Il mausoleo di pianura è una testimonianza della presenza di antichi abitanti del quartiere, risalenti al tempo dell’Impero Romano e contribuisce ad arricchire la già vasta storia dell’area flegrea, ma purtroppo verte in uno stato di profondo degrado.
Il mausoleo di Pianura: origini e stato attuale
Non distante da via Montagna Spaccata, nascosto dalla vegetazione ed in un’area decisamente poco nota ai turisti, si può notare, con occhio attento, una costruzione di epoca romana, una delle molte testimonianze dell’antica storia della zona, ma una delle poche del quartiere Pianura.
Si tratta di un antico mausoleo, che ospitava le spoglie di persone appartenenti all’antica comunità di carattere prevalentemente agricolo che, in tempi remoti, ha abitato lì e le cui spoglie, ad oggi, non sembrano aver lasciato traccia.
La struttura versa, ad oggi, in una condizione di degrado e di abbandono, è sconosciuta ai più, probabilmente anche a molti abitanti del quartiere e il massimo di attenzione che abbia mai ricevuto è una recinzione metallica ed una vecchia targa, sbiadita dall’incuria e dal tempo, nonchè poco visibile. Non ha neppure un indicatore su Google.
La struttura risale circa al II secolo d.C. e ciò che resta dell’edificio originario sono solo frammenti del nucleo centrale e poche porzioni del piano superiore.
E’ possibile scorgere, tra le macerie, anche dei frammenti di urne. Forse un tempo erano urne cinerarie, forse contenevano dei doni offerti ai morti dai loro cari. Non lo sapremo mai.
Attualmente, questa pressochè sconosciuta struttura appare fortemente degradata, cadente, sporcata da graffiti e circondata da rifiuti d’ogni sorta. Negli anni sono stati fatti dei piccoli interventi di ripresa, come, ad esempio, una pulizia organizzata da dei giovani volontari nel 2010, ma che purtroppo non sono stati sufficienti a salvare il mausoleo dall’oblio.
Tuttavia, è ancora possibile rendere giustizia a questo monumento dimenticato e alla storia del quartiere: noi di Storie di Napoli abbiamo, infatti, in programma la realizzazione e l’apposizione di una targa dedicata, come abbiamo già fatto, con successo, al Vomero e al Borgo degli orefici.
-Leonardo Quagliuolo
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