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Dimentichiamo sportivi milionari, televisioni. Il calcio vero, quello che appassionava il popolo, nacque nel fango dei cantieri, fra operai che, lavorando nei porti, strinsero amicizie.

La prima squadra di calcio della Campania, però, fu la “Puteoli sport”, oggi conosciuta come Puteolana. Nacque nel 1902

Calciatori Puteolana 1922
La puteolana del 1922, considerata una squadra imbattibile. Collezione di Gennaro Gaudino

La vita nei cantieri Armstrong

Se sappiamo che la squadra più antica d’Italia è il Genoa, nata 9 anni prima della Puteolana, quello sulla riviera ligure era inizialmente immaginato come sport per le classi sociali più agiate (tant’è vero che il Genoa inizialmente era un club dedicato maggiormente al cricket). Al popolo, invece, si lasciavano tornei disorganizzati, giochi appassionati e sregolati fra amici e sconosciuti.
La semplicità delle regole, la passione nei contrasti sul campo e la colonizzazione industriale inglese del Mediterraneo fu infatti un mix perfetto per esportare il calcio in ogni parte del mondo: in tutti i porti d’Italia cominciarono piccoli tornei di foot-ball con i marinai di stanza nelle varie città. In Campania ci basterà pensare alla storia della SSC Napoli, che cominciò nel 1904 per mano di un impiegato britannico, William Poths, che radunava i suoi amici in un appartamento della Pignasecca.

La situazione di Pozzuoli fu però molto particolare: la presenza dei cantieri metallurgici Armstrong, diventati noti come il prestigiosissimo silurificio di Baia, fece trasferire sulla costiera Flegrea un folto gruppo di operai britannici che, assieme alle skills nella costruzione di arnesi marittimi, portarono anche un enorme bagaglio culturale dalla propria patria. E dalle contaminazioni escono spesso cose bellissime.

Ecco il calcio. Un incontro fra sconosciuti di nazionalità diverse che, sul campo, diventavano più affiatati di fratelli: alcuni operai, alla fine del turno di lavoro, dismesse le divise della fabbrica, indossavano infatti magliette e pantaloni sgualciti e cominciava il gioco in un campo di sterpaglie dalle parti di Miliscola, di proprietà dell’azienda.
Si decise così nel 1902 di fondare la società sportiva “Puteoli Sport”, formata da operai della Armstrong. Era arrivato ufficialmente il calcio anche in Campania, anche se in maniera non ufficiale si giocava a pallone già da diversi anni in tutti i porti. Per il Sud Italia, invece, il primato va al Palermo, nato appena due anni prima.

Puteoli Sport nascita squadra

La vita di un fiammifero per la Puteolana

Dalla sede sociale, che si trovava a Via Napoli, la Puteoli Sport organizzava numerose attività sportive, tutte a livello dilettantistico, come la pallanuoto (in realtà arrivò addirittura nel campionato nazionale!) e il ciclismo. La casacca storica della squadra aveva le strisce verticali bianche e rosse. I colori cambieranno ufficialmente solo nel 1919, quando la squadra cambierà nome in Unione Sportiva Puteolana ed adotterà una maglia rossa. Il loro soprannome diventerà “Diavoli Rossi”, ancora oggi presente nel logo della squadra.

I risultati erano incoraggianti e, addirittura, nel primo campionato di calcio disputato dai puteolani, si piazzarono in finale della Lega Sud. Anche negli anni seguenti la squadra continuò a macinare risultati eccellenti, tanto da sollevare numerose invidie da parte dei dirigenti del Naples che, fra le tante cose, erano anche i dirigenti della Lega.

Erano passati vent’anni dai primi tornei nei campetti, improvvisati fra sportivi e con un pubblico di curiosi e parenti, ed il calcio era diventato già un affare nazionale. Nel Nord Italia, infatti, le squadre più blasonate avevano già alle spalle strutture societarie ricche e intenzionate a trasformare lo sport in uno spettacolo, un modello moderno che troviamo nel sud Italia solo nel fortissimo Palermo della famiglia Florio.

Calciatori Puteolana

Puteolana-Genoa e Puteolana-Lazio?

Non esisteva ancora il campionato nazionale, che fu introdotto solo nel 1926, e le squadre sportive negli anni ’20 si organizzavano con un certo grado di anarchia, addirittura nel 1921 si decise una scissione fra alcune squadre e la FIGC, con la nascita di due campionati nazionali separati.
In Campania la Puteolana, che ancora si allenava sul campetto della Armstrong (diventata Ansaldo nel frattempo), rimaneva però la squadra da battere. Tanto che addirittura si candidò, nel 1921, alla finale nazionale del campionato “ribelle”, con record ancora oggi imbattuti: travolse in casa il Savoia per 7-0 e fuori casa smantellò il Naples per 0-4. A Miliscola furono ospitate anche squadre eccellenti dell’epoca, come la Lazio e il Genoa.

Nel campionato seguente, il blackout. Non si riuscì a trovare un accordo fra i calciatori e il sodalizio sportivo fu interrotto. Non si iscrisse nemmeno al torneo.

Cantieri Armstrong
I cantieri Armstrong di Baia

Il tramonto del calcio degli operai

Il calcio, ormai, era diventato questione nazionale. Questione di soldi, investimenti, calciomercato, organizzazioni sempre più complesse che, partendo da quel gioco del dopolavoro, fra il fango nei porti di tutta Italia, erano diventate società di successo.
E gli stessi calciatori della Puteolana, dopo la nascita della Prima Divisione, cominciarono una diaspora fra le squadre economicamente più forti. Alcuni andarono al neonato Napoli del ricco presidente Ascarelli, altri scelsero il Savoia, altra squadra di grande tradizione.

La squadra di Pozzuoli fece presto crack. Anzi, prestissimo: la squadra si sciolse nel 1922, dopo aver conquistato il primo posto nella Prima Divisione della Campania e perso in finale di Lega Sud con la progenitrice della AS Roma, la Fortitudo Roma.

Nel 1926 ci fu un nuovo sussulto: la squadra, ricostituita, fu ammessa direttamente in prima divisione, ma anche lì finì malissimo con una serie di retrocessioni. Poi arrivò la guerra, il campo di Miliscola fu convertito prima in deposito, poi in orto e infine in campo degli alleati. E infine smantellato.
Da quel momento la storia del calcio nei Campi Flegrei non vide più i palcoscenici nazionali. E della Puteolana rimarranno solo i ricordi di una squadra fortissima che, ancora oggi, appassiona i cittadini sui campi delle serie minori, con lo stesso cuore di quegli operai di 120 anni fa.

Una tifosa d’eccezione? Sofia Loren. Lo disse personalmente in occasione dei mondiali del 1990 in Italia.

-Federico Quagliuolo

Riferimenti e approfondimenti:

Gennaro Gaudino, Francesco Lubrano, Puteolana, Grafica montese, Pozzuoli, 2007
La storia dal 1904 al 1921 – SSC Napoli
La leggenda SSD Puteolana 1902 SSD Puteolana 1902 (archive.is)
Cronologia SSD Puteolana 1902 SSD Puteolana 1902 (archive.is)
Serie D/E – Vigilia di Viareggio-Sanremese (archive.is)

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