Consigli di Natale

Auguri dalla nostra redazione! Per festeggiare al meglio, ecco i nostri consigli di Natale. Troverete libri vecchi e nuovi, film che raccontano la storia della Campania e curiosità su delle canzoni famose di Natale. Siete pronti? Cominciamo!

Consigli di Natale
Cosa leggere a Natale?

Consigli di Natale: libri

“Il paese della cuccagna” di Matilde Serao

La magistrale capacità descrittiva della giornalista Matilde Serao è nota a grandi e piccini. In “Il paese della cuccagna”, opera del 1890, la Serao affresca la società ottocentesca napoletana. Venti capitoli per venti fotografie che mostrano al lettore la rovina morale e sociale della città dovuta al gioco del lotto. Sin dal primo capitolo, infatti, la scrittrice porta a chi legge le immagini dell’attesa febbrile e delirante per i numeri all’otto, della fede, quasi furiosa, nei confronti della sorte che porta la gente ad andare in miseria e perdere ogni avere e dignità. Una lettura piacevole, dai tratti grotteschi, che sa provocare un sorriso di immedesimazione e mostra le radici della vecchia tradizione che ancora oggi appassiona tanti napoletani.

“Una storia vera” di Angela Mogano

“Una storia vera” è il romanzo di esordio di Angela Mogano, giovane autrice nata a Salerno. Narra la storia di tre generazioni, dagli inizi del Novecento alla fine degli anni Settanta, attraverso le vite di tre donne che hanno conosciuto diverse forme di violenza. Si ripercorrono vite che non si conoscono ma con cui si entra subito in empatia, seguendo la narrazione come un normale scorrere del tempo, in cui si soffre e si ammira la forza delle protagoniste. Colpisce la capacità di fotografare le diverse epoche storiche della città in cui è ambientato, Pagani, in provincia di Salerno, oltre che in generale della Campania dei piccoli centri. Gli eventi storici si intersecano con le vicende delle protagoniste e quello che accade fuori condiziona ciò che succede dentro. Come una grande opere cinematografica, pensiamo a Forrest Gump, che narra la storia degli Stati Uniti attraverso la vita del protagonista, ma anche a Baarìa di Giuseppe Tornatore, dedicato a Bagheria, suo paese natale, “Una storia vera” racconta la realtà del Novecento campano attraverso gli occhi di chi prova a capirla. Fin dalla nascita, anzi ben prima di nascere, ripercorrendo le vite di chi ci ha preceduto.

“Il resto di niente” di Enzo Striano

“Il resto di niente” del giornalista napoletano Enzo Striano porta il lettore indietro nel tempo, catapultandolo negli ultimi decenni del Settecento e facendogli rivivere le vicende della vita della nobildonna Eleonora Pimentel Fonseca in una Napoli governata da Ferdinando IV. La giovane Eleonora è costretta a emigrare da Roma a causa dei difficili rapporti tra il Regno di Portogallo e lo Stato della Chiesa. A Napoli deve sposarsi con un nobile molto più grande di lei che la maltratta, ma così facendo entra anche a contatto con l’élite culturale napoletana, diventandone un punto di riferimento. Intanto, la Rivoluzione Francese si espande e arriva anche a Napoli insieme alle truppe del generale Championnet. Eleonora si fa portavoce della rivoluzione. Una lettura coinvolgente, che ci mostra come nel Settecento anche le donne iniziano ad acquisire maggiori lipertà, partecipando alla vita politica e lottando per i loro ideali.

“L’imperio” di Federico De Roberto

“L’Imperio” fa parte della trilogia di De Roberto sull’unificazione italiana e parla delle parabole apparentemente antitetiche di Federico Ranaldi, giovane e idealista giornalista salernitano e Consalvo Uzeda, nobile e politico abilissimo nell’arte del trasformismo parlamentare. Il romanzo si svolge tra la Sicilia, Salerno, Napoli e Roma.
Il senso del romanzo è forse racchiuso nella sua parabola finale, quando l’idealista Federico, ormai disilluso da tutto, rifiuta l’amore della giovane Anna, teorizzando una forma di partito politico con caratteristiche religiose che porrà il problema politico nei termini della trascendenza ontologica. Se tutto è male, solo la morte può consentire di far fuggire gli uomini alla perenne infelicità. Ma per salvare la società, non basta morire, bisogna farsi esplodere, uccidendo anche altri, per purificare il mondo. Ecco che quindi l’amore diventa un’inutile distrazione. A questa visione risponde Anna, facendogli notare che il problema di Federico è l’eccesso di idealismo, che lo ha poi portato nel tempo da un estremo all’altro, ad avvicinarsi al concetto di purificazione del mondo attraverso la morte. Anna mette in luce che se Federico avesse mangiato di meno nei caffè romani e avesse frequentato di più le cucine, avrebbe semplicemente compreso che per cucinare il pesce, bisogna sporcarsi le mani.

