Quando nasce l’idea di Campania e quali furono le popolazioni pre-romane della Campania?

Scopriremo quali sono stati i popoli che prima occupavano un territorio ambito da greci, etruschi, sanniti, romani ecc. ?

Indubbiamente la forte attrattiva era dovuta alla fertilità del territorio dal punto di vista agricolo, da cui il toponimo utilizzato dai romani di Campania (cioè campo, pianura) Felix (felice o fertile). Il ver sacrum fu un vero è proprio catalizzatore demografico che irradiò su una buona parte dell’Italia centro-meridionale popoli affini, i sabelli, intesi come popolazioni italiche di lingua osca. Col tempo, la geografia avrebbe assistito la loro differenziazione sotto l’aspetto culturale, politico ed economico. Con la pratica del ver sacrum i nuovi nati, raggiunta la maggiore età, avevano l’obbligo di lasciare la tribù d’origine e di spostarsi verso nuove terre da colonizzare, guidati simbolicamente o realmente da un animale totemico che rappresentava la divinità di riferimento.

Così, grandi gruppi avevano la possibilità di poter occupare e sfruttare territori fino ad allora disabitati e inesplorati. Apparo arduo definire nello specifico quali popolazioni dell’attuale Campania possono essere considerate effettivamente autoctone, per cui di seguito verranno presi in considerazione solo quei gruppi che, pur emigrando da regioni limitrofe, assunsero una chiara connotazione in un dato momento storico all’interno dei confini attuali della Campania.  Non si può non tenere conto della forte influenza culturale esercitata da gruppi allogeni e strutturati culturalmente come gli etruschi o i greci, i quali in determinati casi arrivarono persino a fondersi con le tribù italiche fino a creare nuovi gruppi. Sebbene venga presa in considerazione la regione Campania nei suoi attuali confini, nell’antichità un territorio molto più ristretto. 

Popoli pre-romani della Campania

Le popolazioni pre-romane della Campania: gli Aurunci

Un antico popolo di lingua osca stanziato nell’area meridionale del Lazio e nell’attuale zona del basso Garigliano in Campania. Gli Aurunci furono tra i primi abitanti della regione e si organizzarono in piccole comunità. Derivano probabilmente dagli Ausoni, di cui rappresenterebbero una ramificazione. Presero parte alla Guerra Latina contro l’espansionismo romano, alleandosi con i Campani, i Volsci e i Sidicini. Terribili furono le conseguenze della sconfitta: la capitale Suessa Aurunca venne distrutta e da lì a poco la loro identità si dissolse con la colonizzazione romana. I Monti “Aurunci” testimoniano il loro passaggio nella storia.

Campani

Questo gruppo italico di lingua osca sarebbe disceso dai Sanniti. Si stanziò principalmente nella pianura campana, a tal punto che si possono definire come dei “sanniti di mare”, stanziali e dediti all’agricoltura. Tuttavia le divergenze con i cugini sanniti di montagna si paleseranno già nel corso delle guerre sannitiche. L’etimo Campania deriva dalla città di Capua, di fondazione etrusca. Fu proprio l’influenza delle culture greche ed etrusche e i conflitti che seguirono con questi popoli allogeni a sviluppare l’alterità culturale dei Campani. Eventi chiave furono la conquista di Capua (423 a.C.) e Cuma (421 a.C.), sconfiggendo rispettivamente etruschi e greci. Stretta tra due fuochi, Romani e Sanniti, nel corso della prima guerra sannitica, i Campani decisero di sottomettersi a Roma, la potenza più distante etnicamente parlando, sancendo così una progressiva perdita di indipendenza fino a dissolversi nella latinizzazione del Meridione.

Opici

Popolazione probabilmente di ceppo proto-latino, stanziato nella Campania costiera fin dall’età del Bronzo. La loro lingua ha influenzato la cultura locale sia della Campania che del Sannio, prima della romanizzazione. Opico ed osco vengono comunemente utilizzati come sinonimi, ma per opici vanno intesi quei gruppi presenti prima delle primavere sacre che portarono i sanniti ad abitare le aree interne.

Sanniti

Tra i più grandi nemici di Roma nel suolo italico. Si potrebbe affermare che il loro ingresso nella storia che conta sia cominciato nel 354 a.C,  anno in cui stipularono un trattato con Roma in funzione anticeltica, e si sia conclusa con la battaglia di Porta Collina del 82 d.C., nel contesto delle guerre sociali. Popolo italico bellicoso, i Sanniti occuparono l’entroterra campano e furono protagonisti di scontri con Roma nelle Guerre Sannitiche. In esso si potevano distinguere quattro tribù diverse associabili a differenti gruppi montuosi: la Maiella per i Carecini, il Taburno per i Caudini, il Matese per i Pentri e il Partenio per gli irpini.  La posta in gioco delle guerre sannitiche era proprio la Campania, nel breve termine, il dominio della penisola e del mondo nel lungo termine. Il loro territorio includeva zone come il Sannio e parte dell’attuale Irpinia. Momenti di gloria, come le Forche Caudine (321 a.C.), furono seguiti da sconfitte decisive, come la battaglia del Sentino (295 a.C.). Nei secoli successivi, i Sanniti si opposero ancora a Roma, alleandosi con Pirro e Annibale, ma furono progressivamente assimilati.

Sidicini

Il centro principale dei Sidicini era Teanum Sidicinum, oggi Teano, situato in una posizione strategica lungo le vie di comunicazione tra il Lazio, la Campania e il Sannio. Anch’essi come gli Aurunci, presero parte alla Guerra latina, in sostegno alle altre popolazione del Lazio in conflitto con i Romani che da lì a poco avrebbero esteso la propria influenza nel Lazio. Nelle battaglia i Romani furono coadiuvati dai Sanniti, ironia della sorte.

-Emilio De Feo

Diventa un sostenitore!

Storie di Napoli è il più grande ed autorevole sito web di promozione della regione Campania. È gestito in totale autonomia da giovani professionisti del territorio: contribuisci anche tu alla crescita del progetto. Per te, con un piccolo contributo, ci saranno numerosissimi vantaggi: tessera di Storie Campane, libri e magazine gratis e inviti ad eventi esclusivi!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *