L'assalto al Castello dei Conti
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La rievocazione storica dell’assalto al Castello dei Conti di Acerra è una delle manifestazioni più attese dell’estate acerrana, che richiama curiosi anche dai comuni circostanti.

L'assalto al Castello dei Conti
Acerra, Napoli – Castello dei Conti

L’assalto al Castello dei Conti: le origini del maniero

Il castello dei Conti di Acerra, noto agli acerrani come Castello baronale, è un maniero costruito sulle rovine di un piccolo teatro di età romana sul finire dell’anno 826 d.C. ed edificato dai Longobardi sulle rovine di una precedente struttura bizantina.

Poche sono le notizie accertate, ma la maggior parte di esse rimandano agli anni medievali quando il feudo di Acerra era crocevia dei traffici commerciali via terra, soprattutto per l’approvvigionamento della città di Napoli.

Gli Angioini al Castello

La rievocazione storica dell’assalto al Castello dei Conti di Acerra ricalca fatti legati alla storia del Regno angioino. Nel 1421, sul trono di Napoli sedeva la Regina Giovanna d’Angiò, cugina del Duca Luigi III d’Angiò Valois, che reclamava diritti di successione sul trono di Napoli e per i quali parteggiava il feudatario acerrano, conte Origlia.

In aiuto alla regina, sebbene puntasse alla contea, si mosse l’esercito aragonese guidato da Alfonso V d’Aragona che ben presto prese d’assedio la cittadina.

L’autunno incalzava e le milizie aragonesi iniziarono a far sentire il loro malcontento al sovrano, il quale tentò una mediazione per ottenere il maniero e, di conseguenza, la città. La risposta fu negativa e da quel momento iniziarono a parlare le armi. Era il novembre del 1421.

L'assalto al Castello dei Conti
Facciata principale del Castello dei Conti con effigi angioine

La rievocazione storica dell’assalto al Castello dei Conti

La rievocazione storica dell’assalto al Castello dei Conti coinvolge l’intero centro storico cittadino, poiché non solo prevede la rievocazione dello scontro tra Angioini e Aragonesi, ma trasforma l’intera area in un villaggio medievale in cui risaltano anche le botteghe e gli accampamenti.

Assalto al Castello dei Conti
Accampamenti al villaggio medioevale intorno all’area del Castello
L'assalto al Castello dei Conti di Acerra
Dettaglio con riproduzione di elmi aragonesi
L'assalto al Castello dei Conti di Acerra
Dettaglio con riproduzione di lance, spade e scudi

È un vero e proprio viaggio nel tempo e nello spazio che si snoda lungo tutto il perimetro del maniero e all’interno dell’area urbana circostante, frutto di un lavoro sul territorio che è sia storico che filologico. I costumi indossati dai figuranti sono disegnati dai ragazzi del liceo artistico acerranno, proprio a dimostrazione del fatto che uno degli obiettivi della rievocazione è proprio di coinvolgere l’intera cittadinanza accerrana.

Effigi angioine ed aragonesi fuori agli esercizi commerciali, bar e negozi espongono stemmi di entrambi le casate e adeguano le loro merci alla tematica della manifestazione. Stendardi dall’iconografia medievale vengono esposti lungo le vie, personaggi in costume si ritrovano dietro i banchi di vendita di bancarelle che espongono merci che rimandano al XV sec., così come le musiche medievali che, attraverso grandi casse poste agli angoli delle strade, risuonano per l’intera durata della manifestazione.

L'assalto al Castello dei Conti di Acerra
Area urbana intorno al Castello dei Conti con balconi che espongono effigi angioine e aragonesi

Intorno all’area dove sorge il maniero, è un pullulare di macchine da guerra, catapulte, armature, spade che saranno utilizzate anche dai figuranti durante gli scontri nella fase dell’assalto al Castello dei Conti che chiude la manifestazione.

L'assalto al Castello dei Conti di Acerra
Riproduzione di macchine da guerra
L'assalto al Castello dei Conti di Acerra
Riproduzione di armature medievali con effigi angioine

Nelle ore precedenti la rievocazione della battaglia finale, inoltre, non è difficile imbattersi in dame di compagnia della contessa Origlia di Acerra, oppure in sbandieratori, archibugieri e cavalieri, dato che un corteo formato da circa 500 figuranti attraversa le strade cittadine.