“Il regno incantato” di Storie di Napoli

Tra i consigli di Natale non poteva mancare “Il regno incantato” di Storie di Napoli. Passare una vigilia di Natale tra magia e curiosità si può: 24 miti, leggende e segreti di Partenope raccontati ai più piccoli attraverso narrazioni e illustrazioni. Un regno incantato di storie che mostra le infinite sorprese di Napoli e della sua terra.

Consigli di Natale
Cosa vedere a Natale?

Consigli di Natale: film

“32 dicembre” di Luciano De Crescenzo

Il tempo è una convenzione. La cosa più importante è vivere il tempo che abbiamo e possiamo farlo solo condividendo l’amore con chi ci sta vicino. E così, pur senza “sparare”, si può festeggiare il Natale nel modo più vero, abbracciandosi nel letto con la moglie e i figli; si può gioire pur nella sofferenza del poco; si può amare volendo a tutti i costi regalare il meglio ai propri cari.

“Qui rido io” di Mariano Martone

Ai napoletani è spesso riconosciuta una vena comica e teatrale naturale. Le strade di Napoli possono quasi essere considerate un “teatro diffuso”. Emblema di questa comicità è Eduardo Scarpetta, padre del teatro dialettale moderno e capostipite della dinastia Scarpetta-De Filippo. É proprio lui il protagonista di ”Qui rido io”, film del regista Mario Martone e interpretato da Tony Servillo. La pellicola ripercorre la vita del commediografo, fatta di successi, drammi legati ad una famiglia decisamente “allargata”, fino alla storica causa legale intentata da Gabriele D’Annunzio: il poeta, infatti, querelò Scarpetta per plagio dopo la sua parodia dell’opera dannunziana “La figlia di Iorio”. Il verdetto che pose fine alla vicenda segnò la storia del diritto d’autore.
Una curiosità: Vincenzo Scarpetta, figlio di Eduardo nel film, è interpretato dal giovane Eduardo Scarpetta, attore omonimo del suo illustre trisavolo, che per la sua interpretazione è stato premiato con il David di Donatello nel 2022.

“Polvere di Napoli” di Antonio Capuano

“Polvere di Napoli” è un film diretto da Antonio Capuano, uno dei massimi esponenti del cinema napoletano, scritto anche dalle mani di un giovane Paolo Sorrentino. Il film mostra vari aspetti della città, attraverso cinque piccoli episodi al limite dal paradossale. Un modo peculiare per mostrare le tante facce della napoletanitá.

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Cosa ascoltare a Natale?

Consigli di Natale: canzoni

Una curiosità su “Tu scendi dalle stelle” di Sant’Alfonso

Lo sapevate che la famosissima “Tu scendi dalle stelle” è un orgoglio tutto campano? Ebbene sì, l’autore è Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, nato a Marianella nel 1696. La sua è una figura poliedrica: avvocato, pittore, poeta, compositore, teologo e fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore.
Non si possiedono pubblicazioni o spartiti autografi delle melodie a lui attribuite ed è solo la tradizione orale ad averle consolidate come sue creazioni. Dalle cronache, però, possiamo attribuire alla sua penna diversi testi.
“Tu scendi dalle stelle” ci è giunta senza eccessive modifiche rispetto alla versione alfonsiana originale. L’incipit del canto natalizio, già in uso presso il popolo, si ritrova anche nel mottetto “Dies Sanctificatus” di Palestrina del ‘500. Il testo, invece, viene pubblicato per la prima volta nelle “Operette Spirituali” stampate a Napoli nel 1755. Sant’Alfonso, infatti, era solito collocare queste composizioni poetiche come appendice ai tuoi testi teologici, la cui importanza gli è valsa il titolo di dottore della Chiesa.
“Tu scendi dalle stelle” fu eseguito la prima volta dal santo nel 1754 durante una missione a Nola, in occasione di una novena di Natale.

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