Tra le colline che circondano Salerno, nella frazione di Fratte, sgorgava una delle acque minerali più preziose d’Italia: l’Acqua Vitolo-Gatti. Questa sorgente carbonica, che già nella seconda metà dell’Ottocento aveva conquistato fama nazionale, rappresenta un capitolo affascinante della storia del termalismo italiano e dell’industria delle acque minerali.

Una Scoperta Scientifica Rivoluzionaria

La storia dell’Acqua Vitolo-Gatti inizia nel 1861, quando il chimico Longobardi condusse le prime analisi scientifiche della sorgente. Successivamente, altri illustri studiosi come Albarella-d’Afflitto, Favilli e Mamone Capria confermarono le eccezionali proprietà di quest’acqua. Ma fu l’analisi del 1899 a rivoluzionare il mondo scientifico: l’Acqua Vitolo-Gatti venne ufficialmente riconosciuta come la prima fonte minerale carbonica italiana.

Questa scoperta arrivava in un momento cruciale per la medicina termale italiana. Nel XIX secolo, la chimica moderna aveva iniziato ad analizzare approfonditamente la composizione mineralogica delle acque termali, portando alle prime classificazioni ufficiali: acque solfuree, bicarbonato-alcaline, salsobromoiodiche, carboniche, arsenicali-ferruginose e radioattive. L’Acqua Vitolo-Gatti si distingueva per la sua particolare composizione carbonica bicarbonato-calcica e alcalina.

Le Proprietà Terapeutiche Straordinarie

Ciò che rendeva l’Acqua Vitolo-Gatti così speciale era la sua composizione chimica unica. Risultata pura dal lato batterico, l’acqua presentava caratteristiche ideali per il consumo terapeutico. I medici dell’epoca, tra cui i più rinomati specialisti italiani come Cantani, de Sanctis, Palasciano e Tommasi, ne raccomandavano l’uso per una vasta gamma di disturbi.

Le proprietà curative dell’acqua erano particolarmente efficaci nel trattamento di problemi gastrici, intestinali e del fegato. Non solo: l’acqua si dimostrava benefica anche per problemi urinari, gotta, laringiti croniche, bronchiti croniche e persino eczemi e flemmoni.

Un Successo Commerciale Nazionale

Il riconoscimento scientifico trasformò rapidamente l’Acqua Vitolo-Gatti in un prodotto commerciale di grande successo. Già dal 1890, l’acqua veniva imbottigliata e distribuita in tutta Italia, conquistando non solo il mercato nazionale ma anche l’attenzione di medici e specialisti europei. La fama dell’acqua si diffuse grazie alle testimonianze di medici prestigiosi e alle pubblicazioni scientifiche che ne attestavano l’efficacia.

La produzione industriale dell’acqua rappresentava un esempio precoce di come la scienza potesse trasformarsi in opportunità economica. Lo stabilimento di Fratte divenne un punto di riferimento per l’industria delle acque minerali italiana, anticipando quello che sarebbe diventato un settore economico di grande rilevanza nazionale.

Il Contesto Storico del Termalismo Italiano

L’ascesa dell’Acqua Vitolo-Gatti si inseriva in un periodo di grande sviluppo del termalismo italiano. Tra il 1876 e il 1898, numerose stazioni termali italiane conobbero un’espansione senza precedenti, trasformando il ricorso alle acque minerali da pratica empirica in scienza medica riconosciuta. In questo contesto, l’Acqua Vitolo-Gatti rappresentava l’eccellenza italiana nel settore delle acque carboniche.

L’Italia, benedetta da numerose sorgenti di acque minerali ricche e calde, aveva una tradizione termale antichissima che risaliva ai tempi degli Etruschi e dei Romani. Il XIX secolo rappresentò il momento di rinascita scientifica di questa tradizione, quando le antiche credenze popolari si trasformarono in conoscenze mediche basate su analisi chimiche precise.

L’Eredità di una Sorgente Storica

Oggi, lo stabilimento Vitolo-Gatti di Fratte non esiste più nella sua forma originale, ma la sua eredità rimane significativa nella storia dell’industria italiana delle acque minerali. Quella che un tempo era considerata “la vera Vichy d’Italia” ha aperto la strada allo sviluppo di un settore che ha reso l’Italia uno dei principali produttori mondiali di acque minerali.

La storia dell’Acqua Vitolo-Gatti ci ricorda come l’innovazione scientifica, unita alla valorizzazione delle risorse naturali del territorio, possa creare eccellenze durature. In un’epoca in cui la sostenibilità e la qualità dei prodotti naturali tornano al centro dell’attenzione, l’esempio di questa storica sorgente salernitana offre spunti di riflessione ancora attuali sulla capacità italiana di trasformare le ricchezze del territorio in opportunità di sviluppo economico e benessere sociale.


Fonti

  1. itSalerno – “Ex Vitolo Gatti: antico stabilimento tra i residui etruschi” (2018)
  2. Ottopagine.it – “Grattacielo nell’ex Vitologatti: il ‘no’ di Ali per la città” (2021)
  3. Salerno News 24 – “Lo storico opificio Vitologatti: un possibile scenario inquietante” (2021)
  4. AcqueMinerali.it – “Acqua Minerale Vitologatti” – Dati tecnici e caratteristiche
  5. Wikipedia – “Storia del termalismo” (2025)
  6. Thermalia.org – “Le acque termali, dalla sapienza etrusca alla longevity del futuro” (2025)
  7. In a Bottle – “Acqua minerale in bottiglia, una storia lunga 500 anni” (2022)
  8. Sanpellegrino Corporate – “La storia delle acque minerali e di Sanpellegrino” (2021)

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