il torrone dei morti
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Il torrone dei morti è chiamato così perché preparato in ricorrenza della festività che cade il 2 Novembre. La sua preparazione aveva un scopo preciso, veniva infatti donato ai defunti, che non avevano una sicura destinazione nell’aldilà, per addolcire il loro viaggio. La classica forma del dolciume, ricorda non a caso quella di una bara… ma di curiosità da raccontare ne abbiamo tante, scopriamole insieme.

Festa dei morti o Halloween?

Conosciamo tutti Halloween, come una di quelle festività che abbiamo un pò copiato dagli americani, ma se vi dicessi che anche a Napoli tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre si è soliti mangiare dolciumi. Ed è il torrone il protagonista indiscusso che da novembre ci addolcisce e accompagna fino al periodo più atteso dell’anno, quello natalizio.

A differenza di quello duro che vediamo spesso sulle bancarelle delle feste di paese fatto di zucchero e nocciole, il torrone dei morti è di una consistenza più morbida. Composto da un impasto più molle a base di cioccolato, nocciole crema di pistacchi, mandorle, cocco, caffè, inserite come ripieno in un involucro di cioccolato solido.

Nella ritualità di questa celebrazione il torrone non si aggiunge soltanto alle tradizioni culinarie della nostra regione, ma ha uno scopo e simbologia ben preciso. Le persone che avevano perso un loro caro, il 2 novembre giorno della commemorazione dei defunti, donavano al defunto una fetta di questo delizioso torrone.

Questo gesto era di buon auspicio ai loro cari che non avevano una destinazione certa nell’aldilà, e per addolcire le anime del Paradiso portavano nel loro viaggio verso il Regno dei Cieli questa prelibatezza. Ciò spiega il perché abbia una consistenza così morbida: le anime defunte di certo non hanno i denti per spezzare un torrone troppo duro!

Il torrone dei morti o degli innamorati ?

In occasione del 2 novembre, strano ma vero, gli innamorati regalavano e regalano ancora oggi, i cosiddetti “torroncini dei morti” alle loro fidanzate. Al di sopra degli stessi non mancavano scritte dal contenuto sentimentale e nei casi più curiosi il contenuto del messaggio era erotico. Questa usanza sottolinea la sempre presente connessione tra la ritualità gastronomica, la morte, il mangiare e il sesso.

Non a caso lo stesso torrone dei morti, può assumere una forma a cuore o essere prodotto in monoporzione. Quindi oltre a propiziarsi le anime dei defunti, questo golosissimo dolce è di buon auspicio alle coppie di innamorati, che romanticamente se li regalano con l’aggiunta di una piccante dedica, per “risuscitare” la passione .

La ricetta

Ingredienti per il ripieno:

350 gr cioccolato fondente

150 gr crema bianca o fondente

50/70 gr granella di nocciole

Per la copertura:

500 gr di cioccolato fondente

Procedimento:

Per il torrone dei morti, tritare 500 gr di cioccolato fondente per la copertura e scioglierlo a bagnomaria; una volta sciolto, aiutandosi con un pennello da cucina versare il cioccolato in una terrina di forma rettangolare e spalmarlo per bene su tutti i lati, andando a creare una base solida e non troppo sottile; lasciare rassodare il cioccolato nel congelatore per almeno 30 minuti.

Tritare e mettere a bagnomaria 350 gr di cioccolato fondente; una volta sciolto amalgamarlo con 150 gr del gusto della crema scelta e ancora aggiungere la granella di nocciole mescolando per bene il tutto, terminando la preparazione del ripieno.

Prendere dal frigo lo stampo in cui abbiamo spalmata il cioccolato e versare la ganache al suo interno, avendo cura di aver amalgamato per bene tutti gli ingredienti e livellare il composto nel recipiente aiutandosi con una spatola. In fine mettere a rassodare il composto per almeno 4-5 ore in frigo, fin quando non sarà ben compatto per il taglio. Anche se l’attesa sembrerà eterna, appena pronto il nostro torrone dei morti scomparirà all’istante!

Bibliografia

Un ringraziamento speciale va a Raffaella che ha condiviso generosamente con noi la ricetta del suo Torrone dei morti.

Amedeo Colella; Mille paraustielli di cucina napoletana; Cultura nova; 2019

Yvonne Carbonaro; Il cibo racconta Napoli, l’alimentazione dei napoletani attraverso i secoli fino ad oggi; Kstoria; 2018

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