Oggi vi portiamo in un viaggio insieme alla scoperta di una stazione non molto considerata, meno famosa rispetto alle altre della Linea 1 della metropolitana di Napoli, ma non per questo meno importante, bella o ricca di storia.
Dopo aver lasciato la stazione Università, o se arriviamo nell’altra direzione quella di Toledo, il treno metropolitano della Linea 1 ci porta in una nuova fermata: la stazione Municipio. La maggior parte dei viaggiatori frettolosi non sa che questa fermata è ricchissima di storia e di archeologia, che piano piano riemerge dal millenario sottosuolo di Napoli per mostrarsi in tutta la sua bellezza e che in futuro sarà possibile ammirare all’interno della stazione.
La stazione Municipio è stata progettata dagli architetti portoghesi Alvaro Siza ed Eduardo Souta de Moura. Il cantiere è stato aperto nel 2000 ma la stazione è stata inaugurata solo il 23 maggio 2015.
Come mai questo ritardo?
Nel progetto iniziale, la stazione Municipio non era neanche prevista, ma poi decisero di realizzarla per collegare la Linea 6 della metropolitana, che arriva fino a Fuorigrotta, alla Linea 1 che collega la Stazione Centrale di Napoli a Piscinola.
Inoltre, questa stazione permette un rapido ed agevole collegamento con la stazione Marittima, che collega Napoli alle Isole flegree e a vari porti italiani.
Stazione Municipio: l’archeologia che si mostra al viaggiatore
Il principale ritardo nei lavori è dovuto ai numerosi reperti archeologici che sono stati ritrovati durante gli scavi della stazione e che hanno portato alla modifica del progetto ben 27 volte.
La zona dove attualmente si trova la stazione Municipio, in età greco-romana era un’insenatura naturale che arrivava fino all’attuale Piazza Giovanni Bovio. In quest’area, era stato costruito l’antico porto di Neapolis. La linea di costa poi si è allungata nel corso dei secoli.
È stato proprio in questa zona, vicinissimo alla stazione Municipio, che sono state trovate tre antiche navi romane di età augustea, in perfetto stato di conservazione.
La stazione Municipio è caratterizzata da un’architettura dalle linee essenziali, con pavimento in pietra lavica nera e intonaco bianco, nel cui atrio troviamo un’imponente costruzione in tufo giallo napoletano: si tratta del torrione dell’Incoronata mentre il torrione del Molo, sarà visibile dopo la fine dei lavori nella stazione.
Questo è ciò che resta del sistema di difesa costruito da re Alfonso V e nel XVI secolo, quando Napoli era sotto il controllo dell’Impero Spagnolo, e faceva parte esterna alle mura del Maschio Angioino, che poi venne abbattuto a fine Ottocento.
In questo spazio essenziale, verranno esposti i reperti archeologici che sono riemersi dal sottosuolo napoletano.
Stazione Municipio: tra arte contemporanea e fotografia dell’antico
Sempre nell’atrio della stazione Municipio, troviamo Passaggi/Passages una videoproiezione dell’artista israeliana Michal Rovner. L’artista dona al pendolare frettoloso un “video-affresco”, così lo chiama il critico d’arte Achille Bonito Oliva, che cancella le stratificazioni temporali e restituisce un paesaggio senza tempo con sullo sfondo il Vesuvio.
In questo paesaggio, si muovono in modo lento, ma costante, numerose ombre umane, che rappresentano persone reali riprese dalla Rovner a Napoli, Parigi e Gerusalemme.
Disposti nei corridoi della stazione Municipio, troviamo sei stampe fotografiche realizzate dal fotografo napoletano Mimmo Jodice, che da sempre è interessato alla ricerca di un dialogo costante con le statue antiche, rendendo le loro espressioni e i loro gesti di marmo bianco vividi come se fossero in carne e ossa.
Queste foto rappresentano Demetra, Alba Fucens, Amazzone ferita, Venere da Mondragone, Senatore e Atena.
La stazione Municipio è stata aperta al pubblico il 2 giugno 2015 e in questo stesso giorno è stata apposta una lapide in ricordo di Salvatore Renna, un operaio caduto da un’impalcatura e morto il 20 settembre 2014 mentre stava lavorando nel cantiere della stazione.
Il nostro piccolo viaggio nella stazione Municipio termina qui. Possiamo scegliere se continuare la nostra visita nelle stazioni della Linea 1 della Metropolitana di Napoli visitando la Stazione Toledo, che è considerata la stazione della metropolitana più bella al mondo, oppure salire l’ultima rampa di scale e ammirare il poderoso Maschio Angioino che da secoli fa la guardia alla città di Napoli oppure passeggiare tra il verde e il fucsia della stazione Università.
Bibliografia
– Minutoli, F (a cura di), ReUSO: l’intreccio dei saperi per rispettare il passato interpretare il presente salvaguardare il futuro, Gangemi Editore, 2019
– AA. VV. Il futuro del contemporaneo. Conservazione e restauro del design: The future of the contemporary. Conservation and restoration of design; Gangemi Editore, 2015
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