Sei curioso di conoscere la storia della Polacca aversana?
In effetti, il nome già ci racconta tantissimo: la Polonia ha fatto parecchi regali dolcissimi alla Campania. Dopo il babà, che nasce sulla tavola di un re polacco, c’è la più moderna polacca aversana, nata tra il XIX e il XX secolo. Non esistono documenti ufficiali sulla sua nascita e nella città di Aversa circolano numerosissime leggende sul conto di questo prodotto. Si tratta del dolce che riempie d’orgoglio ogni aversano: quel suo mix di pasta brioche, amarene e crema pasticciera è il dono obbligatorio che ogni aversano fa agli ospiti che visitano per la prima volta la bella città della Terra di Lavoro.
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Drożdżówki
Non abbiamo sbagliato a scrivere: è proprio il nome del dolce che, stando alla leggenda, è alla base della preparazione aversana. Si tratta di una sorta di brioscina farcita con crema, marmellata o cioccolato.
La leggenda vuole che nel 1926, in una Aversa che all’epoca era il più grosso centro abitato della provincia di Caserta, viveva una simpatica suora di origini polacche all’interno del Convento delle Cappuccinelle. La donna aveva stretto amicizia con due giovani pasticcieri aversani. Fu proprio a loro due che suggerì la ricetta di un dolce tipico delle sue parti, che ancora oggi è venduto in tutta la provincia di Caserta.
Non esistono invece notizie storiche a sostegno della leggenda metropolitana che immagina addirittura una principessa polacca che, in visita ad Aversa in epoca medievale, abbia portato in città il dolce.
Una scarpa?
La versione della suora non convince tutti al 100%. C’è infatti chi sostiene che il dolce sia nato dall’incontro Le somiglianze con il pasticciotto principe del Salento, in effetti, ci sono: un cuore cremoso e una pasta morbida, ma moderatamente rigida. Anche le dimensioni della versione piccola sono più o meno simili.
C’è chi ritiene che i pasticcieri abbiano semplicemente rivisitato la ricetta leccese, utilizzando la pasta brioche anziché la frolla. Il dolce fu poi chiamato “polacchina” perché ricordava la forma delle scarpe prodotte ad Aversa.
Polacca e Gran Polacca
Tracciate le origini storiche, bisogna fare le dovute distinzioni: la polacca aversana, intesa come dolce da colazione monoporzione, è quello originale. Ha una forma tondeggiante, a metà fra la brioche e il cornetto.
Differente è invece la Gran Polacca, che è invece la versione “torta”, eccellente per fare una bella figura con gli ospiti. Ad Aversa è il dolce domenicale per eccellenza.
Il dolce del Papa e del Presidente
Dalla Polonia alla Città del Vaticano: Giovanni Paolo II, che in patria era un amante del Drożdżówki, come da lui stesso raccontato più volte, fu anche un grandissimo estimatore della sua versione campana. Per giunta visitò Aversa a maggio 1990 e, ovviamente, fu subito omaggiato con il dolce che porta il nome della sua patria.
Non fu solo Karol Wojtyla a cedere al gusto della crema con le amarene. Un altro gran goloso fu il Presidente della Repubblica Giovanni Leone, anche se le sue origini napoletane tradiscono una ovvia conoscenza delle specialità del territorio.
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