È la seconda biblioteca pubblica più antica d’Italia, dopo la civica Malatestiana di Cesena. La Biblioteca dei Girolamini, conosciuta anche come Biblioteca Oratoriana del Monumento Nazionale dei Girolamini, è uno straordinario scrigno di cultura che si trova nel cuore del centro storico di Napoli.
I numeri della Biblioteca dei Girolamini
Quasi 160.000 volumi, tra cui un centinaio di incunaboli e 5.000 cinquecentine, rari volumi pubblicati nel corso del XVI secolo. Tra i fondi più importanti, i 6.500 manoscritti che riguardano composizioni e opere musicali scritte tra il XVI e il XIX secolo.
Fondato nel 1586, questo secolare edificio è particolarmente rinomato per la sua collezione di volumi di grande valore e il suo vasto archivio musicale operistico. Dalla filosofia alla teologia cristiana, dalla Storia della Chiesa alla Musica Sacra, passando per la storia d’Europa, la biblioteca offre un’ampia selezione di opere e rappresenta un punto fondamentale per studiosi e appassionati di cultura e ricerca.
La Biblioteca è inglobata nel Monumentale Complesso dell’omonima Chiesa dei Girolamini. L’edificio che la ospita fu ridisegnato nel XVIII secolo da Arcangelo Guglielmelli e vanta gli affreschi di Pietro Bardellino, che fanno di questo luogo una vera e propria opera d’arte.
Libri che attraversano epoche storiche e discipline
Tra i fondi librari di maggior pregio trova posto la collezione privata di Giuseppe Valletta, che include edizioni rare del XVI e del XVII secolo di classici della letteratura greca e latina, oltre che volumi di storia e filosofia. Una cultura trasversale, che va dall’archeologia alla numismatica, attraversando, al contempo, le più importanti pagine di storia dell’Italia meridionale, come dimostrano i fondi Agostino Gervasio, Filippino e Valeri che contribuiscono per quantità e varietà ad accrescere il valore culturale della biblioteca, comprendo svariate epoche e discipline.
Destinata sin dalla sua apertura alla fruizione pubblica, la Biblioteca dei Girolamini vanta una lunga storia che si interseca con quella della città che la ospita e con i personaggi che ne hanno animato e acceso l’intelletto come Giambattista Vico, tra gli assidui frequentatori che questa biblioteca può annoverare.
Un faro di cultura partenopea che inizia a spegnersi verso la fine degli anni ’70 del secolo scorso, quando la Biblioteca dei Girolamini attraversa quello che sarà un lungo periodo di degrado e graduale abbandono. Gli ambienti della biblioteca, infatti, furono utilizzati come ricovero temporaneo per gli sfollati del terremoto dell’80, ma la mancanza di interventi di manutenzione e restauro porterà questo luogo alla chiusura.
Il caso giudiziario del 2012
Nel 2012, la Biblioteca dei Girolamini fu addirittura sottoposta a sequestro nell’ambito di un’inchiesta che portò alla luce numerosi furti di preziosissimi libri antichi ad opera degli stessi amministratori dell’epoca. Una vicenda giudiziaria che accende sì un faro, ma solo per mettere in luce una cattiva gestione di questa prestigiosa istituzione culturale e sul suo stato di totale abbandono.
I furti, secondo le indagini, erano stati perpetrati dall’ex direttore e da altri funzionari dell’Istituzione, che vennero condannati.
La riapertura al pubblico
Nel 2017 la gestione dell’intero Complesso dei Girolamini, inclusa la biblioteca stessa, fu affidata alla Direzione regionale Musei Campania del Ministero della Cultura, ottenendo, nel 2020, lo status di Istituto dotato di autonomia speciale di rilevante interesse nazionale, al pari di alcune altre importanti istituzioni museali.
Un importante restauro e svariati anni dopo, la Biblioteca dei Girolamini ha riaperto al pubblico nel 2022, restituendo alla città uno dei suoi più pregiati tesori di cultura e arte.
Dopo il periodo buio, dopo gli anni dell’abbandono e il degrado, la Biblioteca dei Girolamini sta lentamente ritornando al suo antico splendore, così come mostrano le immagini di Sono solo fantasmi, recente film di Vittorio De Sica ambientato a Napoli.
Gli interventi di restauro e la nuova gestione regionale dei Musei della Campania stanno lentamente restituendo alla comunità questo gioiello, garantendone l’accesso al pubblico e offrendo l’opportunità unica di esplorare la storia, la cultura e quello scibile universale custodito nelle secolari pagine di volumi che aspettano solo di essere riscoperti.
Bibliografia e sitografia:
Sigilli alla biblioteca dei Girolamini i pm indagano sui furti dei volumi, Repubblica
Chiese di Napoli, Vincenzo Regina
Napoli nobilissima: rivista di topografia ed arte napoletana
Lascia un commento