Tornare ad essere orgogliosi di Castel Volturno grazie ad una tartaruga. Questo è il pensiero dietro la nascita dell’associazione Domizia (o meglio: il coordinamento di associazioni), uno dei più ambiziosi progetti del litorale, nato per creare un consorzio di attività capace di tutelare e valorizzare il patrimonio del litorale casertano.
La tartaruga Domizia e il primato dei 12 nidi
Tutto nasce con “Domizia”, il nome della prima tartaruga che ha nidificato nel 2021 a Castel Volturno e che ha ispirato il nome del progetto, nato nel giugno dello stesso anno.
“Il nostro litorale vanta uno dei mari più ricchi e pescosi del mediterraneo – spiega il giornalista Vincenzo Ammaliato – e, a causa dell’innalzamento delle temperature marine di 1,5 gradi negli ultimi 30 anni, le tartarughe hanno scelto istintivamente Castel Volturno come luogo prediletto per deporre le proprie uova: trovano acque in cui nutrirsi, una spiaggia dalla sabbia fine e un ambiente a loro favorevole. È l’ennesima dimostrazione della ricchezza del territorio domizio: Madre Natura non inganna mai!”.
In effetti, il lavoro di tutela delle caretta caretta è molto complesso: si comincia infatti di mattina, pattugliando le spiagge locali, con ben 27km di litorale, per verificare le segnalazioni fatte dai locali. Poi interviene il centro Anton Dohrn, con i loro specialisti che sono gli unici autorizzati a potersi prendere cura delle tartarughe. Di lì, si decide se scavare e proteggere le uova con una rete, per evitare che vengano distrutte, oppure se spostarle in un luogo più sicuro fino alla schiusa.
Quel che è certo è che, dopo la scoperta, comincia l’attività di controllo: si monitorano con dei sensori le uova, mentre i nidi spesso vengono transennati per preservarli ed evitare che vengano violati. “Non si può eliminare la presenza umana che ormai ha cambiato il volto di questo territorio – aggiunge Vincenzo – ma bisogna trovare il modo di creare un’economia in armonia con la natura“. E così, mentre i bagnanti si godono l’estate nel solleone di agosto, vicino ai loro ombrelloni crescono piccoli ospiti speciali: centinaia di piccole tartarughine, pronte a tornare in mare all’alba, mentre i villeggianti dormono.
Castel Volturno vanta ben 12 nidi di tartarughe rilevati e tutelati. Un primato nazionale e, soprattutto, un evento storico mai verificatosi prima. Tutto condito da una simpaticissima “competizione” con Ascea:
Orgoglio di Castel Volturno
Fulvio Giugliano e Leda Tonziello, responsabili dell’associazione, sono due persone dalla Storia diversa: uno trapiantato da Napoli a Castel Volturno, l’altra nata all’ombra dei grattacieli di Villaggio Coppola. Entrambi, però, condividono la stessa missione: riunire il meglio che ha da offrire l’antica provincia di Terra di Lavoro per promuovere le eccellenze del territorio contro ogni retorica e narrazione tossica che, hanno ingabbiato da trent’anni l’immagine e il rilancio economico delle cittadine del litorale e del turismo naturalistico: quello del Litorale Domizio è infatti un caso rarissimo, se non unico, al mondo: si sovrappongono in pochi metri spiaggia, dune, foresta, laghi e paludi, con una biodiversità straordinaria che ancora oggi caratterizza le oasi naturalistiche come quella dei Variconi.
La vera impresa dell’associazione Domizia, ancor più difficile della salvaguardia delle tartarughe marine e della natura, è stata quella di mettere d’accordo gli esseri umani in una terra che, come racconta Raffaele Viviani, è sempre stata segnata e limitata dall’individualismo.
E invece, fra gli ombrelloni del Flava Beach, lido che sostiene le attività e che ospita proprio alcuni nidi di tartarughe, si sono ritrovati i migliori esponenti del mondo ambientalista casertano e napoletano.
“La nostra missione principale – spiega Fulvio Giugliano – è creare un consorzio che sappia valorizzare la narrazione del territorio. Per questa ragione l’associazione Domizia sta lavorando per creare un rigido disciplinare e un marchio di sostenibilità ambientale. In pratica si tratterà di un consorzio che garantisca la qualità, il controllo e la promozione turistica e commerciale degli associati. Le attività d’impresa si possono incentivare con un network di attori locali eccellenti che, inevitabilmente, creeranno una nuova economia fiorente in questo territorio“.
D’altronde, basta snocciolare qualche nome dei fondatori dell’associazione per capire l‘enorme peso civico e le potenzialità del progetto: ci sono referenti di Legambiente, Enpa, Lipu, Coldiretti, Ente Parco Costa Domizia e moltissimi altri.
Il futuro, che bella parola!
Quella dell’Associazione Domizia è pura energia che si trasforma in fiducia nel futuro. Una forza inarrestabile che travolge qualsiasi ascoltatore con l’entusiasmo di Leda Tonziello nel raccontare quest’avventura fatta di nottate in spiaggia e veglie fino all’alba, contatti stretti con le amministrazioni e con gli enti di tutela della fauna locale, attivismo infaticabile in nome di un futuro sostenibile.
Tutto in nome dell’amore per Castel Volturno, con l’obiettivo di restituire al territorio l’orgoglio nell’essere l’avanguardia nella condivisione degli spazi fra esseri umani e natura.
Un carico di lavoro immane che, nel “festival” della schiusa di fine estate viene ripagato dalla corsa delle tartarughine verso il mare, guidate istintivamente da quel riflesso delle prime luci del sole sulla superficie marina.
Una bellissima storia in quella striscia di spiaggia che comincia all’ombra di Villaggio Coppola e finisce solo con il Garigliano.
-Federico Quagliuolo
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