Ci troviamo nell’entroterra dell’agro-nolano, a Camposano di preciso, e nel Maggio del 1768 il piccolo paese campano si ritrova a festeggiare l’indipendenza dal vicino casale di Nola, conquistata un anno prima dopo anni di contese e lotte.
È da qui che parte il nostro racconto, che ha come protagonisti dei ciucci e una giovane fanciulla.
Il Palio del Casale, manifestazione che si svolge tutti gli anni la seconda domenica di Maggio, rievoca quei momenti di fervore e gioia degli abitanti del piccolo centro.
La leggenda narra che per celebrare l’agognata “liberazione”, la città si ritrovò a festeggiare per 3 giorni consecutivi nella piazza principale con grandi banchetti, falò, musica e giochi.
Richiamati dall’entusiasmo accorsero in piazza anche gli abitanti dei 15 casali vicini, alcuni in groppa ai loro ciucci, da sempre docili compagni di lavoro nei campi.
Tra la gente, alcuni giovani rimasero folgorati da una giovane di grande bellezza, il suo nome era Giuseppina, di certo la più bella e graziosa fanciulla del paese. Nacque immediatamente una accesa controversia tra i pretendenti per decidere chi per primo poteva farsi avanti e dichiararsi alla giovane.
Defilato ma divertito dalla scena alla quale stava assistendo, e resosi conto della difficoltà di trovare una intesa, il mezzadro del casale si avvicinò ai contendenti e propose una gara di furbizia e bravura!
Avrebbe conquistato la ragazza chi per primo sarebbe arrivato al traguardo in groppa al suo asinello!
Gli aspiranti, elettrizzati e animati all’idea di sfidarsi per l’ambito premio, si lanciarono sui loro ciucci incitati da una folla appassionata e incuriosita. Il raccolto quell’anno fu ricco e fruttuoso, ed è per questo che si decise di rinnovare la festività ricordando l’indipendenza e tributare un omaggio alla fecondità di quella terra.
Oggi il Palio del Casale è riconosciuto a livello internazionale tra le gare di corsa su asini più famose e importanti in circolazione, con fantini che provengono da ogni parte d’Italia e del mondo. I partecipanti si contendono un drappo di stoffa dipinto, e vengono accompagnati ogni anno da una diversa Giuseppina, che porta beni in segno di ricchezza e augurio di fertilità.
Rivisitazioni storiche come queste, eventi folkloristici che permettono di scoprire antiche tradizioni locali, valorizzare luoghi con le sue bellezze naturali, artistiche e culinarie, abbiamo il dovere di mantenerle vive!
Il Palio è l’esempio che da una “strana” gara di corsa può nascere la storia e l’essenza di un popolo, con la sua cultura e tradizioni.
Scritto da Elia Toscano.
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