Tradizione, misticismo, mistero e folklore, ma sopratutto cultura: ecco da cosa rappresenta la Pasqua a Napoli e nel Meridione.
Sono innumerevoli infatti gli esempi di come e quanto questo evento sia particolarmente sentito in Campania e dai Campani.
I riti della Settimana Santa
I “battenti”
Dal 1450, quando, si dice, l’immagine della Madonna dell’Arco, icona riverita a Sant’Anastasia, sanguinò, nacque la figura dei battenti, o fujenti.
Il “battente” è una figura chiave e presente durante i riti della Settimana Santa ed è colui che si incammina verso il santuario a piedi scalzi e, in alcuni casi, in ginocchio o a carponi.
Oltretutto, durante la processione, il fedele si percuote con formelle chiodate di sughero.
L’atto viene svolto come senso di devozione nei confronti della Madonna.
Anche nell’abbigliamento infatti, nella tradizione, ” ‘e vattiente “, hanno moltissimi richiami alla figura mariana, essendo vestiti di bianco e con due fasce trasversali, una azzurra ed una rossa, colori che richiamano da un lato a Maria di Nazareth, dall’altro al sangue versato dall’immagine.
Il mistero di Antignano, la tradizione di Pasqua vomerese
Abolita dal 1943 al 1993, la processione chiamata “il mistero di Antignano” è una delle tradizioni napoletane più antiche.
È infatti stimato che già sotto il regno di Carlo d’Angiò i popolani scendessero fra le strade del borgo di Antignano per celebrare questo rito insolito.
Ciò che rende particolare questo evento è principalmente la caratteristica delle statue portate dai fedeli, che ripercorrono la storia della Pasqua cristiana.
Infatti l’idea del rito è riproporre le immagini che diedero seguito all’evento ed i cittadini conducono la narrazione, infatti si ha l’impressione che le icone dialoghino fra loro, come se si stesse vivendo l’atto in prima persona, da spettatori.
La Pasquetta di Nocera il martedì
Carlo Baldini viene ricordato per aver istituito, intorno al ‘500, la “Pasquetta Nocerina“.
Dal momento che in molti casi, durante il Lunedì dell’Angelo, gli incontri di pellegrinaggio tra gli abitanti di Nocera Sottana e Nocera Soprana finivano in risse e litigi, il vescovo Baldini impose agli uni di recarsi nei luoghi di culto il lunedì, agli altri il martedì.
Nessun motivo religioso dunque, ma legato all’ordine pubblico, che ancora oggi è presente nella tradizione.
Il Casatiello
Oltre a eventi di stampo religioso, non si può parlare di Napoli e della Campania senza citare la storica tradizione culinaria partenopea.
Durante il periodo pasquale è il Casatiello, chiamato anche “il Re della tavola“.
Fonti:
I battenti e i fujénti: i devoti di Maria tra fede e tradizione
Lascia un commento