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Il castello mediceo di Ottaviano rappresenta un elemento centrale del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico del comune campano. La sua storia, che ebbe inizio attorno all’anno mille, lo vede silente testimone di alcune delle più importanti vicende di Ottaviano. In tempi più recenti la storia della dimora principesca risulta strettamente connessa, come vedremo, all’ascesa della nuova camorra organizzata e al suo successivo declino.

il castello di Ottaviano
Il castello mediceo di Ottaviano, foto fornita dal sito https://www.comunicareilsociale.com/primo-piano/decima-edizione-delle-giornate-fai-dautunno/

Il castello mediceo di Ottaviano tra medioevo e prima età moderna

Il castello mediceo di Ottaviano fu costruito su un’antica fortezza risalente circa all’anno 1000. Non sappiamo se tale fortificazione sorgesse su precedenti strutture romane o bizantine di periodo tardoantico, tuttavia ciò potrebbe essere quantomeno supposto, vista la valenza strategica del complesso difensivo, forse già compresa in epoche precedenti. Oggi del forte medievale resta ben poco: i lavori di restauro comportarono il riempimento del fossato e lo smantellamento del ponte levatoio, per rendere più facile il passaggio delle carrozze.

Delle antiche mura del castello mediceo di Ottaviano restano pochissime vestigia, principalmente riutilizzate come fondamenta delle successive strutture o incluse in esse. La fortezza fu citata per la prima volta in una lettera di Gregorio VII. Il famoso pontefice, strenuo sostenitore dell’egemonia pontificia sul potere imperiale, pare vi abbia soggiornato durante il suo esilio da Roma dopo l’assedio portato avanti dall’imperatore Errico IV. Il papa, salvato da contingenti normanni suoi alleati, sarebbe poi deceduto presso Salerno.

Veduta dall’alto del castello mediceo di Ottaviano, foto fornita dal sito https://www.inprimanews.it/idee/no-limits-per-guardare-il-mondo-anche-da-seduti-lo-straordinario-spettacolo-di-inclusione-al-palazzo-mediceo-di-ottaviano-3529.html

Il castello mediceo di Ottaviano divenne, nella seconda metà del 500′, dimora signorile di un ramo cadetto della casata de’ Medici. Fu Bernardetto de Medici ad acquistarlo, assieme all’intero feudo di Ottaviano, per 50000 ducati, dai principi di Molfetta. Tale ramo della famiglia de’ Medici, denominato poi de’ Medici di Ottajano, divenne elemento di centrale importanza del patriziato regnicolo. Tra i suoi più importanti esponenti si può ricordare, in periodo borbonico, Luigi de’ Medici di Ottajano, presidente del consiglio dei ministri del regno delle due Sicilie nonché rappresentante dello stesso al congresso di Vienna.

Si deve al principe Bernardetto e alla sua consorte il mutamento del castello di Ottaviano da forte medievale a residenza principesca. I lavori di restauro, iniziati verso la fine del 500′ e terminati agli inizi del 600′, mutarono profondamente la struttura preesistente, rendendola una meravigliosa dimora rinascimentale. Successivamente il castello di Ottaviano subì ulteriori restauri. Essi furono principalmente mirati alla salvaguardia dell’edificio, messo a rischio dai numerosi eventi sismici che hanno funestato la Campania nel corso dei secoli.

Il castello mediceo di Ottaviano, foto fornita dal sito https://psrcampaniacomunica.it/focus/dicono-di-noi/gal-vesuvio-verde-200mila-euro-per-il-progetto-tra-parco-e-citta/

I lavori più impattanti in tal senso ebbero luogo dopo l’eruzione del Vesuvio del 1631, e a seguito del terremoto del 1890. Il castello poté vantare, nel corso dei secoli, numerosi ospiti illustri. Tra essi D’Annunzio, che vi soggiornò nel 1892, assieme a Maria Gravina Cruyllas, sua amante dell’epoca, e i suoi quattro figli.

I cambiamenti estetici di maggior rilievo si ebbero nel corso del 700. Essi ebbero la finalità di adeguare le fattezze estetiche del castello di Ottaviano al gusto corrente. L’edificio presenta ancora oggi le fattezze tipiche delle ville vesuviane di epoca settecentesca. I’edificio rimase all’interno della famiglia de’ Medici di Ottajano fino a fine 800′. Estinguendosi la linea di successione maschile esso passò, per i matrimoni contratti, al casato dei principi Lancellotti de Lauro, ultimi proprietari titolati dell’immobile.

Interni del castello mediceo di Ottaviano, foto fornita dal sito https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/morto_raffaele_cutolo_castello_ottaviano-5773661.html

Il castello mediceo di Ottaviano e la nuova camorra organizzata

Nella seconda metà del 900 il castello di Ottaviano cambiò nuovamente proprietari. Ad acquisirlo fu Giuseppe Cutolo, padre del futuro capo della nuova camorra organizzata. La famiglia Cutolo era divenuta, nel corso del 900, particolarmente facoltosa. I rampolli della famiglia Lancellotti de Lauro, spinti dai debiti e dall’inedia, dovettero cedere la storica dimora. Ciò avvenne inizialmente in maniera informale: fu poi Raffaele Cutolo ad acquisirlo de iure dalla famiglia Lancellotti, ad una cifra meramente simbolica.

I Cutolo resero l’edificio una componente quasi ideologica della nuova camorra riformata: antico simbolo di prosperità, potere e ricchezza il castello di Ottaviano divenne, nella mitopoiesi cutoliana, luogo di fondazione della nuova camorra organizzata. Con ogni probabilità, tuttavia, la fondazione dell’organizzazione criminale avvenne nel carcere di Poggioreale. L’immobile fu confiscato nel 1991. Fu restituito al comune di Ottaviano, che donò il pian terreno e le scuderie al Parco Nazionale del Vesuvio, che le rese sua sede nel 2008, previo restauro conservativo delle strutture occupate.

-Silvio Sannino

interno del castello mediceo di Ottaviano, foto fornita dal sito https://www.metropolisweb.it/2017/12/02/ottaviano-riaprono-le-stanze-del-castello-lo-stato-cancella-i-clan-cutolo-sparisca-da-qui/

Bibliografia

Gigi di Fiore, “La camorra e le sue storie”, Utet

Nicola Acanfora, Saggio sugli usi, i costumi e la storia dei comuni della città metropolitana di Napoli, Book sprint edizioni

Carlo Raso, Golfo di Napoli: Guida Letteraria da Cuma a Sorrento in 43 itinerari, Franco Di Mauro Editore, 2007, Napoli

Alfredo Buccaro, Cesare De Seta, I centri storici della provincia di Napoli: struttura, forma, identità urbana, edizioni scientifiche italiane, 2009

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