Nel panorama dei Campi Flegrei, dove il fuoco della terra ha plasmato paesaggi unici al mondo, possiamo scoprire una delle ultime testimonianze della “dolce vita” partenopea. Il complesso Damiani di Pozzuoli non è stato solo un circolo ricreativo, ma un pezzo di storia sociale e culturale che ha attraversato tre generazioni, diventando il simbolo di un’epoca in cui la mondanità mediterranea conquistava il jet set internazionale.
L’intuizione dell’avvocato Carlo
Era il 1934 quando fu acquistato dalla famiglia Damiani un vasto appezzamento di terra fertile nella caldera flegrea. L’idea era di farne, come succedeva in quegli anni, un’attività agricola. Sui terreni c’era una casa colonica. L’intuizione di Carlo Damiani, un avvocato napoletano. Quello che iniziò come un progetto agricolo si sarebbe presto trasformato in qualcosa di completamente diverso e inaspettato.
Purtroppo l’avvento della guerra costringe l’avvocato Damiani a rivedere i suoi progetti e a trasferire tutta la famiglia proprio nella casa colonica di Pozzuoli. Fu proprio questo trasferimento forzato a dare il via a una delle storie più affascinanti della mondanità napoletana del dopoguerra.

I quattro fratelli e la nascita di un mito
Ritornati a Napoli, Eduardo, Memo, Enzo e Lucio, i quattro intraprendenti figli dell’avvocato Carlo, ormai giovanotti e pieni di energia ed idee, cominciano ad organizzare feste e balletti nello scantinato della loro abitazione. Il successo è inaspettato, ma lo spazio è insufficiente. Un malcelato spirito di avventura, li porta subito ad utilizzare i giardini della bella casa colonica di Pozzuoli.
Quella che iniziò come una necessità – trovare uno spazio più ampio per le loro feste – si trasformò rapidamente in un fenomeno sociale. I quattro fratelli Damiani avevano intuito qualcosa che mancava nel panorama del divertimento napoletano: un luogo elegante immerso nella natura, dove la mondanità potesse esprimersi in un contesto unico, tra i crateri vulcanici e il mare cristallino dei Campi Flegrei.
Il complesso iniziò a prendere forma negli anni ‘50, dal 1955 ad oggi, hanno frequentato il prestigioso circolo situato alle pendici del Monte Nuovo, trasformandosi progressivamente da semplice casa colonica a raffinato centro di ritrovo per l’alta società napoletana e non solo.
L’epoca d’oro dei balli della mattonella
La specialità del locale erano i balli della mattonella, eventi che divennero leggendari nella Napoli degli anni ‘60 e ‘70. Non erano semplici serate danzanti, ma veri e propri happening che attiravano personaggi del mondo dello spettacolo, dell’imprenditoria e della cultura. Il nome “balli della mattonella” derivava dalla particolare pavimentazione del complesso, che offriva un’acustica perfetta e un’atmosfera intima nonostante gli spazi ampi.
In quegli anni, il complesso Damiani rappresentava l’alternativa sofisticata ai locali del centro storico di Napoli. Qui si respirava aria di campagna senza rinunciare all’eleganza urbana, si ballava sotto le stelle con il profumo dei limoni e delle bouganville che caratterizzavano i giardini curati dalla famiglia.

Un’oasi nella caldera vulcanica
La posizione del complesso non era casuale. Situato alle pendici del Monte Nuovo, il più giovane vulcano d’Europa nato nel 1538, il circolo Damiani offriva ai suoi ospiti un panorama mozzafiato che spaziava dal lago d’Averno fino al golfo di Pozzuoli. Era un luogo dove la potenza della natura vulcanica si sposava con l’eleganza dell’ospitalità partenopea.
I Campi Flegrei, con la loro storia millenaria che affonda le radici nella mitologia greca e romana, fornivano lo scenario perfetto per una mondanità che non aveva eguali nel Sud Italia. Gli ospiti del circolo potevano passeggiare tra i resti delle terme romane al mattino e ballare fino all’alba la sera, in un continuum temporale che univa passato e presente.
L’eredità di Lucio Damiani
Tra i quattro fratelli, Lucio Damiani emerge come la figura più rappresentativa del complesso. Gioviale, solare, disponibile, ma soprattutto sempre presente nella vita del complesso, l’avvocato Lucio è stato il custode dell’anima del circolo fino alla sua scomparsa nel 2017 all’età di 76 anni.
Visse il mitico complesso dei Damiani da oltre 50 anni, con finalità che nel tempo sono mutate drasticamente. “Da giovane non perdevo un fine settimana“, racconta un habitué del circolo, testimoniando come il luogo sia diventato parte integrante della vita sociale di intere generazioni di puteolani e napoletani.
Tra passato glorioso e futuro incerto
Oggi il complesso Damiani si trova ad affrontare le sfide del tempo e del cambiamento sociale. Il Complesso Damiani di Pozzuoli è infatti finito all’asta per oltre 4 milioni di euro. Chi lo prenderà, dovrà gestire più di una semplice struttura ricreativa: è il simbolo di un’epoca in cui i Campi Flegrei erano il salotto buono della borghesia napoletana, un luogo dove l’eleganza si sposava con la naturalezza mediterranea, dove il tempo sembrava scorrere più lentamente tra una mazurka e un fox-trot.

Un pezzo di storia che se ne va
La storia del circolo Damiani è anche la storia dell’evoluzione sociale di Napoli e della sua area metropolitana. Dalle feste improvvisate in uno scantinato napoletano alla creazione di uno dei centri ricreativi più esclusivi del Sud Italia, il percorso della famiglia Damiani rispecchia la trasformazione di un territorio che ha saputo reinventarsi pur mantenendo la sua identità.
“Dopo 70 anni la fine della «dolce vita»“, come titolava Il Mattino nel 2021, segnala non solo la conclusione di un ciclo per il complesso, ma anche la fine di un modello di socialità che ha caratterizzato la seconda metà del Novecento partenopeo.
Oggi, mentre i Campi Flegrei si preparano ad accogliere nuove sfide legate al turismo sostenibile e alla valorizzazione del patrimonio archeologico, il ricordo del circolo Damiani rimane come testimonianza di un’epoca in cui la creatività e l’imprenditorialità familiare riuscivano a creare luoghi magici dove la storia si mescolava alla mondanità, dove il mito incontrava la realtà quotidiana di una Napoli che sapeva ancora sognare.
Riferimenti bibliografici e fonti:
- Il Mattino, “Damiani, dopo 70 anni la fine della «dolce vita»”, 2021
- Pozzuoli 21, “Pozzuoli piange il patron dei Damiani”, 2017
- Cronaca Flegrea, “È morto Lucio Damiani, patron del famoso complesso turistico”, 2017
- Napoli.com, “Il complesso Damiani”, archivio storico
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