Alife è una piccola cittadina in provincia di Caserta. Si trova nella zona chiamata Alto Casertano e il primo documento che ne attesta la sua esistenza è un atto vescovile del 499 d.C., ma di sicuro Alife è più antica. Purtroppo però la sua storia si è persa nella leggenda.
Il nome Allifae compare in alcune opere della letteratura latina, come in Cicerone, e anche in alcune monete d’età sannitica. In età medievale ha giocato un ruolo importante nelle lotte di potere tra i feudatari longobardi e subì i danni del terremoto dell’847, venne saccheggiata dai Saraceni, ma poi riconquistata. Qualche secolo più tardi, Alife divenne contea e nell’XI secolo venne conquistata dalla casata nobile d’origine normanna dei Drengot Quarrel.
Cattedrale di Santa Maria Assunta
Questa chiesa, che rappresenta la sede della diocesi di Caiazzo-Alife, nonostante i rimaneggiamenti dovuti al cambio di stile dei secoli passati, ancora conserva la sua base normanno. Infatti, fu il conte Rainulfo Drengot a ordinarne la costruzione. L’attuale edificio presenta una facciata in stile neoclassico e l’affresco rappresenta “San Sisto in Gloria”.
All’interno, sono presenti tre navate e nel Battistero è ancora conservato uno dei tre archivolti d’origine normanna, che è appoggiato su due mensole a forma di elefante e su cui sono raffigurati uccelli, santi e mostri. Gli altri due archivolti non si trovano più nella cattedrale di Alife ma sono esposti al Nasher Museum of Art della Duke University di Durham negli Stati Uniti.
L’altare ospita le reliquie di San Sisto mentre se scendiamo nelle cripte potremo ammirare anche alcuni resti di terme risalenti all’età romana.
Purtroppo il campanile del duomo ha subito alcuni danni in seguito al terremoto del 29 dicembre 2013.
Centro Storico di Alife
Alife presenta una particolarità: il suo centro storico è rimasto quasi intatto ed è racchiuso da mura romane costruite in età sillana, ovvero nel I secolo a.C.
La conformazione urbana di Alife è quella tipica del castrum romano, caratterizzata dall’intersezione del decumano maggiore, che è rappresentato da Via Roma e Via Napoli, con il cardine maggiore di via Vessella e via Trutta. Il punto in cui cardine e decumano si intersecano è Piazza Michi.
Museo Archeologico dell’antica Alife
In questo museo, situtato in via Pietro d’Ascoli, sono conservati antichi reperti come vasellame, armi, oggetti metallici e strumenti litici e che sono catalogati per periodo e luogo di ritrovamento. Provengono principalmente dal Monte Cila, da alcune necropoli e da Roccavecchia di Pratella.
Tra i reperti, troviamo anche un affresco in quarto stile pompeiano proveniente da una domus romana che si trovava lungo il decumanus maximus.
Extra:
Castello delle Torri
Come ogni città antica, anche Alife ha avuto la sua fortezza, sia per difendersi che per ospitare i suoi feudatari. Si tratta di un castello costruito su un preesistente castrum. Oggi è purtroppo un rudere ma ha ospitato personaggi illustri come Federico II e Carlo d’Angiò.
Mausoleo degli Acilii-Glabrioni
Usciti dalle mura della città in corrispondenza di Porta Napoli, troviamo una struttura che ha visto passare la storia. Si tratta del Mausoleo degli Acilii GLabrioni. Questo edificio ci riporta alle origini romane della città, ed è conosciuto dagli alifani anche con il nome di Torre San Giovanni, ha una semplice struttura cilindrica coperta a cupola e ha una base quadrata.
Ma come mai un edificio usato come mausoleo è sopravvissuto fino ai giorni nostri? Nel VIII secolo da mausoleo venne convertiti in una chiesa cristiana, dedicata al culto di San Giovanni Gerosolimitano e oggi al suo interno si organizzano varie mostre.
Bibliografia
Luigi R. Cielo, La Cattedrale normanna di Alife, SEN, 1984
Angelo Gambella, Medioevo Alifano, Drengo, Roma, 2007
Dante B. Marrocco, Guida del Medio Volturno, Laurenziana, 1986
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