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“La Cartomante” Illustrazione di Eleonora Bossa

L’umanità intera ha sempre sofferto il grave peso dell’Ignoto.

Disperata non ha mai riconosciuto la propria impotenza di fronte a ciò che non può governare, che non può comprendere.

Essa è l’Eterna supplica dell’uomo infelice, che si inginocchia ai piedi della Natura Immortale.

E mentre egli grida e muore, il sole risorge e scompare di nuovo, il fiume trabocca e rinascono i boschi. Incurante di ciò che è accaduto, e di ciò che avverrà.

Ma dalle ceneri di questo terrore antico come il mondo, ecco che la figura della Cartomante prende vita.

Un ruolo che nel corso dei secoli ha rappresentato la voce dei miserabili e dei disperati. La parola profetica che è in grado di svelare il futuro, di chiarire il passato e salvare il presente.

La Cartomante è colei che interpreta le Carte, strumento magico, simbolo millenario di una lingua lontana ed oscura.

L’atmosfera è sovrannaturale, ricca di misteri e storie che solo le Carte dunque, possono rivelare. Esse sono, nella loro indicibile verità, testimoni di ciò che è stato e non può mutare. Di ciò che sta per compiersi, nonostante tutte le nostre preghiere.

Ma, per quanto la figura della cartomante sia ben radicata nell’immaginario collettivo di molte società, in realtà non è possibile datare con precisione l’origine di quest’arte così velata. Si racconta di alcune testimonianze non scritte appartenenti al mondo dell’Antico Egitto. Ma certo è che la Cartomanzia come la si conosce oggi, si sviluppò in Europa a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, con la pubblicazione di testi specifici a Parigi.

A Napoli veniva considerata una vera e propria professione, innalzata a poteri nobili e illustri, come forse solo un popolo con la cieca fede nell’occulto può essere in grado di fare.

La potestà delle Cartomanti era difatti largamente consolidata, nonostante i maggiori esponenti di questa casta altissima appartenessero a quel lembo di mondo che non conosce altro che la fame più nera.

Custode di un tetro sapere, attendeva nel proprio tugurio quei pochi spiccioli di chi non ha niente e implora la salvezza per il proprio tormento. Come se fosse possibile liberarsi da un destino già scritto.

Da una tragedia inevitabile.

Il principio cardine della Cartomanzia, si basava su un aforisma dell’Alchimia: “Come sopra, così sotto”. Quest’ultimo, è infatti una Massima che collega il mondo sovrannaturale e metafisico con la realtà vicina che vive e respira intorno a noi.

Il complesso mosaico delle carte estratte infatti, attraverso l’interpretazione di allegorie e simboli esoterici era in grado di descrivere le conseguenze delle scelte compiute o addirittura di leggere il futuro e svelare gli aspetti più profondi della psiche umana.

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Scatto del Fotografo Alessandro Genovese.”La Cartomante” Model: Roberta Roma

Marie Adélaide Lenormand e Etteila, alias Jean-Baptiste Alliette, con il suo scritto intitolato: “Manière de se recréer avec un jeu de cartes nommées Tarot”.  Furono solo alcuni tra i nomi più celebri legati allo straordinario mondo dell’Esoterismo e della Cartomanzia, vissuta come arte divinatoria e occulta.

Che sia una tradizione ormai stratificata o acuta sensibilità. Che ci crediate fermamente o meno.

La figura della Cartomante rappresenta una tra le personalità più contraddittorie e affascinanti della storia dell’uomo.

-Arianna Giannetti

Illustrazione: Eleonora Bossa

Fotografia: Alessandro Genovese

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