Napoli condivide una “Fontana del Carciofo” con Firenze e Madrid. Eppure, le tre fontane non hanno assolutamente alcun legame fra loro. Come mai allora ci sono tanti monumenti dedicati all’ortaggio? Insomma, il carciofo è un ortaggio tutt’altro che nobile.
La fontana del Carciofo a Napoli: nata da un insulto
La storia della fontana napoletana è legata ad un insulto. Il monumento stesso fu una reazione del sindaco Achille Lauro nei confronti del Consiglio Superiore di Belle Arti, che nel 1955 vietò lo spostamento della fontana di Monteoliveto a Piazza Trieste e Trento: nonostante il divieto, Lauro era testardo e ben deciso a vedere una fontana in quella piazza, che prima ospitava un alberello.
Forte della sua posizione di forte potere politico, l’armatore napoletano “donò personalmente” una fontana alla città e ne impose la costruzione in tempi di record: nel 1955 fu aperto il cantiere, il 29 aprile 1956 fu inaugurata la fontana a Trieste e Trento.
Dopo l’inaugurazione, proprio a causa dello stile brutto e poco fantasioso dei suoi disegni, i napoletani presero in giro il bizzarro fiore in cima alla fontana, che, a detta di molti, sembrava un ortaggio.
Di lì, la storia ha creato un nuovo toponimo: “ci vediamo al carciofo!” è ancora l’esclamazione di tantissimi ragazzi che si danno appuntamento dalle parti della fontana.
Il significato del carciofo a Firenze e Madrid
Cosa c’entrano allora i carciofi di Firenze e Madrid?
Nel caso del Carciofo di Firenze, la fontana prende questo nome dalle foglie disegnate nella pietra dei monumenti del bellissimo Palazzo Pitti, che ricordano proprio quelle dell’ortaggio.
A Madrid, invece, c’è l’unica fontana che dovrebbe vantare questo nome: quello scolpito nel granito spagnolo della “Fuente de la Alcachofa” è l’unico vero carciofo!
-Chiara Sarracino
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