Ipogeo dei Cristallini
Print Friendly, PDF & Email

Il Rione Sanità, vero cuore pulsante del centro storico di Napoli, un tempo rappresentava quell’area fuori le mura, dove avevano luogo le sepolture degli abitanti dell’antica Neapolis. È in questa terra di mezzo, luogo di confine tra i vivi e i morti, che c’è l’Ipogeo dei Cristallini, dove si trovano infatti alcuni dei più importanti esempi, e oggi più noti, di sepolture a Napoli, tra cui la seicentesca fossa comune del Cimitero delle Fontanelle.

Risalendo la radente collina di Capodimonte, è possibile incontrare complessi tombali molto articolati, tra i quali le ormai rinomate Catacombe di San Gennaro, all’ombra della Basilica di Capodimonte.

Ipogeo dei Cristallini

Dove si trova l’Ipogeo dei Cristallini?

Ma lungo questo percorso, appena pochi metri dal Palazzo dello Spagnolo, si apre un complesso tombale rimasto sconosciuto ai più fino a qualche tempo fa. Si tratta dell’Ipogeo dei Cristallini, che risalirebbe addirittura al IV secolo a.C., quando in quest’area sorgeva la necropoli della città antica.

Tombe a camera, ben più antiche delle Catacombe di Gaudioso e San Severo.

L’ipogeo deve il suo nome all’omonima via dei Cristallini in cui si trova, e sorge in corrispondenza del Palazzo del Barone di Donato. Fu proprio il Barone a rinvenire il Complesso sul finire del XIX secolo, scavando nelle fondamenta della sua proprietà, forse alla ricerca di acqua o per estrarvi del tufo. Il nobile barone rinvenne del tutto casualmente questo straordinario gioiello della pittura antica e dell’architettura greca.

Ipogeo dei Cristallini

Un ritrovamento fortuito

Di Donato avvertì subito che si trattava di un rinvenimento straordinario e vi fece costruire una scala d’accesso, aprendo un corridoio sulle porte di accesso alle singole camere sepolcrali. La bellezza di questo luogo ha destato l’interesse persino della CNN.

Un denso terriccio riempiva al punto che il barone dovette entrare carponi in una delle tre camere, dove notò un arco grandissimo. Il suolo non era ancora sterrato e le pareti non erano del tutto sgombre, ma erano ben visibili tre nicchie all’interno delle quali s’intravedevano un vaso cinerario e un’epigrafe in marmo.

L’Ipogeo dei Cristallini è così passato di generazione in generazione fino a Giampiero Martuscelli, nipote del barone, che ha continuato a custodire e preservare questo luogo millenario, insieme agli abitanti dello storico edificio e a tutto il Rione Sanità.

È stato lo stesso Martuscelli, con l’appoggio della moglie Alessandra Calise e dei figli Paolo e Sara che, nel 2018, ebbe l’idea di rendere l’Ipogeo dei Cristallini fruibile, mettendo questo eccezionale rinvenimento a disposizione della città e del pubblico, con tanto di sito web.

Ipogeo dei Cristallini

I reperti in prestito al Museo Archeologico Nazionale di Napoli

I reperti che furono rinvenuti all’interno degli ambienti sotterranei dell’Ipogeo dei Cristallini si trovano oggi nelle sale della Sezione Neapolis del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, concessi in prestito al MANN dalla stessa famiglia Martuscelli.

Queste tombe, di epoca ellenistica, sono state catturate dall’occhio di Mimmo Jodice che, attraverso i suoi iconici scatti in bianco e nero, sopperisce alla temporanea chiusura per il riallestimento delle nuove sale del museo.

Scavate nel tufo, le camere sepolcrali dell’Ipogeo dei Cristallini vantano un raffinatissimo ciclo di affreschi, dai colori vivaci e un particolare trompe l’oeil, che riproduce architetture di pregio e lussuosissimi ambienti, dove sono riconoscibili una testa di Medusa o il mito di Dioniso e Arianna, dallo straordinario valore simbolico.

Sono proprio le pitture parietali, danneggiate dalla forte umidità, a rappresentare la difficoltà maggiore di un recupero che si è concluso nel 2022, dopo due anni di importanti interventi di recupero e restauro.

È nel corso di questa campagna di lavori che gli studi hanno portato alla luce modifiche subite dal complesso tombale nel corso dei secoli, che si è adattato, in epoca romana, alle sepolture nei loculi che qui sono state rinvenute.

L’Ipogeo dei Cristallini si aggiunge così alle tante altre attrazioni turistiche del Rione Sanità, insieme a Palazzo Sanfelice, rendendo questo quartiere uno dei luoghi più amati dai Napoletani e dai turisti di tutto il mondo.

Bibliografia

Apre a Napoli l’Ipogeo dei Cristallini, Desirée Maida

Alla scoperta dell’ipogeo dei Cristallini, il ventre greco di Napoli, Valeria Perrella

Il sepolcreto greco ritrovato in Napoli sotto il palazzo Di Donato in via Cristallini ai Vergini, Gennaro Aspreno Galante

Diventa un sostenitore!

Storie di Napoli è il più grande ed autorevole sito web di promozione della regione Campania. È gestito in totale autonomia da giovani professionisti del territorio: contribuisci anche tu alla crescita del progetto. Per te, con un piccolo contributo, ci saranno numerosissimi vantaggi: tessera di Storie Campane, libri e magazine gratis e inviti ad eventi esclusivi!

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *