maria amalia di sassonia
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Maria Amalia di Sassonia è stata la prima regina consorte del Regno di Napoli e del Regno di Sicilia e infatti è stata la moglie di Carlo di Borbone. Re Carlo le fu sempre molto vicino e l’amò tantissimo.

Maria Amalia di Sassonia: la principessa cresciuta troppo in fretta

Maria Amalia di Sassonia nacque il 24 novembre 1724 a Dresda, nel palazzo reale di Zwinger. I suoi genitori erano Augusto III di Polonia, della casa reale di Wettin e elettore di Sassonia, e Maria Giuseppa d’Asburgo, figlia dell’imperatore Giuseppe I d’Austria.

Maria Amalia aveva i capelli biondo rame, la pelle chiarissima, gli occhi azzurri ed era alta e robusta.

La sua educazione fu degna di una principessa e futura regina, infatti Maria Amalia di Sassonia parlava tedesco, francese e italiano, traduceva il latino e si dedicava all’arte: disegnava e suonava.

Inoltre, la futura regina di Napoli crebbe in un ambiente molto attivo culturalmente. Augusto e Maria Giuseppa erano appassionati dell’opera lirica italiana e Dresda all’epoca era molto attiva culturalmente.

Il matrimonio con re Carlo di Borbone fu una questione politica. Elisabetta Farnese voleva far sposare Carlo con una principessa asburgica e in un primo momento aveva pensato a Maria Teresa d’Austria.

L’alleanza matrimoniale con gli Asburgo però fallì e Elisabetta pensò a un’alleanza con i Borbone di Francia, cercando di far sposare il figlio con Luisa Elisabetta di Borbone, figlia di Luigi XV.

Maria Amalia di Sassonia, Regina consorte di Napoli e Sicilia

Alla fine la scelta cadde su Maria Amalia di Sassonia, che aveva sangue asburgico ma non era austriaca. Dopo la firma del contratto matirmoniale, Carlo ricevette una dote di 90.000 fiorini. Il matrimonio tra Maria Amalia di Sassonia e Carlo di Borbone avvenne per procura il 9 maggio 1738 e tre giorni dopo la nuova regina partì per Napoli.

Il viaggio per Napoli durò 34 giorni e Maria Amalia visitò Praga, Vienna, dove incontrò i nonni materni e Venezia, poi Faenza, Castelnuovo, Valmontone, Velletri, Terracina e Portella, al confine con lo Stato della Chiesa, dove trovò ad aspettarla il suo sposo Carlo.

Era prevista anche una visita a Roma, che però venne annullata, a causa delle forti piogge che avevano allagato le strade.

Carlo rimase subito molto colpito dalla bellezza, dal carattere e dall’intelligenza di Maria Amalia di Sassonia, che aveva 14 anni ma che ancora non aveva avuto la sua prima mestruazione.

Giunti a Napoli, la nuova regina venne accolta con calore dal popolo napoletano. Il matrimonio reale venne celebrato anche a Palermo, capitale del Regno di Sicilia.

Entrambi iniziarono fin da subito ad andare d’accordo, in effetti, avevano molto in comune. Sia Carlo che Maria Amalia di Sassonia amavano la caccia e Maria Amalia cavalcava all’amazzone, disinteressandosi dell’etichetta e impressionando positivamente ancora di più il suo sposo.

Non mancarono però le difficoltà, a 15 anni Maria Amalia di Sassonia fu contagiata dal vaiolo e dovette vivere la quarantena chiusa nella sua stanza, mentre Carlo pregava per lei. Fortunatamente riuscì a superare questa terribile malattia, ma comunque le restarono delle cicatrici sul volto.

Queste cicatrici non mutarono l’amore di Carlo nei suoi confronti, che continuò ad amarla. Maria Amalia a Napoli imparò le tradizioni napoletane, giocava al lotto e frequentava assiduamente il teatro e partecipava e organizzava sfarzose feste.

Inoltre, Maria Amalia di Sassonia si interessò molto alla politica, garantì la neutralità del Regno di Napoli nelle guerre che sconvolsero l’Europa nel XVIII secolo.

Era molto determinata e sapeva come farsi voler bene. Attorno a lei si creò il “partito della Regina”, composto prevalentemente da donne. Alcune tra le principali esponenti erano la principessa Anna Pinelli di Belmonte, la principessa Caterina Carafa della Stadera di Colubrano e Zenobia Revertera duchessa di Castropignano.

Dopo aver partorito l’erede al trono, il principe Filippo, entrò a far parte del Consiglio di Stato. Allontanò dalla corte il marchese di Montealegre, politico spagnolo a lei ostile, e il suo successore, Giovanni Fogliani Sforza d’Aragona cercò di rendere autonomo il Regno di Napoli dall’influenza della Spagna.

L’autonomia del Regno di Napoli aumentò quando morì Filippo V e salì al trono il fratellasto di Carlo, il re Ferdinando VI, che mise fine al potere di Elisabetta Farnese.