La parata del Corte Storico che parte dal Castello dei Conti è sicuramente uno dei momenti di maggiore attrazione: schiere di soldati, battaglioni, ma anche trampolieri, sbandieratori, arcieri, archibugieri, vessilli, stendardi e popolane camminano compatti lungo le vie, a ricordo perenne di quella eroica battaglia che entro poche ore riprenderà vita e che richiama non solo gli acerrani, ma anche storici e medievisti dei comuni limitrofi.

L'assalto al Castello dei Conti di Acerra
Corteo di soldati

Le fasi dell’assalto al Castello dei Conti

Sul calar della sera, dopo una breve rievocazione della trattativa che si tenne per evitare scontri e spargimenti di sangue, inizia l’assalto.

Il Re Alfonso V d’Aragona è seduto sul trono a guardare i suoi soldati che invano tentano di entrare nelle mura del castello, mentre dall’altro lato dalle terrazze i soldati angioini rispondono al fuoco nemico, ma non basta: la resistenza degli angioini e degli acerrani stessi rende il castello inespugnabile.

Dopo i combattimenti corpo a corpo, la falange armata aragonese tenta l’ingresso, ma fallisce.

Irato dalla situazione stagnante in cui versa il suo esercito, scende in campo lo stesso sovrano: tira via il mantello, sguaina la spada e si mette a capo del suo esercito, mentre dal basso del fossato i primi soldati aragonesi tentano un ulteriore assalto.

Giochi di luce e fuochi pirotecnici illuminano di rosso tutta l’area: è una sorta di incendio al castello a simboleggiare le fasi cruciali della battaglia.

L'assalto al Castello dei Conti di Acerra
Fasi dell’assalto al Castello dei Conti

Storicamente, le cronache raccontano che gli acerrani difesero strenuamente la loro terra, tanto da meritarsi il titolo di “terra inespugnata”, ma gli Aragonesi riuscirono comunque ad avere la meglio grazie alla mediazione di alcuni legati papali: secondo l’accordo, Luigi III doveva consegnare in deposito la città al Pontefice Papa Martino V, che nell’aprile del 1422, l’avrebbe consegnata ad Alfonso V di Aragona, ed in cambio Luigi III avrebbe ricevuto una forte somma di denaro.

Durante la rievocazione, l’episodio storico è rappresentato con i soldati aragonesi che entrano nel castello e lasciano cadere nel vuoto gli stendardi angioini.

L'assalto al Castello dei Conti di Acerra
La fine dell’assalto al Castello dei Conti – Crediti fotografici: immagine tratta dalla diretta di Napoli Canale21 del 25 Giugno 2023

A chiusura del tutto, uno spettacolo pirotecnico saluta il pubblico con l’uscita dal maniero degli stendardi delle associazioni che hanno partecipato alla manifestazione, capitanate dalla bandiera con le insigne della città di Acerra, che viene consegnata nelle mani del primo cittadino: il Sindaco in carica.

Il giorno dopo: dalla musica medievale al silenzio della piazza

Tutto ha un sapore diverso il giorno dopo la rievocazione: le bancarelle con gli articoli medievali iniziano ad essere smontate, la musica medievale che si udiva in tutta la piazza tace. Catapulte, arieti e armature spariscono, maestri d’armi, costumi di dame di corte e cavalieri non ci sono più.

Il viaggio nel tempo e nello spazio che aveva portato tutti al lontano novembre 1421 è finito e gli acerrani, in particolare, ritornano alla realtà dopo che si sono ritrovati per un giorno nel XXI secolo, con le loro vite, le loro tecnologie, le loro ricerche storiche e filologiche, per scoprire e conoscere ancora di più la loro storia, la storia della loro fierezza, in attesa del prossimo grido dei capitani di ventura “All’Assalto!”, che dia inizio ad un nuovo e ancor più spettacolare “Assalto al Castello!”

Sitografia di riferimento:

https://www.tuttoacerra.it/24-e-25-giugno-2023-lassedio-al-castello-dei-conti-di-acerra/

https://www.ansa.it/campania/notizie/comune_di_acerra/2023/06/20/sabato-e-domenica-lassedio-al-castello-dei-conti-di-acerra_81f7c89e-326b-4699-857e-0e8e2c31a545.html

https://comunicacity.net/acerra?s=assalto+al+castello

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