In Campania non si venera una sola Madonna, né due, né tre… bensì sette! Sono le cosiddette “Sette Sorelle”, i cui santuari sono sparsi tra le varie province della regione. Culti secolari, ognuno con la propria particolarità, ma anche con molti punti in comune. Attorno a loro, nel corso dei secoli, si sono sommate numerose leggende e credenze popolari, alimentate da canti della tradizione.
Le “Sette Sorelle” in provincia di Napoli
La provincia di Napoli custodisce due dei sette santuari dedicati alle “Sette Sorelle”: la Madonna dell’Arco di Sant’Anastasia e la Madonna Pacchiana di Castello di Somma Vesuviana.
La prima trae il nome dal grande affresco della Madonna che, tra il 1300 e il 1400, fu dipinto sui resti di un antico acquedotto romano che costituiva un punto di riferimento per gli abitanti del luogo. Un’edicola sacra di notevoli dimensioni che diventò simbolo di adorazione il lunedì in albis del 1450, quando il volto della Madonna fu colpito da una palla di legno e iniziò a sgorgare sangue.
Da un affresco a una statua. La seconda delle “Sette Sorelle” è la Madonna Pacchiana di Castello di Somma Vesuviana. La sua storia è più recente rispetto alla prima, ma non per questo meno densa di significato. Tutto ha inizio nel 1622 quando don Carlo Carafa, fondatore della Congregazione dei “Pii Operai”, prese possesso di un piccolo castello sulle pendici del Monte Somma fatto erigere da Carlo d’Angiò nel 1269.
In questo luogo collocò una statua di legno della Madonna, che da subito si rese protagonista di una serie di miracoli. E così, ogni anno, tra Pasqua e il 3 maggio, questo luogo santo pullula di devoti da ogni dove.
Le “Sette Sorelle” in provincia di Salerno
La provincia di Salerno conta il maggior numero di rappresentanti in questa speciale classifica. É il segno di una religiosità molto partecipata e di un sostrato culturale di rilievo, frutto anche dell’estensione del territorio salernitano.
La Madonna dei Bagni è di certo quella dal nome più singolare di tutte le “Sette Sorelle”. Il suo antichissimo culto ha origine dalla contrada omonima di Scafati, al confine con la provincia napoletana. Tutto ebbe inizio nel ‘600 quando, nei pressi di un’edicola votiva mariana, una fonte miracolosa risanava tutti i mali. Le festa si celebra tutt’oggi a partire dal mercoledì precedente all’Ascensione. Clicca qui per approfondire!
In quanto a singolarità, l’appellativo della “Madonna delle Galline” non è secondo a nessuno. Il suo culto, celebrato nella città di Pagani, è forse uno dei più sentiti tra le “Sette Sorelle”. La tradizione narra che nel XVI secolo delle galline, razzolando il terreno l’ottavo giorno dopo Pasqua, riportarono alla luce un quadro della Madonna del Monte Carmelo.
Ma più che un culto si tratta di un vero e proprio evento che stupisce per la sua ricchezza culturale e che attira ogni anno in questo paese centinaia di migliaia di fedeli e amanti del folklore popolare provenienti da tutto il mondo. Scoprila qui!
Per la provincia di Salerno mancano all’appello altre due tra le “Sette Sorelle”: la Madonna di Materdomini di Nocera Superiore e la Madonna dell’Avvocata di Maiori. La prima è probabilmente il culto più antico, risalente addirittura al 1041 quando, secondo la leggenda, un’effige venne ritrovata miracolosamente sotto terra, tra due lastre di marmo. Questa immagine è oggi conservata nel grande Santuario dove si accolgono tantissimi fedeli ogni giorno, ma soprattutto il 15 agosto, giorno in cui si celebra la sua festa.
Il santuario della Madonna dell’Avvocata di Maiori, invece, è collocato sul Monte Falerzio a 827 metri di altezza ed è raggiungibile attraverso diversi sentieri. La storia del culto risale al 1485 quando un giovane pastore di Maiori, portando al pascolo le capre, scoprì una grotta. Lasciò il suo lavoro e si ritirò in eremitaggio sul monte, raccogliendo offerte per costruire una cappella con altare nella grotta. La sua festa si celebra il lunedì dopo Pentecoste.
La Madonna di Montevergine di Mercogliano
Unica rappresentante “avellinese” delle “Sette Sorelle”, la Madonna di Montevergine è una sacra immagine venerata nel santuario di Mercogliano, Viene chiamata da tutti con l’appellativo di Madonna Nera o di Mamma Schiavona; si dice che il quadro raffigurante la Madonna dalla tunica nera con il bambino Gesù tra le braccia fu dipinto direttamente da San Luca a Gerusalemme e trasportato in questo luogo dopo diverse peripezie.
La sua festa viene celebrata ogni 2 febbraio e nel corso degli anni è stata sempre assurta a simbolo di tolleranza, fino ad essere avvicinata al mondo dell’omosessualità. Scopri la sua storia qui!
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