La Madonna dalle scarpe consumate
Per quanto l’estate incomba, oggi vogliamo parlarvi di un culto che in realtà si celebra a marzo, precisamente il 25 marzo.
Per raccontarvi di questo culto, che ha un po’ il sapore di una leggenda, ci spostiamo nella Basilica della Santissima Annunziata Maggiore nel quartiere Pendino (nelle vicinanze di Forcella). La basilica, in realtà, fa parte di un vasto complesso voluto fortemente nel 1343 da Sancha di Maiorca, la seconda moglie di Re Roberto d’Angiò. Tale complesso, sin d’allora, era ricordato per la ruota degli esposti, ma non è quello di cui vogliamo oggi parlare.
Tale Basilica, infatti, custodisce anche un’importantissima statua: ai piani superiori è possibile trovare la statua della Madonna con indosso delle scarpette che vengono sostituite ogni anno poichè molto consumate. La Madonna della nostra statua siede sul suo trono, giovane, bellissima con i lunghi capelli biondi. Abito damascato bianco con fili d’oro ricoperto da un azzurro mantello. Le braccia aperte e protese verso tutti coloro che le chiedono aiuto. Sotto il suo meraviglioso abito ecco spuntare le scarpe, quelle piccole scarpette dorate fabbricate su misura da un artigiano napoletano. Scarpette che vengono sostituite ogni anno precisamente il 25 marzo, quelle stesse scarpette che vengono tolte ogni volta alla Madonna diventano delle vere e proprie reliquie e vengono solitamente donate alle famiglie con figli malati, come augurio di guarigione per i bambini.
Ma perchè le scarpette della Madonna si consumano?
Si tratta di una statua, come potrebbe mai andare in giro a consumare le sue belle scarpine…o forse può? La leggenda popolare narra che la Madonna di cui stiamo parlando, in realtà, la notte lascia il complesso dell’Annunziata e va in giro per tutte le strade di Napoli.
Cammina di notte alla ricerca di poveri e di bambini orfani a cui offrire cibo e conforto e data la sua immensa bontà ed il suo sconfinato amore per tutti i figli di Dio, le sue passeggiate son talmente lunghe da consumarle le scarpe.
-Cristina Bianco
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