C’è una piccola targa che all’apparenza sembra una delle tante che indicano il nome di una strada, invece nasconde una tragedia. Racconta la storia del tragico incidente di Piazzetta Cesarea, appena alle spalle del Corso Vittorio Emanuele.
Il 15 maggio 1961, infatti, un filobus perse il controllo a causa di un guasto ai freni uccidendo tre persone e ferendone 143.
Era una mattina, poco dopo l’orario di ingresso nella scuola del vicino liceo Giambattista Vico. A scendere e salire da Piazza Canneto, sulla collina del Vomero, a Piazzale Guglielmo Pepe ci pensava un vecchio filobus dell’Alfa Romeo. Era un mezzo dell’anteguerra senza manutenzione e in pessimo stato di conservazione, per giunta perennemente sovraffollato: su una discesa logorante come quella di Salvator Rosa, l’ex Infrascata, la tragedia era solo questione di tempo.
Così fu, purtroppo, in una mattinata : le lezioni in classe furono interrotte dal suono metallico dello schianto dell’autobus e dalle urla dei passanti e dei passeggeri sopravvissuti all’impatto.
L’autobus era infatti carico ben oltre i suoi limiti e i freni, usurati dal continuo andare su e giù per la collina in lunghissimi anni di servizio, erano ormai arrivati al punto di cedimento. Insomma, era solo questione di tempo che accadesse qualcosa di brutto.
L’incidente di Piazzetta Cesarea: non fu l’unico
Il 14 gennaio 2019 il Comune di Napoli, spinto da un piccolo composto dai parenti delle tre vittime, ha voluto ricordare la tragedia con una targa che riporta i nomi delle vittime innocenti di quella tragica mattinata: Giovanni Cascone, Gabriella Granieri e Concetta Marchiello. Una era una ragazzina di appena 17 anni, in ritardo per la scuola, che lasciò il suo fratellino di appena 10 anni: è stato proprio lui a combattere ed ottenere una targa alla memoria dopo ben 58 anni dall’evento. Gli altri erano adulti, scesi la mattina per lavorare e mai più tornati a casa per un’ingiustizia atroce e senza alcuna giustificazione.
Purtroppo il conto delle vittime di Piazzetta Cesarea non si fermò a quell’evento tragico: negli anni ’80, fino ad arrivare a tempi ben più recenti, si verificarono infatti altri incidenti mortali e stragi sfiorate. Morì una persona sulle strisce pedonali travolta da un autobus che non riuscì a frenare in tempo, e in anni più recenti, nel 2003, nel 2006 e anche nel 2014, altri autobus persero il controllo a causa del manto stradale troppo scivoloso o dei freni difettosi. Per fortuna, oltre a qualche contusione, non ci furono drammi, spesso grazie proprio all’abilità dei guidatori che riuscirono a deviare la traiettoria del veicolo scongiurando danni peggiori.
La targa che ricorda l’incidente di Piazzetta Cesarea è quindi lì per ricordarci l’ingiustizia che colpisce quelle vite strappate via per colpa per una fatalità crudele.
-Federico Quagliuolo
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