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Il Professor Bellavista è l’iconico personaggio inventato da Luciano De Crescenzo che meglio rappresenta il cuore di Napoli e dei Napoletani, a cui è stato anche dedicato un murales ai Quartieri Spagnoli.

Luciano de Crescenzo
Luciano De Crescenzo – Immagine di pubblico dominio tratta da:
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/da/Decrescenzo2.jpg

Bellavista o De Crescenzo?

Luciano De Crescenzo ha prestato il volto al professore nei due film a lui dedicati: “Così parlò Bellavista” e “Il mistero di Bellavista“, personaggio nato dalla sua stessa penna e con il quale, per il grande pubblico, è diventando un tutt’uno.

Il romanzo Così parlò Bellavista, edito da Mondadori nel 1977, e da cui è tratto il primo dei due film, è la storia di un professore napoletano di filosofia, che vive in un condominio nel centro storico di Napoli.

Così parlò Bellavista - scritto, sceneggiato e diretto da Luciano De Crescenzo
crediti immagine: http://By Unkown – https://www.imdb.com/title/tt0087088/, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=143739529

Per il film, De Crescenzo ne è sceneggiatore, regista e protagonista.

E’ la storia di Gennaro Bellavista, professore di filosofia in pensione, che continua ad insegnare agli amici del condominio o che sono ad esso vicini.

Nei suoi insegnamenti c’è soprattutto l’eterna lotta tra Nord e Sud, logica e sentimento: uomini d’amore e uomini di libertà.

Secondo il professore-filosofo, gli uomini del Sud Italia, in particolare i Napoletani, sono uomini d’amore. La loro vita è infatti incentrata soprattutto sui sentimenti, le emozioni, la famiglia.

Gli uomini del Nord, invece, sono uomini di libertà: precisi, puntuali, attenti, in essi la logica deve prevalere sulle ragioni del cuore.

Le sue teorie, sebbene spiegate con esempi di vita quotidiana, trovano parziale riscontro nella persona del Dottor Cazzaniga, milanese doc, trasferito a Napoli per lavoro e che trova casa proprio nel condominio dove vive il professore.

L’incontro fortuiti tra i due, se da un lato conferma le teorie sulla divisione di uomini d’amore e uomini di libertà, rivela che, nel concreto, l’uno non esclude l’altro.

Lo stesso professore affermerà infatti che lo stesso Cazzaniga è sì un uomo di libertà, ma anche un uomo d’amore.

Un successo da replicare

Nel 1985, dopo aver vinto due premi David di Donatello ed aver riscontrato un forte del successo, viene realizzato il secondo film che lo vede protagonista: Il Mistero di Bellavista.

Stessa ambientazione condominiale e, ovviamente, riproposizione dei personaggi precedenti. Ancora una volta Luciano De Crescenzo volge il suo sguardo d’amore sulla sua città attraverso l’industria della celluloide.

La pellicola, così come la precedente, con sapiente ironia, mostra i drammi della Napoli degli anni ’80 e la sua voglia di riscattarsi.

Un riscatto già cercato attraverso più scene del film precedente, dove nel finale afferma che:

In questo mondo del progresso, in questo mondo pieno di missili e di bombe atomiche, io penso che Napoli sia ancora l’ultima speranza che ha l’umanità per sopravvivere” – Cit. Gennaro Bellavista

Sitografia di riferimento

https://www.ilmattino.it/napoli/cultura/luciano_de_crescenzo_murales_quartieri_spagnoli_napoli-5353954.html

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  1. Avatar Raffy
    Raffy

    Che film meraviglioso e sempre attuale, De Crescenzo riesce a far emergere tutti gli aspetti dell’animo napoletano, nel bene e nel male.
    Grazie

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