villaricca panicocoli

Se oggi cercassimo la città di “Panicocoli” o “Panecuocolo” sul navigatore di Google, non troveremmo nulla. Eppure non si tratta di un luogo perduto come Sinuessa: Panicocoli era infatti l’antico nome di Villaricca, cambiato nel 1871.

Si tratta di una storpiatura delle parole latine “panis” e “coquere“, ovvero “pane” e “cuocere”. Il villaggio era (e ancora oggi è) famoso per gli eccellenti forni.

Panicocoli Panecuocolo antica
L’antica Panicocoli nel 1871

Una storia millenaria

La storia dietro questo nome è antica e semplice quanto il pane. La tradizione della provincia di Napoli è strettamente legata alla lavorazione del pane, partendo dal leggendario panello dei Camaldoli e arrivando alle ricette di Marano e San Sebastiano al Vesuvio.
La prima volta in cui compare il nome di Panicocoli risale al X secolo, quando Napoli era un Ducato e quando nacque il famoso detto di “Napoli e 36 casali”. Si ipotizza però l’esistenza di un villaggio da quelle parti già intorno al V secolo.
Altra certezza è che l’area dell’attuale Villaricca era frequentata già nell’Età del Bronzo, ma è impossibile sapere se era presente un insediamento fisso. Nelle campagne del paese, nel 1955, furono trovate alcune tombe risalenti a migliaia di anni prima di Cristo.

Editto Ferdinando II
Un editto di Ferdinando II che divide il comune di Qualiano da Panicocoli

Muore Panicocoli, nasce Villaricca

L’urbanizzazione selvaggia della provincia di Napoli ha quasi completamente distrutto la natura gentile degli antichi paesi di campanga, come invece appaiono nei quadri d’epoca. Nel caso di Villaricca, la città divenne un comune autonomo solo nel 1806, dopo più di un millennio in cui passò di mano in mano fra padroni di feudi: l’ultimo fu Nicola Petra, duca di Vastogirardi.

Fu solo dopo l’Unità d’Italia che le amministrazioni decisero di investire fortemente nello sviluppo della provincia nord di Napoli: un provvedimento del 1871 cambiò il nome del paese, da Panicocoli a Villaricca, con il chiaro intento di “nobilitare” il nome del territorio. Furono poi costruite scuole, infrastrutture e servizi essenziali. Poi, addirittura, nel 1911 la città diventò il capolinea di una linea del tram che la collegava con il centro di Napoli.
I più anziani la chiamavano ancora “Panecuocolo” in dialetto locale e, fino agli anni ’70 del secolo appena passato, la città rimase più o meno simile a sé stessa: un insediamento di circa 10.000 anime circondato da enormi frutteti e campi di grano.
Poi arrivò l’urbanizzazione selvaggia mista ad abusivismo edilizio che in vent’anni distrusse grandi porzioni dei campi che prima producevano alcuni dei frutti migliori del Regno di Napoli. Si è salvata solo un’ultima coltura tipica: i fagioli di Villaricca.
La città oggi ha più di 1000 anni di vita, ma è sopravvissuto ben poco del suo passato agricolo. Negli ultimi vent’anni la popolazione è triplicata ed è affogata fra palazzi, centri commerciali e traffico.
Poi, in un cartello che parla di “Panicocoli”, si riscoprono le origini antichissime di una città che in apparenza sembra aver dimenticato la sua antica identità.

Comune Villaricca
Il cartello di Villaricca

Vai a Panecuocolo!

Il nome curioso di Panicocoli ha dato campo libero alla fantasia dei residenti della Campania. Esistono diverse espressioni popolari che menzionano Villaricca. Ad esempio “vallo a prendere a Panecuocolo” o “sono andato a Panecuocolo” si usava per indicare un oggetto estremamente lontano.
Non era solo Villaricca a godere di questa nomea: in passato si usava dire anche che qualcosa si trova “a Pollena Trocchia“, sempre per indicare un luogo eccessivamente lontano e difficile da raggiungere.
Anche mandare una persona a Panecuocolo era, in alcune aree della Campania, un modo carino per spedirla “a quel paese“.

Riferimenti:
http://www.comune.villaricca.na.it/cennistorici.asp
https://www.cittametropolitana.na.it/documents/10181/48882/VILLA_RICCA.pdf/b4b16e98-0e32-4af2-b198-4d3328fdabb3
https://www.facebook.com/ilconfrontomagazine/posts/1987058781360318?xts%5B0%5D=68.ARC3HwR8t0rNg3ITNhylKM6AO0Yk8JeltSWyW4s9k-BC7oH4OvGfmjbwT02sUuovKy8hSr6igUivsIU3MHYOcWPjgg0tRTwXAxJfUgKHcZGBajD9Enkz_osFLPLRHrcX-PBTqbN8doy7JR4pv4F5iIVN6ecoL4ms06euvVL0A6LfMbLXAfOVKMjC-kWa6607tAtJhSsb4dPz0JuI_kc3_dMXztxsC4JpbNrpZ83NCVVOXq58_uMaiR-9OUvuSprpsdnFPgceGZlgpAzMzRXm5nDnHfUN7Swy18sRzuk4qCVYrmSGAVmyndqjo_7h4E5rWfZyHJjSsE0FvBW2r_tXGYyAAQ&tn=-R

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  1. EA Avatar
    EA

    Mancano anche Sergio Bruni e Zulù dei 99 Posse come nativi villaricca.

  2. Malica Avatar
    Malica

    Complimenti, molto bella questa tua iniziativa, per caso mi trovo nel tuo blog, in cerca di notizie sui soprannomi storici della zona di Villaricca, in particolare di uno appartenente ad una famiglia aristocratica di Villaricca : i “Palesc”. Non mi chiedere il significato di un ‘si articolato soprannome, sono alla ricerca di sapere di più: origine etimologia, a quale famiglia era collegato ecc… Il fatto che tu abbia abbandonato la convenzionalità dice molto di te e molto bene del tuo essere sicuramente anticonformista. Sono felice ci siano ancora persone come te! Ancora complimenti! Ps: se hai notizie da con dividermi sul soprannome suddetto, ti sarei enormemente grata! Malica Valle

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