La Rondinaia
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«It is a wonderful place from which to observe the end of the world.», È un posto bellissimo dal quale osservare la fine del mondo), è questo che Gore Vidal aveva detto, affacciandosi probabilmente dall’amata Villa La Rondinaia a Ravello, dove lo scrittore americano aveva deciso di auto-esiliarsi sul finire degli anni ’60.

Scrittore, drammaturgo, saggista, sceneggiatore hollywoodiano e autore televisivo. Gore Vidal era uno degli ultimi intellettuali più in vista del suo tempo. Affascinato dalla Dolce Vita di Via Veneto, di felliniana memoria, visse per lungo tempo a Roma, prima di ritirarsi a vita privata in Costa d’Amalfi.

La Rondinaia interno
Villa La Rondinaia, interno

La Rondinaia, l’ultimo salotto intellettuale

Qui, infatti, l’autore de L’uragano trascorse trent’anni della sua vita insieme al compagno Howard Austen.

Agli inizi del XX secolo Ravello aveva attirato un gran numero di personaggi, celebrità e intellettuali: da Jacqueline Kennedy a DH Lawrence, da Richard Wagner a Virginia Wolf: «La casa-salotto dell’ultimo grande autore» era così che David Cunningham aveva definito La Rondinaia, perché anche da qui passarono personalità del calibro di Mick Jagger e Greta Garbo, la Principessa Margaret e Tennessee Williams, Italo Caldino e Hilary Clinton.

Villa La Rondinaia
Villa La Rondinaia, Ravello

Il rifugio della baronessa Lucy

Sei piani, seicento metri quadrati e un giardino circostante di circa quattro ettari. Questo edificio era parte della più nota Villa Cimbrone, proprietà di Ernest Beckett, Secondo Barone di Grimthorpe. Fu sua figlia Lucy a costruire La Rondinaia sul finire degli anni ’20, facendone un’ala distaccata della Villa per andarci a vivere.

A strapiombo sul Golfo di Salerno, questa dimora, proprio come il nido di una Rondine, un rifugio in pietra costruito in altura, che si affaccia su di “un cielo e un mare così vividi che non è possibile distinguere l’uno dall’altro”. Era così che lo stesso Vidal descriveva questo luogo sulle pagine di American Magazine.

Sulle orme del Conte Fersen a Capri

È da qui che Vidal visse gli attentati dell’11 settembre a New York, al cuore della sua America. La Rondinaia si era così trasformata a poco a poco da rifugio da quel logorio della vita moderna a vero e proprio nido d’amore. Gore Vidal aveva fatto de La Rondinaia ciò che Jacques d’Adelswärd-Fersen, con un destino decisamente diverso, aveva fatto mezzo secolo prima con Villa Lysis a Capri, costruire un luogo intimo, privato, dove vivere liberamente, e senza alcun condizionamento, il proprio amore.

Un gioiello da riscoprire nelle Giornate FAI di Primavera

Oggi la Villa La Rondinaia è un libro di mattoni che racconta la storia di questo autore e del compagno di un’intera vita, aperta durante le Giornate FAI di Primavera per permettere ai visitatori di scoprirne l’architettura, gli scorci, quei luoghi tanto cari a Vidal per quel senso di pace e tranquillità fuori dal mondo, che Gore e Howard avevano trovato.

Fu solo alla morte di Austen, avvenuta il 22 settembre del 2003, che Gore decise di mettere in vendita questa dimora, e fare ritorno a quell’America ancora intimorita dalla nube nera degli attentati.

La Statua di Sale (libro), Gore Vidal

“Quando sono via, penso a Ravello…”

Ma probabilmente era qui che la sua mente e il suo cuore erano rimasti, ai giorni felici con il suo Howard, al chiacchiericcio produttivo e pacato con gli amici, al profumo dei limoni, ai colori delle case, all’odore del mare che guardava ogni giorno da quella casa sulla scogliera. Era per questo che Gore diceva “Quando sono via, penso sempre a Ravello…”.

Profetico l’explicit del romanzo La Statua di Sale del 1948, dove l’autore affrontò per la prima volta, e non senza scandalo, il tema dell’amore omosessuale tra due ragazzi, e che si chiude con un brano che sembra quasi un saluto a questa dimora e all’amore che aveva abitato con lui: «Niente cambia. Eppure nulla di ciò che è, potrà mai essere ciò che è stato. Rapito, guardò l’acqua frangersi fredda e scura contro l’isola di pietra. Presto sarebbe andato via».

Bibliografia

Palimpsest: A Memoir, Gore Vidal
Empire of Self: A Life of Gore Vidal, Jay Parini
Gore Vidal: A Biography, Fred Kaplan

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