Il Lago di Agnano era veramente un posto strano. Abbiamo già raccontato di girini deformi e mostri, di serpenti oltre che di cani svenuti nelle grotte.
Adesso parliamo di rane. Di una pioggia di rane sul lago di Agnano.

Ce lo racconta Claudio Eliano, un autore romano del I secolo che scrisse un interessantissimo libro chiamato “la natura degli animali“. Ci riferisce che un giorno ci fu, nei pressi di Pozzuoli, una pioggia talmente intensa che sembrava che il mare si fosse trasferito in terra. Tant’è vero che cominciarono a piovere dal cielo addirittura pesci.

Ed è qui che il nostro famoso lago di Agnano si distingue di nuovo per la sua natura stranissima: Eliano ci spiega che, attorno a questo lago che oggi non esiste più, piovevano rane dal cielo. Ed è per questa ragione che la zona è sempre stata famosa proprio per il suo quantitativo abnorme di rane, tanto da apparire con la dicitura “luogo pericoloso e detestabile, ricco solo di rane e serpenti” sulla mappa del Duca di Noja.

Se non ci convince la testimonianza di Claudio Eliano, che era un autore molto fantasioso e appassionato di stranezze, verrà a supporto uno scienziato: Plinio il Vecchio, infatti, ci dice che la pioggia di rane era un fenomeno effettivamente esistente a Pozzuoli e lui stesso ha assistito ad un evento analogo in Spagna, presso Cartagena.

Questa storia della pioggia delle rane, però, non ha mai avuto una spiegazione. Anzi, non fu mai presa sul serio dagli scienziati e relegata in racconti di superstizioni e di leggende locali.

Lago di Agnano
Il lago di Agnano

La pioggia di rane interessò addirittura Ampere

Il famosissimo fisico e chimico francese, André-Marie Ampère, tornò sull’argomento della pioggia di rane con un rinnovato interesse scientifico, figlio dell’illuminismo francese.
Fu proprio lui a prendere sul serio questo fenomeno, spiegando che effettivamente, in certi periodi dell’anno, gli anfibi si spostano in gruppo e probabilmente, in caso di intemperie particolarmente forti, potrebbero essere intrappolati in trombe d’aria e poi gettati via anche a distanza di chilometri. Nel caso di Agnano, che è sempre stata famosissima per le sue rane, probabilmente vedeva un fenomeno davvero sfortunato per i piccoli anfibi: a causa della depressione atmosferica data dalla particolare formazione del cratere e della condizione climatica del lago vulcanico, probabilmente, durante le tempeste si creavano delle particolari correnti d’aria che facevano volar via i poveri ranocchi, a volte fino a Pozzuoli.

-Federico Quagliuolo

Riferimenti:
Claudio Eliano, Storie Varie
Claudio Eliano, La natura degli animali
Plinio, Historia Naturalis
https://www.france-pittoresque.com/spip.php?article1374
https://www.google.it/books/edition/Dizionario_delle_scienze_naturali_nel_qu/TF5R_Vh9WmcC?hl=it&gbpv=1&dq=natura+degli+animali+pozzuoli+eliano&pg=PA673&printsec=frontcover

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