Era il 10 agosto 1996, un sabato estivo. La famiglia Celentano aveva deciso di partecipare a una gita comunitaria sul Monte Faito, un luogo panoramico e immerso nella natura, a pochi chilometri da Vico Equense, Napoli. Angela, una bambina di appena 3 anni, era con i genitori, Maria e Catello, e le sue due sorelle maggiori. Quella giornata doveva essere un momento di svago e convivialità, ma si sarebbe trasformata in un incubo.
La scomparsa di Angela Celentano
Intorno a mezzogiorno, dopo il pranzo, i partecipanti si stavano rilassando e i bambini giocavano nei pressi del sentiero dove la comitiva si era radunata. Angela Celentano, come sempre vivace e curiosa, era vicino al padre, che si era momentaneamente distratto per parlare con altri adulti. In quel brevissimo lasso di tempo, Angela sparì. Nessuno la vide allontanarsi, nessuno sentì grida o rumori strani.
Poco dopo, i genitori si accorsero che la bambina non era più visibile. Inizialmente, si pensò che potesse essersi allontanata da sola lungo i sentieri o nascosta nei paraggi per gioco. I presenti iniziarono a cercarla nei dintorni, chiamando il suo nome, ma senza risultati. Con il passare dei minuti, l’ansia aumentava. Fu chiaro che non si trattava di un semplice smarrimento: Angela non era più lì.
Le ricerche coinvolsero rapidamente anche le autorità locali. Polizia, vigili del fuoco e volontari esplorarono l’area in lungo e in largo, utilizzando cani da ricerca e sorvolando la zona con elicotteri. Nonostante gli sforzi massicci e le speranze della famiglia, nessuna traccia di Angela venne mai trovata.
La giornata che doveva essere di festa si concluse nel silenzio e nella disperazione, dando inizio a uno dei casi di scomparsa più misteriosi e discussi d’Italia.
Il 10 agosto 1996, Angela Celentano, una bambina di 3 anni, scomparve durante una gita con la famiglia e altre 40 persone sul Monte Faito, nei pressi di Vico Equense, in provincia di Napoli. Le indagini iniziali non portarono a risultati concreti, con testimonianze discordanti e ipotesi mai confermate. Da allora, il caso è rimasto uno dei misteri più dolorosi della cronaca italiana.
Le ipotesi e gli sviluppi della scomparsa di Angela Celentano
Negli anni sono emerse diverse piste, tra cui quella sudamericana e quella turca. Quest’ultima, aperta nel 2009, si basa sulle rivelazioni di una testimone, Vincenza Trentinella, che affermò di aver saputo che Angela si trovava sull’isolotto di Büyükada, in Turchia, in compagnia di un uomo descritto come un veterinario con una cicatrice sul volto. La donna fornì anche un identikit dell’uomo, ma le verifiche compiute all’epoca non portarono a conferme definitive. Recentemente, nuove indagini su questa pista sono state autorizzate grazie a una proroga di sei mesi concessa dal Tribunale di Napoli.
Le difficoltà nelle indagini
La pista turca ha incontrato numerosi ostacoli, tra cui il ritardo nella collaborazione internazionale e possibili errori nell’identificazione delle persone interrogate. Gli inquirenti italiani stanno ora lavorando con l’Interpol per proseguire le ricerche e chiarire eventuali discrepanze nei dati raccolti finora. I genitori di Angela, Maria e Catello Celentano, non hanno mai smesso di cercare la verità, mantenendo vivo l’interesse mediatico e sperando di poter ritrovare la figlia ancora viva.
La proroga delle indagini
Ad agosto 2024, il giudice per le indagini preliminari ha concesso un’ulteriore proroga per approfondire questa pista, ritenendo che alcune verifiche non fossero state completate o fossero state eseguite su soggetti sbagliati. Questo rilancio delle indagini alimenta le speranze, ma anche le incognite: si attendono nuovi riscontri entro la scadenza prevista tra fine anno e l’inizio del 2025.
Il sostegno della famiglia
I Celentano continuano a celebrare il compleanno di Angela ogni anno, lasciando regali in una stanza dedicata a lei, nella speranza che un giorno possano essere consegnati alla figlia. La loro determinazione è diventata un simbolo di resilienza e amore, mentre la ricerca della verità rimane aperta.
Il caso di Angela Celentano resta un enigma, ma il recente impulso investigativo potrebbe finalmente svelare una verità attesa da quasi tre decenni.
Sitografia
Fonte immagine: Chi l’ha visto
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