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Anche i più grandi re della storia hanno i loro momenti di disonore e vergogna. Questo vale anche per Ruggero II, il grande sovrano normanno che nei territori dell’antica Nocera subì una delle più clamorose sconfitte del suo regno.

Scopriamo allora le vicende della leggendaria battaglia di Nocera.

ruggero II
La statua del re normanno Ruggero II posta all’esterno del Palazzo Reale di Napoli. É Il protagonista della nostra storia, che riuscì a sovvertire gli eventi nonostante la sconfitta di Nocera.

Le ragioni della guerra

Nel 1130 nasce il nuovo Regno di Sicilia, retto dal sovrano normanno Ruggero II, che unisce il Ducato di Puglia, il Principato di Capua e la Sicilia: insomma tutto il meridione!

Nonostante ciò, Ruggero II dovrà combattere contro le mire indipendentiste dei vari signori locali che, secondo un modello tipicamente normanno, mal riconoscevano l’autorità di un unico soggetto. 

Per questo motivo sorsero scontri tra Ruggero II e il principe di Capua Roberto II, sostenuto dal duca Rainulfo d’Alife. Sullo sfondo, le mire espansionistiche di Lotario, imperatore del Sacro Romano Impero e alleato dei ribelli, e lo scontro tra i due papi Innocenzo II e Anacleto II. 

La disfatta di Ruggero II a Nocera

Ma cosa c’entra tutto questo con Nocera? Nel 1132 Ruggero II cinse d’assedio il castello del Parco della città, proprietà del principe di Capua, dando inizio alla battaglia di Nocera.

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I ruderi dell’antico Castello di Nocera, presi d’assalto da Ruggero II. Foto di Ciro Paolillo.

Il principe Roberto poteva contare sul sostegno dell’imperatore Lotario e su una maggiore conoscenza della geografia del territorio. Il suo esercito raggiunse quindi gli assedianti nei pressi del ponte del fiume Sarno, nell’attuale territorio di Scafati, che allora era parte della grande Nocera.

Dopo una prima fase favorevole a Ruggero II, furono gli eserciti di Roberto e Rainulfo ad avere la meglio. Si trattò di una delle due sconfitte subite dal re di Sicilia, che si ritirò verso Salerno. L’evento ebbe una grande risonanza, ma in realtà non portò grandi conseguenze.

La rappresentazione del fiume Sarno in una cartina geografica nei Musei Vaticani di Roma. Il fiume fin dall’antichità rappresentava un elemento geografico importante in numerose battaglie.

 

La rivincita del re

Qualche anno dopo, con il ritiro dell’Imperatore Lotario, Ruggero II, più esperto negli scontri d’assedio che in quelli a campo aperto, riprese il controllo dei possedimenti in Campania, distruggendo la città di Nocera.

Il grande sovrano normanno quindi riuscì a riprendere in mano la situazione, aspettando il momento giusto per contrattaccare gli eserciti del principe Roberto e del conte Rainulfo d’Alife.

A farne purtroppo le spese fu la città di Nocera, che venne rasa completamente al suolo. Pare che l’unico edificio risparmiato dalla distruzione fu il Battistero di Santa Maria Maggiore, meglio conosciuto come “La Rotonda” di Nocera Superiore. Si tratta di un capolavoro dell’arte paleocristiana, costruito a seguito della Battaglia dei Monti Lattari nel contesto delle guerre greco-gotiche: ma questa è un’altra storia! 

Il Battistero di Santa Maria Maggiore, meglio conosciuto come “La Rotonda”. Si tratta di una delle più importanti testimonianze di arte paleocristiana del Sud Italia.

Non si trattò inoltre della prima volta in cui Nocera venne distrutta da un grande condottiero. Nel contesto della seconda guerra punica, infatti, il grande Annibale Barca mise a ferro e fuoco Nuceria Alfaterna, alleata dell’impero romano. Ancora un’altra storia che ha come sfondo geografico il territorio dell’Agro Nocerino Sarnese.

Più di mille anni dopo Annibale, fu Ruggero II a prendere la scena nei territori di Nocera. Una battaglia lunga e incerta, che però vide alla lunga la vittoria del re normanno. Un evento chiave per la conquista dell’intero Sud Italia.

Fonti

  • G. Orlando, Storia di Nocera de’ Pagani, Editrice Gaia, 2018.

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