La Strada Regia per le Puglie, oggi Strada Statale 90, era la strada che collegava la capitale Napoli a Foggia e a Bari e attraversava l’antica provincia di Principato Ultra, che occupava grosso modo parte dell’attuale Provincia di Avellino.
Una Strada Regia che attraversa l’Irpinia
L’Irpinia infatti ha sempre occupato una posizione strategica, in quanto collega la Puglia con Napoli, mettendo in comunicazione il mar Tirreno con il mar Adriatico.
La Strada Regia per le Puglie fu progettata sotto il regno di Filippo II d’Asburgo nel 1500, fu aperta al transito nel XVII secolo e fu ristrutturata nel corso del 1700 da re Carlo di Borbone.
In seguito, Ferdinando IV fece abbattere alcune fortezze presenti lungo la Strada Regia per motivi di sicurezza in quanto temeva che potessero essere usate da briganti e ladri come covo.
Infatti, il tratto più pericoloso della Strada Regia per le Puglie era nella valle del Cervaro, nota all’epoca come vallo di Bovino, dove erano molto frequenti gli assalti alle carrozze nonostante il re frequentasse quei luoghi per motivi venatori.
Il percorso della Strada Regia per le Puglie era lungo più di 430 km. Re Carlo fece costruire lungo la Strada Regia undici fontane monumentali, che sono tutt’ora visibili e che furono soprannominate “Fontane del Re” in quanto su ogni fontana il re fece mettere lo stemma di Casa Borbone.
Queste fontane divennero delle vere e proprie stazioni di servizio ed erano utili per abbeverarsi e rifocillarsi durante il lungo viaggio.
Le undici fontane lungo la Strada Regia
Il nostro viaggio lungo la Strada Regia per le Puglie in Irpinia inizia a Monteforte Irpino dove re Carlo amava sostare presso la sorgente durante le sue battute di caccia e fece costruire, oltre a numerosi casolari per la caccia, anche la Fontana Carlo III.
Ad Avellino possiamo ammirare la Fontana di Bellerofonte, conosciuta dagli abitanti del capoluogo irpino come “Fontana ‘ri tre cannuoli” per le tre fontanelle da cui tutt’ora esce l’acqua. Fu restaurata nel XVII secolo dall’architetto bergamasco Cosimo Fanzago su incarico del Principe di Avellino Francesco Marino Caracciolo.
Ci lasciamo Avellino alle spalle e continuiamo il nostro cammino lungo la Strada Regia per le Puglie e troviamo la Fontana di Calore, restaurata nel 1700 e situata a Mirabella Eclano, era una tappa obbligata per i viaggiatori diretti in Valle Ufita e per i nobili che sostavano a Mirabella, nota per le sue bontà enogastronomiche.
Con la Fontana del Re, a Grottaminarda, costruita nel 1606, è stata restaurata nella prima metà del XVIII secolo per volere di re Carlo, ed è stata realizzata con blocchi di calcare bianco e ai lati presenta due obelischi in stile barocco.
Ad Ariano Irpino troviamo invece la Fontana della Maddalena, che ha preso questo nome in quanto si trova nello stesso luogo in cui in passato si ergeva la chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena.
Re Carlo la restaurò insieme alla Fontana Carpino della Tetta, situata nell’omonimo quartiere di Ariano Irpino, prima del portale d’ingresso di una residenza di caccia del re.
La Fontana Carpino della Pila è chiamata in questo modo per la presenza del Carpino, albero che offriva frescura e riparo ai viaggiatori.
La Fontana di Camporeale è l’ultima fontana posta lungo la Strada Regia ad Ariano Irpino.
Continuiamo il nostro viaggio e a Montaguto troviamo la Fontana di Sofia e il suo nome, come il nome del ponte vicino, è dedicato a una fanciulla assassinata a 22 anni dal marito geloso. Proseguendo il nostro percorso, tra Savignano Irpino e Montaguto troviamo la Fontana della valle del Cervaro.
Riprendiamo il nostro cammino sulla Strada Regia e troviamo la Fontana sul Ponte di Bovino.
Più avanti, troviamo il Vecchio Ponte, realizzato nel XVII secolo per attraversare il fiume Cervaro e creare un collegamento tra la contrada di Bovino e la Strada Regia ed è l’ultima tappa della Strada Regia per le Puglie nel Principato Ultra.
Bibliografia
Perillo, M. (a cura di), Il Sogno Reale: i Borbone di Napoli – Guida ai luoghi borbonici della Campania, Edizioni Paparo, 2021
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