Chi conosce un po’ la tradizione presepiale napoletana, sa bene che il personaggio più rappresentativo è Benino: il pastore sognatore. È proprio lui, infatti, il protagonista del progetto Nativity, che con l’aiuto di un visore di ultima generazione, permetterà di immergersi nel presepe napoletano e poter interagire con l’incantevole mondo che gli storici artigiani partenopei hanno creato.
Sonno e sogno a Napoli si esprimono con una sola parola: “suonno”. Grazie all’inventiva di Enrico Napolitano, ideatore e sviluppatore del format NAtivity l’utente potrà sedersi su uno sgabello girevole, indossare un visore professionale e immergersi letteralmente all’interno del “suonno” di Benino, interagendo con pastori e bottegai. Una vera e propria innovazione, che però non rinnega la tradizione. Al contrario: la riproduzione interattiva terrà fede alle peculiarità del vero presepe napoletano, trasformando così l’esperienza immersiva in un modo per tramandare una delle più antiche e famose tradizioni della città di Napoli.
Tutte le info su NAtivity
Questa incredibile evento sarà a disposizione di tutti a partire dal 26 novembre 2022 (alle 18.00 l’inaugurazione) e fino al 6 gennaio 2023 nella chiesa di San Biagio Maggiore in via San Biagio dei Librai e sarà accessibile lunedì dalle 15.00 alle 19.00; dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.00; il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 20.00.
Inoltre, a partire dal 4 dicembre e fino all’8 gennaio 2023, la NAtivity Experience verrà replicata anche a Sorrento, all’Igloo Village, con il sostegno del comune di Sorrento.
Insomma, se volete vivere un’esperienza completamente “made in Napoli” che comprende innovazione e tradizione, vi basterà visitare il seguente link e prenotare la vostra “NAtivity Experience”: https://bit.ly/NAtivity.
L’evento è supporto della Fondazione Vico, del patrocinio morale del comune di Napoli, e dalle associazioni Storie di Napoli e Storie Campane e rientrerà nell’offerta turistica di Vascitour e InsolitArt Tour.
Non sappiamo ancora come si diffonderà la realtà virtuale nel resto del Mondo, ma a Napoli di certo è già “tutto ‘nu suonno”.
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