Oltre le apparenze, oltre le etichette, oltre gli stereotipi: Bit Generation Blue Vinyl, la nuova creatura di Lello Savonardo racconta l’arte, il colore e l’anima di un “narratore di emozioni”.
Nel mondo incantato delle note, le definizioni non sempre riescono a catturare l’essenza di un artista come Lello Savonardo. Lo chiamano “cantautore sociologo”, ma il suo talento sfugge ad ogni tentativo di essere ricondotto a parole preconfezionate. Non si può inscatolare l’anima e l’umanità che dà vita alle sue melodie audaci, figlie di contaminazioni e madri prolifiche e generose di emozioni, di luci ed ombre, di chiaro e scuro.
Lello Savonardo e Bit Generation Blue Vinyl sono diventati grandi insieme
Non fa notizia che Lello Savonardo abbia prodotto un nuovo album: in fondo, è un cantautore. E non fa notizia che abbia pubblicato un nuovo scritto: in fondo, è un sociologo e i suoi saggi sono dei veri e propri best-sellers nel settore.
E allora cosa fa notizia? L’impegno, la fede, la visione e l’universalità dei suoi messaggi. E la capacità di trasformare ciò che fa in ciò che è.
Dal volume alla radio: l’evoluzione del progetto Bit Generation
Bit Generation è una raccolta di note, accordi, parole, sentimenti… ma anche il progetto di un incubatore culturale che coinvolge ed attraversa tutti i mezzi ed i sistemi di comunicazione e ne disegna l’evoluzione degli ultimi anni, quelli che ci hanno catapultati dal miracolo analogico alla rivoluzione digitale, di cui si è solo all’inizio.
Bit Generation nasce con un volume, dal titolo omonimo, edito da Franco Angeli nel 2013 ed un ciclo di seminari e di incontri nel tempio dell’Università Federico II di Napoli, contaminata dal genio impertinente e sfrontato dei Jovanotti, dei Roy Paci e di molti altri. Quella che poteva sembrare un’ambizione irriverente ha scardinato un ordine rigido e fragile e si è trasformato in un potente circolo virtuoso: studenti che si stipano in un’aula per ascoltare chi parla non “a loro” ma “con loro”, attraverso un viaggio nella cultura accademica per capire e, finalmente, sentire. Lì, dove le emozioni arrivano prima delle parole e del pensiero.
E che dire di Bit Generation in radio, su F2 RadioLab dell’Ateneo Federico II, teatro di tutte le caleidoscopiche evoluzioni del progetto di Savonardo. Trasformare tutto questo universo un un concept album è stata, probabilmente, la logica conclusione di questo ciclo che ha visto, insieme, studio e musica, le due essenze di Lello Savonardo. Lui, che aveva scelto per la propria tesi di laurea i 99Posse e gli Almamegretta – e che li aveva visti tra il pubblico il giorno della discussione – è un contaminatore provocatorio, un narratore di emozioni, appunto, che ha raccontato la sua Bit Generation.
Dal Cd al Vinile: l’ultima evoluzione dell’album di Lello Savonardo
Prima fu il cd e ora il vinile, 13 brani (12 + un brano inedito), prodotto da La Canzonetta Record, con il management di Aldo Foglia e la direzione artistica di Raffaele Lopez e Giuseppe Scarpato. Un connubio con artisti come Edoardo Bennato, che firma il testo de “L’equilibrista” – seguito ideale del suo più antico “Cantautore” – e suona un’armonica struggente in due brani. E poi Gennaro T e Mario4mxFormisano degli Almamegretta; Maurizio Capone, che spazza via le convenzioni con il suo sound nel “Sole della Tribù”. E, ancora, il percussionista/rapper/attore Ciccio Merolla, il dj Danilo Vigorito, che firma la versione dub di “Bit Generation” e il Premio Luigi Tenco Giovanni Block.
Collaborazioni tra grandi amici: da Bennato a Manara a De Kerckhove, tutti dicono di sì
Bit Generation è uno scrigno di tesori per una generazione sospesa: la matita di Milo Manara, nel videoclip del brano “Il Disegno di Manara”, sullo sfondo della Napoli più verace, con il chitarrista blues Gennaro Porcelli. Ma custodisce anche il nuovo grido di battaglia de “I nuovi padroni”, con il rapper e dj di Radio Deejay Gianluca Tripla Vitiello. E, last but not least, Derrick de Kerckhove, ispiratore di “Always on”, il brano in cui recita e che si rifà alle sue teorie sulle culture digitali.
Un album che nulla lascia al caso: la copertina e la grafica sono il prodotto creativo di Alessandro Rak, premio Oscar europeo (European Film Awards) per la regia del film di animazione “L’Arte della Felicità”.
Il nuovo singolo “Angeli senza Ali”
Ma Bit Generation Blue Vinyl ha un’altra particolarità, rispetto al papà digitale: “Angeli senza Ali”, un brano potente che scuote attraverso una sonorità sinuosa ed insinuante. Bianco e nero: più nero che bianco; chiaro scuro: più scuro che chiaro. La regia che strizza l’occhio al miglior Wim Wenders e a Caravaggio, l’artista dannato che meglio tra tutti dipinse la dualità dell’uomo, grande anche nelle proprie nefandezze. Siamo tutti “Angeli senza ali”, caduti e rialzati, capaci di miserie e di nobiltà indicibili, senza certezze alcune. Anzi, con l’unica certezza data dall’iperbole che non ve ne siano.
L’umanità e la sua alienazione pervade “Bit Generation Blue Vinyl”, la creazione di Savonardo, rinata in solchi e vinile. Ed il nuovo “Angeli senza Ali” è la chiave per penetrare nel mondo dell’artista ed aprire le porte ad una esperienza che sfida le definizioni e lascia spazio all’io dell’uomo, che cammina sul confine tra genio e passione. E semmai cadrà, pazienza… in fondo, lui, come tutti noi, non è che un “angelo senza ali”.
Lello Savonardo lancia “Angeli senz’ali”, il nuovo singolo di Bit Generation (rainews.it)
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