In molti potrebbero storcere il naso. Eppure l’anime “Le Bizzarre avventure di JoJo“, nelle puntate ambientate all’ombra del Vesuvio, sono un vero e proprio omaggio a Napoli. Perché, se è vero che è evidente il collegamento tra la città e la malavita locale, è altrettanto giusto ringraziare il papà del manga, Hirohiko Araki, per come ha rappresentato Napoli nei suoi disegni e e che ha prodotto una ventata di turismo proveniente dall’Oriente.
Il papà del manga innamorato di Napoli
Per chi non lo sapesse, Le Bizzarre Avventure di JoJo è pubblicato dal 1993 in Italia ed è il più longevo della storia del nostro Paese, ed è tuttora in corso di serializzazione. Il suo creatore, Hirohiko Araki, durante un dibattito pubblico svolto al Lucca Comics nel 2019, dichiarò a proposito di Napoli:
L’ho visitata, ovviamente. A riguardo della pizza, intendete quella sottile o col bordo alto? In ogni caso è buonissima, purtroppo però non la so cucinare.
Hirohiko Araki
Infatti, Araki, fu durante il suo soggiorno italiano che si innamorò del capoluogo campano. Napoli divenne in poco tempo l’ossessione di Araki. Armato di matita e block notes, il disegnatore si improvvisò un turista in incognito, andando a nascondersi tra i vicoli e le piazze, e immortalando zone come la funicolare di piazzetta Augusteo, la salita del Petraio o il golfo di Napoli.
Araki comprese immediatamente l’impatto che avrebbe avuto sulla maggior parte dei giapponesi poter vedere la città partenopea, attraverso l’uso della tecnica dei manga. Napoli non fu l’unica città a essere inserita nelle puntate andate in onda all’interno del quinto capitolo: lo stesso destino toccò anche a Pompei, Capri, Roma, Venezia e Firenze. Insomma, tutte le città che colpirono maggiormente Hirohiko Araki.
Anche di Pompei, disse: “Mi affascina molto. È stata riportata interamente alla luce dopo l’eruzione del Vesuvio; ha un’atmosfera misteriosa un posto meraviglioso da utilizzare come ambientazione”.
Tra stereotipi e dichiarazioni d’amore
In realtà, una volta andato in onda per la prima volta in Italia, l’episodio ambientato a Napoli riscosse diverse critiche negative. Araki fu accusato di aver stereotipizzato la città, mostrando soprattutto comportamenti illeciti e atteggiamenti tipici della malavita: persino il termine camorra fu storpiato in “Passione”.
Il protagonista della puntata I del capitolo V (Vento Aureo) di Le bizzarre avventure di JoJo si chiama Giorno Giovanna (nome ambiguo, ma Araki non conosceva la differenza tra nomi e cognomi italiani a quanto pare) e svolge uno dei mestieri più odiati nella nostra città: il tassista abusivo. È intorno a lui che si sviluppa l’intera puntata. Tutto l’episodio ha a che fare solo con personaggi degni di Gomorra, celebri per aver fatto scappare turisti e stranieri, intimoriti per la loro incolumità.
Napoli, però, viene definita nell’episodio X del capitolo IV come “la città dove si mangia il miglior cibo del mondo”, grazie alle parole pronunciate da Okuyasu e Josuke, in visita al ristorante italiano “da Trendy”. Sarà qui che i due protagonisti incontrano lo chef Tonio Trasaldi, napoletano doc, il quale spiega loro l’importanza di una buona cucina per la cura della propria salute.
Insomma, se a primo acchito sembrerebbe che Araki disprezzi il suo soggiorno napoletano, in realtà è si tratta di un vero e proprio omaggio a Partenope e ai suoi abitanti. Hirohiko Araki, nei suoi manga, fa continuamente riferimento alla Yakuza, l’associazione criminale giapponese, una delle più pericolose al mondo, eppure il mito del Sol Levante non viene messo in secondo piano. Perché dovremmo farlo noi napoletani, per due semplici puntate di un anime come Le bizzarre avventure di JoJo?
Araki, inconsciamente, ha pubblicizzato il brand Napoli nel mondo, facendo continuamente riferimenti al cibo e ai paesaggi, ovvero il principale prodotto d’esportazione italiano.
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