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C’è un dolce che ricorre spesso nella tradizione napoletana: la pastiera.

C’è una tradizione radicata in Campania e specialmente nei paesi più contadini, che prevede la preparazione della pastiera di grano nel giorno dell’Epifania. L’ho scoperto stamattina, dopo una chiacchierata con Daniela, una mia amica di Sarno, che già dalle prime ore del giorno si dilettava a prepararne e a pubblicare foto. Bene, oltre ad aver suscitato la mia fame, ha anche suscitato la mia curiosità al punto da chiederle come mai stesse preparando pastiere.

pastiera dell'epifania
La preparazione della pastiera dell’epifania. Foto: Daniela Mareschi

La pastiera dell’Epifania: una prima Pasqua

Mi racconta che da lei il 6 gennaio si festeggia la “prima Pasqua”, il giorno della luce di Dio bambino. La loro giornata è stata sempre caratterizzata dall’accensione del forno a legna; ricorda che il nonno già alle sei di mattina iniziava a riempirlo di fascine di legno finché non diventava bianco, per poi accogliere i piatti principali del pranzo. Si faceva il pane con i ciccioli di maiale – perché questo è anche iniziale periodo di macello – e si mangiavano la pizza di maccheroni e la pastiera di grano, in quanto esso è simbolo di luce e speranza.

Il motivo di tale solennità va ricercato nel fatto che, ancora oggi, in molte zone – specialmente meridionali – al termine Epifania viene anteposta la parola Pasqua e, quindi, viene ricordata come “Pasqua Epifania” o “Pasqua della Luce”, così come la Pentecoste veniva anche chiamata Pasqua delle Rose ed era uso comune lavarsi il viso in un recipiente che conteneva acqua e petali di rose.

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Quante pastiere! Foto: Daniela Mareschi

Spieghiamo l’Epifania

L’Epifania è anche la prima Festa dell’anno in cui Dio si rivela; infatti con Essa si celebra proprio la prima manifestazione della divinità di Gesù ai Re Magi ed è per questo che viene indicata come “giorno santissimo” nel Canone della Messa, insieme alla Pasqua, all’Ascensione, alla Pentecoste e al Natale.
Ma c’è di più, un tempo, l’onomastico di chi si chiamava Pasqua si festeggiava proprio il 6 gennaio (anche per la variabilità della data della Pasqua) e nelle forme arcaiche dei dialetti della Puglia, la Befana era pronunciata in “La Paska de la ‘abbefanì’ “.
Inoltre, ed è qui che troviamo il riferimento ancor più netto, durante la Messa Solenne dell’Epifania, dopo il canto del Vangelo, si annuncia al popolo il giorno della prossima festa di Pasqua, che quest’anno cadrà il 4 aprile.

E, allora, Buona Epifania a tutti…e felice pastiera!

Yuri Buono

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Il tortano. Foto: Daniela Mareschi

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