merletto napoletano

Quella del merletto napoletano è un’antica arte che ora è gelosamente conservata in alcune zone dell’Irpinia, ma prima era estesa a tutta la regione. Diffuso in tutta la penisola, l’uso del tombolo divenne priorità delle donne del popolo che arrivarono a creare vesti e paramenti sacri con le loro lavorazioni.

Il merletto napoletano, antica arte popolare

Il merletto ha sempre impreziosito e ornato vestiti e corredi dei personaggi più illustri delle società antiche. Re, regine, papi, tutti nei loro abbigliamenti ne facevano uso, e le mani che davano vita a tutto questo erano delle donne popolane, le merlettaie che lavoravano nelle corti.

La Merlettaia di Jan Vermeer

Queste donne lavoravano notte e giorno per poter soddisfare le commissioni che ricevevano e spesso davano lezioni alle nobildonne che volevano apprendere tale arte. Il merletto poi divenne ornamento pregiato che esaltava le figure chiericali, ricami che possiamo riconoscere ancora oggi nelle vesti degli ecclesiastici

Merletto del vestito di Marie Vignon

Gioacchino Toma e le sue sessantatre tavole

Gioacchino Toma è stato un pittore e patriota italiano vissuto nel corso dell’ottocento. Nato a Gelatina, in Puglia, operò in realtà per tutta la sua vita a Napoli diventando anche professore di pittura ornamentale allAccademia di Belle Arti di Napoli. A lui si deve la stesura di un testo chiamato ”Merletti napoletani a piombini a punto legatore”.

Gioacchino Toma

Gioacchino Toma fu influenzato per i suoi disegni dai ricami delle popolane che vivevano nei quartieri. Quartieri che influenzeranno anche la sua pittura. La grande innovazione delle tavole da lui disegnate stava nella possibilità di aggiungere i disegni direttamente sul tombolo, senza dover ricopiare di nuovo l’opera, e quindi poi iniziare il ricamo. Quindi possiamo dire che è stato uno degli assertori più energici dell’ sviluppo del merletto napoletano.

Gioacchino Toma rimase a Napoli ed insegnò all’Accademia di Belle Arti fino alla sua morte, ed ora a lui è dedicata una via del Vomero, Via Gioacchino Toma

Il tombolo, il merletto più usato

Il merletto napoletano è realizzato tramite il tombolo, un supporto di legno e stoffa sul quale il merletto viene ricamato tramite dei punti e dei fuselli. Sul supporto viene fissato con degli spilli il disegno del ricamo. Si inizia con dei semplici punti filza per poi passare all’utilizzo dei fuselli che creano il corpo del ricamo

Tombolo
Fuselli

Con i fuselli le merlettaie creano grandi nodi e legature che dimostrano l’estrema eleganza del merletto napoletano andando a coprire una vastissima porzione di spazio.

Alla fine del ricamo, il merletto è staccato dal supporto e può essere fissato come ornamento ad una stoffa o usato così come si presenta.

Dove è finita questa tradizione?

Il merletto napoletano è stato per molto tempo considerato uno dei tessuti ricamati più pregiati, ma con il tempo e con l’avvento della società dei consumi questa arte è andata via via a svanire nel tempo.

Poche sono le donne che ancora ne fanno le veci dato che si tratta di opere di attento artigianato ormai quasi del tutto soppiantato dai macchinari industriali. Ma nel 2010 è nata un’ Associazione chiamata ”Tombolo Napoletano” che ha permesso di riportare alla luce questa antica arte addirittura insegnata nelle Accademia d’arte come ci dimostra Gioacchino Toma.

Insomma seppur in minima misura, il merletto napoletano sopravvive ancora nell’eleganza di molti abiti, di ornamenti e corredi, custodito come un tesoro dagli artigiani che si impegnano in tale arte e negli delle persone che custodiscono le memorie della nostra città.

Bibliografia

R. De ZerbiL’arte moderna. Lettere a proposito della Esposizione Nazionale di Belle Arti in Napoli, Firenze 1877

F. NettiEsposizione artistica italiana a Napoli. Note d’arte. Dieci altri pittori, in L’Illustrazione Italiana, 22 luglio 1877

C. LorenzettiL’Accademia di Belle Arti di Napoli (1752-1952), Firenze 1952

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