Il Tanagro è un importante fiume della Campania, nonché principale affluente del Sele. Il suo corso attraversa non solo diverse località campane ma anche varie epoche storiche, nascoste nell’origine del termine Tanagro, probabilmente greco.

Il corso del Tanagro
Il Tanagro nasce a Moliterno, in Basilicata, e nel primo tratto è identificato con il nome di Calore. Prosegue in Campania, per Casalbuono, attraversando il Vallo di Diano e ricevendo vari affluenti. Qui passa per Atena Lucana e Polla, in particolare in quest’ultima è presente un ponte di età romana.
Continua la sua corsa per Pertosa e Auletta, a poca distanza dalle Grotte dell’Angelo, con cui si è ipotizzato un collegamento. Passa poi tra Buccino e Sicignano degli Alburni, per terminare la sua corsa unendosi al Sele, tra Contursi Terme e Postiglione. La lunghezza è di 92 km, con il suo corso che è stato modificato da opere di canalizzazione dovute a interventi di bonifica.
In diverse parti è navigabile in canoa o in gommone, permettendo la pratica del rafting.
L’antica Tanagra
Seguire il percorso del Tanagro permette di scoprire diverse località cilentane lontane dalla costa, ma anche attraverso l’analisi del nome il fiume permette di viaggiare molto.
Esiste infatti una quasi perfetta sovrapposizione tra il Tanagro e la città greca di Tanagra, nell’antica Beozia. Un po’ troppo forse per essere solo una coincidenza, considerando la vicinanza con l’area dell’antica Magna Grecia. La similitudine dei nomi lascia ipotizzare la presenza di coloni provenienti dalla Beozia.
Le tanagrine
Proprio nei pressi dell’antica Tanagra sono state ritrovate, per la prima volta e in grande quantità, delle statuette in terracotta di epoca ellenistica, divenute poi note nel mondo con il nome di “tanagrine“. La scoperta risale agli scavi avvenuti tra il 1873 e il 1889.

Le tanagrine rappresentano donne stanti o in pose di danza, comunque di fattura aggraziata, con superficie policroma. Spicca particolarmente lo stile delle donne, il cui capo può presentarsi velato, ornato con un copricapo, una ghirlanda vegetalie, un diadema o un cercine. Presente solitamente la caratteristica acconciatura a melone, ma anche un semplice chignon.
Il termine tanagrine è stato utilizzato anche per identificare simili statuette ritrovate altrove, tra cui anche nei pressi delle rovine di Paestum, l’antica Poseidonia. Alcune tanagrine sono oggi conservate nel Museo archeologico di Paestum.
Altre ipotesi etimologiche
Oltre l’affascinante ipotesi dei coloni provenienti dalla Boezia, che potrebbero aver permesso al termine Tanagra di viaggiare fino al Vallo di Diano, esistono diverse altre teorie sull’etimologia del fiume Tanagro.
Tanagro potrebbe derivare dal greco tenagos, luogo paludoso, in contrapposizione ad atenagos, luogo salubre, da cui dervirebbe il toponimo di Atena Lucana. Altra ipotesi è la derivazione dal greco tan-tanòs, ossia territorio, dal dialetto cretese-dorico.
Il Tanagro raccoglie inoltre le acque del Negro, il fiume sotterraneo che attraversa le Grotte dell’Angelo di Pertosa-Auletta, il cui nome deriva da niger, scuro. Secondo un’enciclopedia dell’Ottocento il Tanagro stesso era noto come Negro, per la torbidezza delle sue acque.

Si ritiene che l’acqua sotterranea del Negro derivi almeno in parte dal Tanagro, sebbene la fonte idrica principale non sia stata ancora chiarita. Si ipotizza comunque una circolazione idrica sotterranea dei vicini Monti Alburni.
Esiste anche un’antica ipotesi che lega il corso sotterraneo del Tanagro all’origine greca, in quanto il canale potrebbe non essere naturale ma costruito dagli antichi coloni greci (Tanagrei e Tebani). Tale tesi si baserebbe sulla presenza di simili opere idrauliche riscontrate nell’antica Beozia.
Acconciatura fluviale
Il percorso di Tanagra e del Tanagro è davvero curioso, con le tanagrine divenute note nel mondo come delle eleganti statuette e il fiume invece famoso in Campania per il rafting sulle sue vivaci acque.

Numerose sono le ipotesi che si celano dietro al viaggio etimologico del termine, tra oscuri fiumi sotterranei e idraulici greci, ma resta interessante chiedersi come una raffinata acconciatura possa sposarsi con un’intensa rapida fluviale. La risposta sta forse nella domanda turistica che sostiene le esperienze di rafting, molto richiesto per gli addii al celibato o al nubilato.
Se la giornata al fiume è un po’ quella che precede quella dal parrucchiere, non è mai troppo tardi per sperare in un matrimonio tra una silenziosa tanagrina e il Tanagro ribelle.
Bibliografia
Autori vari; Mater et Matrona – La donna nell’antico; Gangemi Editore; 2015
Mario Cancro; Terre Lucane; 2017
Nuova enciclopedia popolare italiana, ovvero Dizionario generale di scienze, lettere, arti, storia, geografia, ecc. ecc. opera compilata sulle migliori in tal genere, inglesi, tedesche e francesi, coll’assistenza e col consiglio di scienziati e letterati italiani, corredata di molte incisioni in legno inserite nel testo e di tavole in rame: Supplemento perenne alla Nuova enciclopedia popolare italiana, ossia Rivista annuale letteraria scientifica industriale per integrare e ammodernare l’opera maggiore … compilata dagli scrittori di detta Enciclopedia arricchita d’incisioni nel testo e di tavole in rame; 1869
Eugenio Perrone; Carta idrografica d’Italia – Sele, Tusciano, Picentino, Irno e torrenti della penisola sorrentina; 1914
Sitografia:
https://www.treccani.it/enciclopedia/tanagra_(Enciclopedia-Italiana)
https://fondazionemida.com/approfondimenti/lunico-fiume-sotterraneo-navigabile-in-italia
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