Maria Amalia di Sassonia era un'abile cavallerizza
Maria Amalia di Sassonia era un’abile cavallerizza

L’indipendenza dalla Spagna era ciò che più desideravano Maria Amalia di Sassonia e Carlo, che volevano trasformare Napoli in una grande capitale europea. Furono costruite due nuove regge, a Portici e a Capodimonte e Maria Amalia ordinò la fondazione di una fabbrica di porcellane, capace di realizzare porcellane addirittura più belle di quelle di Meissen.

Questa fabbrica reale venne realizzata nella Reggia di Capodimonte. Maria Amalia visitò spesso gli scavi di Pompei e Ercolano e assisteva alle operazioni di svolgimento dei papiri carbonizzati provenienti da Ercolano. Inoltre, la Reggia di Caserta è una manifestazione anche dei suoi desideri, in quanto Luigi Vanvitelli eseguiva ogni volere della regina.

La coppia reale ebbe 13 figli, molti purtroppo morirono presto. Il principe ereditario Filippo fu molto atteso e subito dopo la sua nascita venne insignito del titolo di Duca di Calabria. In seguito però venne escluso dalla successione al trono per problemi mentali. Altri figli furono Carlo Antonio, che sarebbe diventato re di Spagna con il nome di Carlo IV e Ferdinando, che sarebbe diventato re di Napoli.

Carlo di Borbone, marito di Maria Amalia di Sassonia
Carlo di Borbone, marito di Maria Amalia di Sassonia

Carlo fu sempre vicino alla moglie anche durante i parti, che venivano celebrati con sfarzosi festeggiamenti. La felice permanenza a Napoli stava però per terminare e un nuovo regno aspettava Maria Amalia di Sassonia e Carlo.

Regina consorte di Spagna

Carlo venne nominato dal Ferdinando IV di Spagna suo successore ed erede universale del regno, che morì poco tempo dopo.

Carlo venne quindi proclamato re di Spagna con il nome di Carlo III e, siccome i precedenti accordi stabilivano che non si dovevano unire i regni di Napoli e Sicilia alla Spagna, Carlo assunse provvisoriamente il titolo di “signore” delle Due Sicilie e nominò il suo successore al trono napoletano.

Filippo non era in grado di governare mentre Carlo lo seguì in Spagna. La scelta quindi cadde su Ferdinando che aveva 8 anni. Non furono giorni felici per Maria Amalia di Sassonia, che si vide costretta ad abbandonare sia un regno che tanto aveva amato, sia i figli Filippo e Ferdinando, che tanto avevano bisogno del suo aiuto.

Ferdinando I delle Due Sicilie, figlio terzogenito di Maria Amalia di Sassonia e di Carlo di Borbone
Ferdinando I delle Due Sicilie, figlio terzogenito di Maria Amalia di Sassonia e di Carlo di Borbone

Il 7 ottobre 1759, Maria Amalia di Sassonia salutò per sempre Napoli e i Napoletani, con il cuore pieno di tristezza e di dolore. Dopo dieci giorni di navigazione, sbarcò a Barcellona. Il viaggio era stato tranquillo ma la salute di Maria Amalia era stata compromessa già da qualche tempo, a seguito di una caduta da cavallo durante una battuta di caccia.

In Spagna, Maria Amalia incontrò per la prima volta la suocera, Elisabetta Farnese, che le donò una toeletta d’oro, gemme preziose e un ventaglio con un manico decorato da brillanti.

Nonostante la calda accognienza della suocera, Maria Amalia di Sassonia continuò a soffrire di melanconia. Le corride furono una fonte di distrazione, ma non riuscì ad ambientarsi nelle varie residenze reali spagnole nè riusciva ad apprezzare il suo nuovo popolo.

Il clima rigido delle zone interne della Spagna non aiutò Maria Amalia, che si ammalò di terzana, un tipo di febbre che compare a giorni alterni e con diversa intensità.

Soffriva anche di raffreddori e di infezioni polmonari, ma nonostante ciò, continuava a fumare i sigari cubani. Negli ultimi mesi della sua vita Maria Amalia dimagrì tantissimo.

Alla fine Maria Amalia di Sassonia si spense il 27 settembre 1760 nel Palazzo del Buen Ritiro, a soli 35 anni. La sua morte lasciò in Carlo un dolore forte che mai più sarebbe stato colmato.

Maria Amalia venne sepolta nel monastero dell’Escorial con l’abito del Carmelo San Gabriello, per via dell’amicizia che la legava a suor Maria Angela del Divino Amore del Carmelo di Capua.

I funerali si tennero anche a Napoli e a Roma. Dopo la sua morte, Carlo non si sposò mai più, scegliendo di esserle sempre fedele.

Bibliografia

Verdile, N., Regine: spose bambine, eroine e sante dall’Europa alla corte di Napoli, Maria Pacini Fazzi Editore, Lucca, 2018

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