La Chiesa di Santa Maria della Verità
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La Chiesa di Santa Maria della Verità, nota anche come Chiesa di Sant’Agostino degli Scalzi, è uno degli edifici di culto più interessanti di Napoli. Questo monumentale complesso sorge nel cuore del rione Materdei, a pochi passi dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ed è uno straordinario esempio di architettura barocca napoletana.

Chiesa di Santa Maria della Verità
Chiesa di Santa Maria della Verità (o di Sant’Agostino degli Scalzi) a Napoli

Dove si trova la Chiesa di Santa Maria della Verità

Santa Maria della Verità si affaccia su Via Santa Teresa degli Scalzi e si inerpica sul dorso di Materdei. Qui, nell’omonimo Vico Lungo di Sant’Agostino degli Scalzi è possibile scorgere quello che in origine era un ingresso secondario, che costeggia il lato della chiesa, e che oggi, per i fedeli, rappresenta l’ingresso principale.

Agli inizi del XVII secolo, il consigliere Scipione De Curtis, accusato di gravi reati contro il re di Spagna, fece voto di erigere un tempio e di dedicarlo alla Madonna della Verità se fosse stato scagionato dalle ingiuste accuse.

Un edificio nato da una grazia ricevuta

De Curtis ottenne la grazia e così incaricò l’architetto Giovan Giacomo di Conforto, autore della Sapienza, di progettare una chiesa ed un convento per i Carmelitani Scalzi. L’edificio fu consacrato nel 1653, subendo svariati restauri e rifacimenti nei secoli successivi a causa dei terremoti che ne danneggiarono la struttura.

L’aspetto attuale della chiesa è il risultato di interventi che si sono susseguiti nel corso del Settecento e dell’Ottocento, e che arricchirono ulteriormente il barocco originale con decorazioni in stucco, affreschi e opere d’arte.

Più minimalista la facciata che è rimasta incompiuta, e si presenta oggi con il solo portale in piperno e due nicchie con statue di Sant’Agostino, cui è dedicata, e Santa Monica.

L’interno di Santa Maria della Verità è a croce latina ed è caratterizzato da una cupola ottagonale al centro. Un tripudio di bianco all’interno avvolge chi varca l’ingresso, con pareti e volte coperte da marmi e stucchi bianchi che regalano suggestivi giochi di luci e di ombre.

Una cupola che caratterizza Materdei

La cupola di Santa Maria della Verità svetta sugli edifici di Materdei, delineandone lo skyline con la sua caratteristica forma.  

Interessante notare la presenza di alcuni degli artisti più rinomati nel panorama partenopeo: da Massimo Stanzione, che sull’altare maggiore pone proprio un dipinto della Madonna della Verità, all’autore del Cristo Velato, Giuseppe Sanmartino che, nella cappella omonima, realizza un bellissimo gruppo scultoreo dell’Immacolata Concezione.

Due importanti film girati al suo interno

Come molti altri luoghi di culto partenopei, anche Santa Maria della Verità è stata gravemente danneggiata dal terremoto del 1980. La testimonianza del suo splendore prima di allora, è possibile ritrovarla nell’episodio più celebre del film L’Oro di Napoli. È qui infatti che Vittorio De Sica, nel 1954, gira Pizze a credito con una giovanissima Sophia Loren nei panni della pizzaiola che fa credere al marito di aver perso il proprio anello di fidanzamento nell’impasto di una delle sue pizze fritte.

Qualche anno dopo sarà Francesco Rosi, nel 1963, a includere questo edificio nel camorristico film Le mani sulla città, che portò alla luce la speculazione edilizia dell’Italia negli anni ’60.

Gli autori più importanti del tempo

L’importanza di questo edificio e il suo pregio sono testimoniate da importanti lavori che qui trovavano originariamente posto, come alcune tele di Luca Giordano e di Mattia Preti, oggi custodite all’interno del Museo di Capodimonte. Ma qui vi hanno lavorato artisti come Domenico Antonio Vaccaro, Giuseppe Marullo e Giacinto Diano.

Ma in questo edificio ha trascorso la sua infanzia lo scrittore e paroliere Giuseppe Marotta. Afferente al Fondo Edifici di Culto, il grande chiostro ospita oggi alcune scuole e campi sportivi che servono e animano il quartiere e i suoi abitanti, ed è utilizzato dai Padri Agostiniani Scalzi.

Interessante anche il campanile, non più utilizzato dalla chiesa, né usufruibile dal convento.

Chiusa per diversi anni, la chiesa è ritornata accessibile, dopo diversi interventi di restauro, soltanto a partire dai primi anni 2000.

La Chiesa di Santa Maria della Verità è un luogo di fede e, al contempo, rappresenta l’arte dei napoletani.

Bibliografia

Le Chiese di Napoli, Vincenzo Regina
Napoli Sacra, XIV itinerario
Napoli: atlante della città storica, Italo Ferraro

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