Nel cuore della notte del 1954, i carabinieri raggiunsero il dottor Luigi Costa e lo scortarono in una villetta isolata a Santa Maria la Bruna.

La banda del martello

Davanti ai suoi occhi si presentò uno spettacolo agghiacciante, le pareti erano imbrattate di materiale ematico, nella cantina, furono trovati resti umani. Era la scena di un delitto brutale. Gli autori dell’atroce delitto furono identificati in Luigi Sorrentino e Ciro Condito, noti come “banda del martello”.

Il sogno americano

Sorrentino coltivava il sogno di emigrare in America e si era messo in contatto con Antonio Passalacqua, un giovane di Palermo che desiderava raggiungere la sorella a Brooklyn. Insieme a Condito, Sorrentino promise ad Antonio e a suo cugino Paolo che per mezzo milione di lire a testa, li avrebbe fatti imbarcare clandestinamente su una nave diretta a New York.

25 settembre 1954

Sabato 25 settembre 1954, Antonio e Paolo arrivarono a Napoli, accompagnati da Rosario, fratello di Antonio. Il giorno seguente, i tre si incontrarono in un caffè di Torre del Greco con Sorrentino e Condito. Questi ultimi dissero ai giovani di recarsi alla villa di Santa Maria la Bruna, a Torre del Greco, dove avrebbero incontrato il presunto “capitano” della nave. L’unica condizione era che si presentassero uno alla volta.

L’inaspettata aggressione

Il primo a entrare fu Antonio, immediatamente aggredito alle spalle con un martello, per poi morire sul colpo. I due assassini si apprestarono a nascondere le prove di ciò che avevano fatto per far si che entrasse, il cugino di Antonino, Paolo. Quest’ultimo insospettito dalla lunga attesa del cugino, si avvicinò con cautela. Anche lui venne aggredito, ma riuscì a divincolarsi, fuggire e dare l’allarme a Rosario.

Da sogno ad incubo

I due, impauriti e titubanti, si recarono dai carabinieri per denunciare l’accaduto. I militari intervennero rapidamente e giunti alla villa, trovarono Sorrentino e Condito intenti a ripulire la scena del crimine. Durante l’interrogatorio, Ciro Condito confessò il delitto, mentre Luigi Sorrentino continuò a negare ogni responsabilità.

Sitografia

Wikipedia.it

#ProfRaffaeleCapano

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