Il 600′ fu per l’Europa un secolo di enormi sconvolgimenti politici, economici e sociali. Ciò valse anche per i regni di Napoli e Sicilia, attanagliati tra guerre al fianco dei regni spagnoli e rivolte interne. La più famosa di queste ultime fu, senza ombra di dubbio, quella di Masaniello, il cui eco arrivò in tutta Europa. Le opere sulla rivolta di Masaniello furono numerosissime, il pescatore di Amalfi divenne in pochi anni una delle personalità più conosciute del vecchio continente.
Una particolare attestazione di tale popolarità è presente anche nella documentazione numismatica: si tratta di una rarissima medaglia di produzione olandese sulla quale il volto di Masaniello viene accostato a quello di uno dei personaggi più importanti della storia europea del 600: Oliver Cromwell.
La medaglia di Masaniello e Cromwell, disamina iconografica e stilistica
La medaglia risulta, per fattura ed estetica, in linea con le coeve produzioni olandesi e nord-europee. La medaglia risulta prodotta per fusione e rifinita a bulino, un procedimento di alto pregio. Sul dritto vi è il busto di Cromwell in abiti eleganti. Il busto del lord protettore è a sua volta accerchiato da due militi con vesti classicheggianti che pongono sul suo capo una corona d’alloro, forse rimando ai famosi Ironsides, la cavalleria pesante che guadagnò al fronte parlamentare numerose vittorie nel corso della guerra civile inglese. Sulla base del busto vi è un’intestazione tanto breve quanto esplicativa: “OLIVER CROMWELL PROTECTOR V ENGEL SCHOTL YRLAN 1658” – “Oliver Cromwell protettore e lord di Inghilterra, Scozia e Irlanda 1658”.
Il ritratto di Masaniello appare alquanto caratteristico: il pescatore, vestito alla popolana, con capelli arruffati, risulta alquanto simile ai suoi ritratti coevi circolanti all’epoca nel regno di Napoli. L’incisore della medaglia doveva essere quindi molto informato sugli eventi relativi alla rivolta del 47′, o almeno abbastanza da conoscere, a grandi linee, le fattezze somatiche del capopopolo.
Il busto di Masaniello è a sua volta circondato dalle figure di due popolani che si sorreggono su uno scudo. I popolani lo incoronano con un diadema regale. Appare curiosa qui una prima distinzione: Cromwell riceve una imperiale corona d’alloro mentre Masaniello un diadema medievaleggiante. Con ciò l’autore voleva indicare una supposta maggiore importanza del leader inglese rispetto a quello napoletano? L’ipotesi non appare implausibile, la risposta però potrebbe essere un’altra.
Si tratta forse di una mera differenza di titolature legate ai domini nei quali i due personaggi si trovarono ad operare: Masaniello era legato all’ambito del solo regno di Napoli, quello di Cromwell, invece, comprendeva Inghilterra, Scozia e Irlanda, oltre ovviamente ai possedimenti d’oltremare. Nel medioevo e durante l’età moderna una delle caratteristiche della dignità imperiale era il dominio di popoli diversi. Tale connotazione imperiale è maggiormente compatibile i territori governati da Cromwell rispetto a quelli in cui Masaniello si trovò ad agire.
L’intestazione alla base del ritratto risulta, anche in questo caso, estremamente rappresentativa: “MAS’ANIELLO VISSCHER EN CONINCK V. NAPELS 1647” – “Masaniello pescatore e re di Napoli 1647”. Ovviamente l’autore della medaglia sapeva perfettamente che Masaniello mai divenne re di Napoli, tuttavia forse tale titolatura fu adottata in funzione antinomica rispetto all’aggettivo “pescatore”, posto infatti innanzi alla carica regale nell’incisione. Questa particolare titolatura voleva forse mettere in risalto, in maniera satirica e dissacrante, gli umili natali del capopopolo con la dignità quasi regale che egli quasi arrivò ad assumere, quantomeno agli occhi di una parte dei suoi contemporanei.
Il messaggio satirico e politico della medaglia
La funzione della medaglia appare fortemente dissacrante: nel 1658, data di probabile fusione di questa medaglia, morì lo stesso Cromwell. Si tratterebbe quindi di una medaglia commemorativa della morte del lord protettore. Ciò appare ulteriormente plausibile se si constata che anche la data riportata sotto il busto di Masaniello è quella della sua dipartita: il 1647. La plausibilità di tale ipotesi risulta persino maggiore se si considera la presenza, sul taglio della medaglia, delle parole “violenta imperia nemo continuit diu“ – “nessun impero violento durò a lungo“.
Questo motto, formulato in tal guisa per la prima volta nelle “Troades” di Seneca, se unito alle informazioni fino ad ora desunte, indica proprio la tendenza tirannica e violenta dei due governanti, connotandoli in maniera necessariamente negativa e inscrivendo la loro parabola in uno schema valutativo quasi teleologico: era nell’ordine naturale delle cose che i loro governi, connotati da una sfrenata violenza, non potessero durare lungamente.
Un ulteriore indizio può esser fornito dal luogo di produzione della medaglia: l’Olanda. Non si sa chi la commissionò o la incise, tuttavia l’Olanda fu acerrima nemica dell’Inghilterra cromwelliana sui mari, sia commercialmente che militarmente (si ricordi qui il conflitto anglo-olandese del 1652).
La medaglia quindi avrebbe la finalità ultima di commemorare, in maniera quasi gioiosa, la morte del tiranno che assume, legandosi alla citazione di Seneca, tratti quasi Neroniani. Non una semplice satira quindi, ma una vera e propria istanza politica manifestata su un tondello metallico. L’accostamento dei due personaggi non è necessariamente legato ad un intento denigratorio di una delle due figure, bensì ad una presa di distanza e condanna della loro azione politica. Tale presa di distanza potrebbe essere, per via dei motivi sopracitati, spinta forse da motivazioni anche di tipo “nazionale”.
–Silvio Sannino
Bibliografia
Bollettino del circolo numismatico partenopeo, Napoli, 1956, anche detto “il Siciliano”
Henry William Henfrey: Numismata Cromwelliana, Or, The Medallic History of Oliver Cromwell, Illustrated by His Coins, Medals, and Seals, Londra 1877
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