Perché è nata la rivista “Storie Campane”?
Per l’ennesima scommessa. Se qualcuno, otto anni fa, avesse detto che “Storie di Napoli” avrebbe raggiunto quasi 12 milioni di lettori all’anno e oltre 350mila iscritti alle pagine social, non gli avrebbero mai creduto. Noi, invece, ci credevamo e abbiamo lavorato con dedizione e passione per far sì che ciò accadesse. Avevamo e abbiamo un sogno: fare cultura e vivere di cultura, in una regione che vanta infiniti luoghi d’arte e di bellezza, ma che stenta a valorizzarli e a far sì che essi portino un introito tale da permettere ai giovani di questa terra di restare dove si è nati.
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Tutto è nato con “Storie di Napoli”
In otto anni siamo diventati la più grande realtà di divulgazione e promozione culturale di un territorio regionale ed è per questo che “Storie di Napoli” aveva bisogno di aprirsi, di andare oltre, di raccontare tutte le sollecitazioni che giungevano da ogni parte della regione, al fine di raccontare altri luoghi, meraviglie e storie uniche del nostro territorio.
Per questo è nata “Storie Campane”, dapprima come pagina social, per poi andare oltre: abbiamo deciso di autofinanziarci per realizzare una versione cartacea, da collezione, che potesse raccontare la nostra regione, restando ancorati al fascino della carta stampata, tra foto d’autore e suggestioni policrome. Al momento, avrà una cadenza semestrale, ma già a partire dal 2023 le cose sono destinate a cambiare. Abbiamo voluto iniziare ponendoci un obiettivo raggiungibile e non avendo fondi per rivolgerci ad esperti del settore abbiamo fatto davvero tutto da soli.
Nasce “Storie Campane”
“Storie Campane” è una start-up culturale: più di 700 pre-ordini in pochi giorni e una totale fiducia da parte dei nostri lettori che davvero ci inorgoglisce. Abbiamo ricevuto richieste dagli Stati Uniti d’America, dal Canada, dal Messico, dall’Austria e dal Giappone. Noi abbiamo il desiderio di costruire qualcosa di grande qui, in Campania, e alle Istituzioni chiediamo un supporto affinché la nostra voce, giovane in Campania, ma autorevole in Italia, possa “contagiare” i giovani della nostra regione.
Quante volte ci hanno detto che l’unico modo per lavorare sarebbe stato quello di emigrare? Quante volte ci è stato raccontato, che restando a Napoli e in Campania, avremmo dovuto accontentarci? Ebbene, lungi dal voler negare le difficoltà che vivono le regioni del Sud – complice anche una “spesa storica” applicata in modo distorto – siamo convinti che, con le giuste professionalità, si possa e si debba provare a migliorare, tutelare e valorizzare l’infinito patrimonio culturale di cui siamo depositari.
Noi ci crediamo. Non ci arrendiamo. Continueremo a provarci, consapevoli, forse, di dover soffrire di più per emergere, ma facciamo nostra l’esortazione di Papa Francesco: “Una vita senza sfide non esiste e un ragazzo o una ragazza che non sa affrontarle mettendosi in gioco, è un ragazzo o una ragazza senza spina dorsale”.
Noi ce l’abbiamo e vogliamo dimostrarlo. Per avere più informazioni sulla nostra rivista, clicca qui.
Yuri Buono
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