patrizio Oliva, arrivando al direttore dell’ASL Napoli 1 Ciro Verdoliva. Lo stesso Vincenzo Barretta, che di professione è psichiatra e psicoterapeuta, è protagonista di questi incontri.
Scopriamo il Rotary Action for Depression
Anche Storie di Napoli supporta questa iniziativa tutta napoletana per affrontare e parlare di un dramma interiore che sta creando silenziosamente quest’emergenza mondiale. D’altronde, se al virus si può trovare rimedio in qualche modo, la psiche può essere colpita anche dentro le pareti casa.
Si tratta per giunta di una situazione che non conosce età, travolgendo ragazzi e adulti senza risparmiare colpi: tutti, infatti, durante quest’anno chiusi in casa hanno rinunciato a una grande fetta di socialità e vita quotidiana, fondamentale per il proprio equilibrio interiore. Questa vita mozzata oggi sta portando il conto: si è quintuplicato il numero di persone depresse. E il numero di persone con disagi psicologici in una epidemia è più alto degli stessi contagiati per covid.
Allora è tempo di confrontarsi con questo male interiore proprio grazie al computer che un anno fa ci ha salvato dall’isolamento totale e che oggi è diventato una scatola in cui si è trasferita la nostra vita sociale.
Basta vergogna!
Nonostante un malessere così diffuso (addirittura il 32% della popolazione è soggetta a depressione), la paura di affrontare quest’ospite inquietante è un muro spesso invalicabile: parlare di “psicologo” o “psichiatra” è infatti ancora un tabù in tante famiglie e contesti sociali, come se si ammettesse in qualche modo di essere malati, cosa nient’affatto vera.
Una “diretta energetica”
La cura di certo non si trova in un appuntamento di Facebook: gli incontri sono realizzati infatti per raccontare storie positive di persone che la depressione l’hanno conosciuta e l’hanno affrontata sconfiggendola.
Ecco perché la “diretta energetica” del Rotary Action for Depression è una mano tesa per dire “non sei solo“: parole nient’affatto banali in tempi come quelli attuali.
Ci si può iscrivere cliccando su questo link.
Si possono facilmente reperire all’interno dello stesso gruppo anche le dirette passate.
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