La tradizione popolare di Napoli è ricca di personaggi interessanti, alcuni un tempo anche più famosi di Pulcinella: chi sono “Tartaglia” e “Felice Sciosciammocca”? Vi hanno mai parlato di “Sarchiapone”, il barbiere pazzo ed omicida? E’ questa la buona occasione per conoscere alcune figure tipiche della cultura napoletana.
Tartaglia è un personaggio dall’aspetto goffo e divertente che ha un difetto: quando parla balbetta (in napoletano, ”tartaglia”). Ha un costume un po’ bizzarro : un vestito a strisce verdi e gialle, un cappello verde o bianco e degli occhiali tondi poiché ha una forte miopia. Non riuscendo a farsi capire dalla gente a causa del suo difetto, un po’ come Paperino, si arrabbia con sé stesso e storpia le frasi in maniera ridicola fra le risate dei suoi ascoltatori.
Felice Sciosciammocca letteralmente significa : colui che sta a bocca aperta. Il personaggio infatti è un ragazzo credulone ed ingenuo, caratterizzato da un linguaggio simile a quello borghese. A volte maestro di musica, a volte garzone, altre volte scrivano o farmacista egli è per antonomasia l’antagonista di Pulcinella. Mentre Felice Sciosciammocca rappresenta gli ideali della medio – borghesia, Pulcinella incarna lo spirito del popolo Napoletano. I due personaggi si differenziano anche nella gestualità : quella del primo è controllata e moderata, quella del secondo invece è molto intensa e spontanea.
Sarchiapone è una maschera creata nel settecento ispirandosi a Pulcinella e a Sciosciammocca. Di Sarchiapone sappiamo che è un ex barbiere pluriomicida che fugge costantemente pur di non scontare la pena in galera. Anche ad egli viene accostato un altro personaggio: Razzullo, un giovane furfante che cambia mille volti e mille mestieri pur di continuare a truffare la gente.
A Napoli tutto è arte, anche le stesse persone. Un po’ come nella commedia latina, la nostra città è riuscita a creare un personaggio per ogni volto della società presente, passata e futura.
-Valerio Iovane
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